Risulta evidente, anche a una semplice scorsa della bibliografia di Aldo Vallone, che il passaggio all’Università di Napoli nel 1972 coincida con un intensificarsi della già feconda attività scientifica lungo una precisa direzione di “sintesi” e “organicità”. Non è un caso, quindi, che proprio la Federico II, insieme alla Società Napoletana di Storia Patria e alla Società Nazionale di Scienze Lettere e Arti, abbia promosso il 16 e il 17 aprile del 2013 il convegno di studi «Diverse voci fanno dolci note». Il Dante di Aldo Vallone, specificatamente incentrato sulla pluridecennale produzione di Vallone dedicata all’Alighieri. L’incontro, di cui questo volume raccoglie i contributi, ha rappresentato un’occasione per riattraversare e, nel contempo, ripensare la saggistica dello studioso salentino (1916-2002) in rapporto agli altri studi danteschi prodotti nel XX secolo. Esaminare il dantismo di Vallone significa, in tal senso, far interagire il suo nome non solo con quelli che idealmente potrebbero essere considerati i suoi maestri (Croce, in primis) ma anche con gli altri protagonisti della specifica stagione culturale a cavallo tra primo e secondo Novecento.
«Diverse voci fanno dolci note». Il Dante di Aldo Vallone / Caputo, Vincenzo. - (2017), pp. 1-192.
«Diverse voci fanno dolci note». Il Dante di Aldo Vallone
Caputo, Vincenzo
2017
Abstract
Risulta evidente, anche a una semplice scorsa della bibliografia di Aldo Vallone, che il passaggio all’Università di Napoli nel 1972 coincida con un intensificarsi della già feconda attività scientifica lungo una precisa direzione di “sintesi” e “organicità”. Non è un caso, quindi, che proprio la Federico II, insieme alla Società Napoletana di Storia Patria e alla Società Nazionale di Scienze Lettere e Arti, abbia promosso il 16 e il 17 aprile del 2013 il convegno di studi «Diverse voci fanno dolci note». Il Dante di Aldo Vallone, specificatamente incentrato sulla pluridecennale produzione di Vallone dedicata all’Alighieri. L’incontro, di cui questo volume raccoglie i contributi, ha rappresentato un’occasione per riattraversare e, nel contempo, ripensare la saggistica dello studioso salentino (1916-2002) in rapporto agli altri studi danteschi prodotti nel XX secolo. Esaminare il dantismo di Vallone significa, in tal senso, far interagire il suo nome non solo con quelli che idealmente potrebbero essere considerati i suoi maestri (Croce, in primis) ma anche con gli altri protagonisti della specifica stagione culturale a cavallo tra primo e secondo Novecento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.