L’incertezza attraversa tutti gli spazi della nostra esistenza: dalla sfera privata alla dimensione pubblica, i vecchi e saldi dogmi dell’età moderna si sgretolano e vanno in frantumi. L’esperienza giuridica non è immune da questa metamorfosi: il diritto, un tempo terraferma e fonte di certezza, ora assume la forma di un arcipelago in cui sono presenti spazi vuoti che l’interprete è chiamato a colmare. Aumenta la complessità sociale; si moltiplicano le fonti giuridiche; plurimi sono gli attori in campo ed in conseguenza di ciò l’unico diritto possibile è un diritto artificiale, sprovvisto di un contenuto predeterminato e privo di fondamenti ultimi. L’incertezza spalanca così il sipario sull’era della possibilità, caratterizzata da nuovi rischi e pericoli ma anche da nuovi diritti che nascono dal pluralismo e dai conflitti sociali, da nuove responsabilità che emergono dalla contingenza delle scelte umane. L’orizzonte che intravediamo – che secondo Ulrich Beck non coincide con la fine del mondo ma con nuove metamorfosi – interroga l’interprete perché nello spazio che si apre tra la norma ed il contesto applicativo concreto bisogna recuperare l’istanza di razionalità e di ragionevolezza, per evitare che questo iato si consegni ad una discrezionalità che è già arbitrio. Nella ricerca della regola, nel ragionamento del giudice, nella giustificazione di una decisione, nell’accettabilità pratica della sentenza, insomma nella funzione mediativa dell’argomentazione, scorgiamo la possibilità di muoverci tra le isole giuridiche per preservare i nuovi diritti, per salvaguardare le vulnerabilità degli uomini, per scongiurare ed eliminare le disuguaglianze sociali.

L'argomentazione giuridica nell'età dell'incertezza / Abignente, Angelo. - unico:(2017), pp. 7-157.

L'argomentazione giuridica nell'età dell'incertezza

ABIGNENTE, ANGELO
2017

Abstract

L’incertezza attraversa tutti gli spazi della nostra esistenza: dalla sfera privata alla dimensione pubblica, i vecchi e saldi dogmi dell’età moderna si sgretolano e vanno in frantumi. L’esperienza giuridica non è immune da questa metamorfosi: il diritto, un tempo terraferma e fonte di certezza, ora assume la forma di un arcipelago in cui sono presenti spazi vuoti che l’interprete è chiamato a colmare. Aumenta la complessità sociale; si moltiplicano le fonti giuridiche; plurimi sono gli attori in campo ed in conseguenza di ciò l’unico diritto possibile è un diritto artificiale, sprovvisto di un contenuto predeterminato e privo di fondamenti ultimi. L’incertezza spalanca così il sipario sull’era della possibilità, caratterizzata da nuovi rischi e pericoli ma anche da nuovi diritti che nascono dal pluralismo e dai conflitti sociali, da nuove responsabilità che emergono dalla contingenza delle scelte umane. L’orizzonte che intravediamo – che secondo Ulrich Beck non coincide con la fine del mondo ma con nuove metamorfosi – interroga l’interprete perché nello spazio che si apre tra la norma ed il contesto applicativo concreto bisogna recuperare l’istanza di razionalità e di ragionevolezza, per evitare che questo iato si consegni ad una discrezionalità che è già arbitrio. Nella ricerca della regola, nel ragionamento del giudice, nella giustificazione di una decisione, nell’accettabilità pratica della sentenza, insomma nella funzione mediativa dell’argomentazione, scorgiamo la possibilità di muoverci tra le isole giuridiche per preservare i nuovi diritti, per salvaguardare le vulnerabilità degli uomini, per scongiurare ed eliminare le disuguaglianze sociali.
2017
978-88-9391-176-4
L'argomentazione giuridica nell'età dell'incertezza / Abignente, Angelo. - unico:(2017), pp. 7-157.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/683031
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact