L’esistenza precede l’essenza – sosteneva in una celebre frase Jean-Paul Sartre – cercando in tal modo di sbarazzarsi sia di ogni prospettiva di derivazione materialista, sia dei molteplici ulteriori tentativi essenzialisti di risolvere la questione dell’identità personale in termini puramente idealisti. Nonostante questo e alcuni altri straordinari presupposti filosofici, che da Brentano e Husserl si sono espansi nella prima parte del Novecento grazie al pensiero di Heidegger, Camus e molti altri, è necessario ammettere che l’interesse per la questione dell’esistenza non ha mai attecchito del tutto nell’ambito delle scienze sociali. La grande influenza di autori come George Herbert Mead, e il successo della soluzione adottata in termini interazionisti alla comprensione di alcune tipicità della condotta umana, se da un lato hanno avuto il grande merito di orientare l’atteggiamento delle scienze sociali contemporanee verso un superamento dei vari strutturalismi dominanti, hanno anche finito per indirizzare l’interesse degli studiosi – soprattutto a partire dalla seconda metà del Novecento – più sul Self (e i suoi correlati Sé, Me, Io, Identità) che non sulle questioni dell’esistenza. Il titolo di questo libro rinvia a due capisaldi del pensiero esistenzialista: Essere e tempo di Martin Heidegger e L’essere e il nulla di Jean-Paul Sartre. Ed è proprio prendendo spunto da alcune delle premesse epistemologiche comuni a questi due grandi autori che Pecchinenda avanza la proposta di conciliare la prospettiva allo studio dell’identità di derivazione interazionista con quella di derivazione esistenzialista.

L'Essere e l'Io. Fenomenologia, esistenzialismo e neuroscienze sociali / Pecchinenda, Gianfranco. - 1:(2018), pp. 1-427.

L'Essere e l'Io. Fenomenologia, esistenzialismo e neuroscienze sociali

Pecchinenda
2018

Abstract

L’esistenza precede l’essenza – sosteneva in una celebre frase Jean-Paul Sartre – cercando in tal modo di sbarazzarsi sia di ogni prospettiva di derivazione materialista, sia dei molteplici ulteriori tentativi essenzialisti di risolvere la questione dell’identità personale in termini puramente idealisti. Nonostante questo e alcuni altri straordinari presupposti filosofici, che da Brentano e Husserl si sono espansi nella prima parte del Novecento grazie al pensiero di Heidegger, Camus e molti altri, è necessario ammettere che l’interesse per la questione dell’esistenza non ha mai attecchito del tutto nell’ambito delle scienze sociali. La grande influenza di autori come George Herbert Mead, e il successo della soluzione adottata in termini interazionisti alla comprensione di alcune tipicità della condotta umana, se da un lato hanno avuto il grande merito di orientare l’atteggiamento delle scienze sociali contemporanee verso un superamento dei vari strutturalismi dominanti, hanno anche finito per indirizzare l’interesse degli studiosi – soprattutto a partire dalla seconda metà del Novecento – più sul Self (e i suoi correlati Sé, Me, Io, Identità) che non sulle questioni dell’esistenza. Il titolo di questo libro rinvia a due capisaldi del pensiero esistenzialista: Essere e tempo di Martin Heidegger e L’essere e il nulla di Jean-Paul Sartre. Ed è proprio prendendo spunto da alcune delle premesse epistemologiche comuni a questi due grandi autori che Pecchinenda avanza la proposta di conciliare la prospettiva allo studio dell’identità di derivazione interazionista con quella di derivazione esistenzialista.
2018
9788883538117
L'Essere e l'Io. Fenomenologia, esistenzialismo e neuroscienze sociali / Pecchinenda, Gianfranco. - 1:(2018), pp. 1-427.
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