Nell’attuale scenario socio-politico, oggi più che mai, il concetto stesso di Europa appare indefinito e confuso. Infatti, in base a diversi contesti Europa può essere un toponimo, anche se per la sua morfologia i geografi tendono a considerare “continente” l’intero blocco eurasiatico – il termine delimita dei territori e assume quindi rimandi (geo)-politici. Tuttavia, il termine Europa può anche denotare un etnonimo, e includere un insieme di etnie e culture le quali, pur nelle loro differenze, condividono tratti culturali e comuni origini cristiane, in tal caso, si privilegia una prospettiva storico-culturale. Infine, con Europa si può altresì indicare un mercato economico, i cui Stati membri beneficiano della libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone che condividono anche, a maggioranza, una valuta comune. Nell’ultimo caso si opera tout-court una sovrapposizione, tanto comune quanto ingiustificata, tra l’Europa geo-politica e l’Unione Europea (UE). Come noto, l’odierna UE è il risultato del divenire di una coalizione nata all’indomani della Seconda Guerra mondiale; nel 1958 la Comunità Economica Europea (CEE) nacque proprio con l’intento di promuovere la collaborazione economica tra paesi sulla base della convinzione che favorire il commercio, e creare quindi una rete di interdipendenza tra vari stati, potesse ridurre i rischi di successivi eventuali conflitti. L’originaria unione, che includeva solo sei nazioni – Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi – e mirava ad una cooperazione economica, si è nel tempo ampliata sia geograficamente sia negli ambiti di interesse, includendo progressivamente settori che spaziano oggi dal clima all’ambiente, alla salute, alle relazioni esterne e alla sicurezza, all’economia ed alle 6 - EUROmOsaic: a still OpEn challEngE politiche monetarie e alla giustizia, fino ad includere l’attualissimo quanto spinoso problema dell’immigrazione. Per sottolineare tale evoluzione, nel 1993, la definizione stessa di Comunità Economica Europea è stata sostituita, appunto, unicamente con Unione Europea. Tra i principali valori ed obiettivi dell’UE vi sono la salvaguardia della libertà, della dignità umana, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto ed il rispetto dei diritti umani. Nel 2012 all’UE è stato motivatamente attribuito il premio Nobel per la pace, avendo «for over six decades contributed to the advancement of peace and reconciliation, democracy and human rights in Europe».1 Nonostante tale insigne riconoscimento, purtroppo, oggi l’UE vive momenti di grande tensione, attanagliata dalla problematica crisi dei migranti e percorsa dai venti gelidi del cosiddetto euroscetticismo, che ha indotto nel giugno scorso la tanto controversa Brexit, anche se è da puntualizzare che la attuazione dell’uscita del Regno Unito dall’UE è ancora in una (dibattuta) fase attuativa. L’UE è quindi ben lungi dall’essere acquisita e consolidata, ma presenta piuttosto uno scenario estremamente fluido e multiforme, che può e deve essere analizzato sotto diverse angolature e prospettive per poter essere compreso.

Euromosaic - a still open challenge - Introduzione / Cavaliere, Flavia. - (2019), pp. 4-10.

Euromosaic - a still open challenge - Introduzione

Flavia Cavaliere
2019

Abstract

Nell’attuale scenario socio-politico, oggi più che mai, il concetto stesso di Europa appare indefinito e confuso. Infatti, in base a diversi contesti Europa può essere un toponimo, anche se per la sua morfologia i geografi tendono a considerare “continente” l’intero blocco eurasiatico – il termine delimita dei territori e assume quindi rimandi (geo)-politici. Tuttavia, il termine Europa può anche denotare un etnonimo, e includere un insieme di etnie e culture le quali, pur nelle loro differenze, condividono tratti culturali e comuni origini cristiane, in tal caso, si privilegia una prospettiva storico-culturale. Infine, con Europa si può altresì indicare un mercato economico, i cui Stati membri beneficiano della libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone che condividono anche, a maggioranza, una valuta comune. Nell’ultimo caso si opera tout-court una sovrapposizione, tanto comune quanto ingiustificata, tra l’Europa geo-politica e l’Unione Europea (UE). Come noto, l’odierna UE è il risultato del divenire di una coalizione nata all’indomani della Seconda Guerra mondiale; nel 1958 la Comunità Economica Europea (CEE) nacque proprio con l’intento di promuovere la collaborazione economica tra paesi sulla base della convinzione che favorire il commercio, e creare quindi una rete di interdipendenza tra vari stati, potesse ridurre i rischi di successivi eventuali conflitti. L’originaria unione, che includeva solo sei nazioni – Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi – e mirava ad una cooperazione economica, si è nel tempo ampliata sia geograficamente sia negli ambiti di interesse, includendo progressivamente settori che spaziano oggi dal clima all’ambiente, alla salute, alle relazioni esterne e alla sicurezza, all’economia ed alle 6 - EUROmOsaic: a still OpEn challEngE politiche monetarie e alla giustizia, fino ad includere l’attualissimo quanto spinoso problema dell’immigrazione. Per sottolineare tale evoluzione, nel 1993, la definizione stessa di Comunità Economica Europea è stata sostituita, appunto, unicamente con Unione Europea. Tra i principali valori ed obiettivi dell’UE vi sono la salvaguardia della libertà, della dignità umana, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto ed il rispetto dei diritti umani. Nel 2012 all’UE è stato motivatamente attribuito il premio Nobel per la pace, avendo «for over six decades contributed to the advancement of peace and reconciliation, democracy and human rights in Europe».1 Nonostante tale insigne riconoscimento, purtroppo, oggi l’UE vive momenti di grande tensione, attanagliata dalla problematica crisi dei migranti e percorsa dai venti gelidi del cosiddetto euroscetticismo, che ha indotto nel giugno scorso la tanto controversa Brexit, anche se è da puntualizzare che la attuazione dell’uscita del Regno Unito dall’UE è ancora in una (dibattuta) fase attuativa. L’UE è quindi ben lungi dall’essere acquisita e consolidata, ma presenta piuttosto uno scenario estremamente fluido e multiforme, che può e deve essere analizzato sotto diverse angolature e prospettive per poter essere compreso.
2019
9788897591795
Euromosaic - a still open challenge - Introduzione / Cavaliere, Flavia. - (2019), pp. 4-10.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/708932
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