Il saggio esamina in ottica paleografica e codicologica le tre silloge dantesche volgari di mano di Giovanni Boccaccio giunti sino a noi: il codice Zelada 104.6 della Biblioteca Capitolare di Toledo (To); il ms. 1035 della Riccardiana di Firenze (Ri); e, infine, il Vaticano Chigiano L.VI.213 (Chig), al quale è da ritenersi congiunto il Chigiano L.V.176. I codici vengono esaminati nella loro costituzione materiale; particolare rilevo è dato all’analisi della scrittura, con l’obiettivo di ricostruirne l’evoluzione diacronica.

Boccaccio copista di Dante / Bertelli, S.; Cursi, M.. - (2014), pp. 73-119. (Intervento presentato al convegno Boccaccio editore e interprete di Dante).

Boccaccio copista di Dante

M. Cursi
2014

Abstract

Il saggio esamina in ottica paleografica e codicologica le tre silloge dantesche volgari di mano di Giovanni Boccaccio giunti sino a noi: il codice Zelada 104.6 della Biblioteca Capitolare di Toledo (To); il ms. 1035 della Riccardiana di Firenze (Ri); e, infine, il Vaticano Chigiano L.VI.213 (Chig), al quale è da ritenersi congiunto il Chigiano L.V.176. I codici vengono esaminati nella loro costituzione materiale; particolare rilevo è dato all’analisi della scrittura, con l’obiettivo di ricostruirne l’evoluzione diacronica.
2014
978-88-8402-919-5
Boccaccio copista di Dante / Bertelli, S.; Cursi, M.. - (2014), pp. 73-119. (Intervento presentato al convegno Boccaccio editore e interprete di Dante).
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