INTRODUZIONE. I livelli di fosforemia considerati finora “normali” necessitano di una rivalutazione anche alla luce dell’azione di fattori di crescita ad azione fosfaturica, come l’FGF23, i cui livelli cominciano ad aumentare ben prima di quelli della fosforemia e/o del PTH sierico. Di seguito verrà descritto l’assetto osteo – metabolico di una popolazione di pazienti affetti da Malattia Renale Cronica (CKD) in trattamento conservativo. PAZIENTI E METODI. Sono stati arruolati 100 pazienti (58M/42F) con età media 52 ± 6 anni; 10 presentavano diabete mellito in trattamento insulinico, 88 erano ipertesi in trattamento con calcio – antagonisti, beta – bloccanti ed alfa – litici. Tre erano affetti da entrambe le co – morbidità, cinque presentavano una storia di cardiopatia ischemica cronica e uno di questi era diabetico. Tutti presentavano un GFR medio di 30 ± 4 ml/min (eGFR EPI). I pazienti sono stati sottoposti a dosaggi di calcemia, fosforemia, FGF23 , PTH, PCR, Fosfaturia ed ecocardiogramma. RISULTATI. I risultati hanno evidenziato, con livelli di fosforemia considerati “nei ranges” di normalità (3.5 – 5 mg/dl), un’elevata percentuale di pazienti con presenza di calcificazioni cardiache. Circa il 50% dei pazienti presentava un Wilkins Score di 2, la restante metà uno Score di 1, mentre l’interessamento valvolare aortico era presente nel 40% dei pazienti. I livelli di PCR erano significativamente aumentati nel 48% dei pazienti con correlazione statisticamente significativa con i livelli di FGF23 e lo score di Wilkins. Non si sono osservate correlazioni statisticamente significative con i livelli di fo-sfaturia e di iPTH DISCUSSIONE. I dati in nostri possesso fotografano il quadro osteo – metabolico di una popolazione di pazienti affetti da CKD in stadio pre – terminale ponendo l’accento, in primo luogo, sui livelli di fosforemia per i quali, evidentemente, vanno rivisti al ribasso i limiti considerati come “normali”. Potrebbe, altresì, diventare fondamentale intervenire precocemente sui livelli di FGF23 (con i chelanti del fosforo attualmente disponibili) per rallentare la formazione delle calcificazioni cardiovascolari

MALATTIA RENALE CRONICA (CKD), FOSFOREMIA E CALCIFICAZIONI CARDIACHE: DATI PRELIMINARI IN UNO STUDIO DI PREVALENZA MULTICENTRICO / Di Lullo, L.; Floccari, F.; Russo, Domenico; Bellasi, A.; De Pascalis, A.; Otranto, G.; Timio, M.; Marinelli, A.; Malaguti, M.; Santoboni, A.. - In: GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA. - ISSN 1724-5990. - (2012). (Intervento presentato al convegno 53° Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia Milano dal 3 al 6 Ottobre 2012 tenutosi a Milano dal 3 al 6 Ottobre 2012 nel Milano dal 3 al 6 Ottobre 2012).

MALATTIA RENALE CRONICA (CKD), FOSFOREMIA E CALCIFICAZIONI CARDIACHE: DATI PRELIMINARI IN UNO STUDIO DI PREVALENZA MULTICENTRICO

RUSSO, DOMENICO;
2012

Abstract

INTRODUZIONE. I livelli di fosforemia considerati finora “normali” necessitano di una rivalutazione anche alla luce dell’azione di fattori di crescita ad azione fosfaturica, come l’FGF23, i cui livelli cominciano ad aumentare ben prima di quelli della fosforemia e/o del PTH sierico. Di seguito verrà descritto l’assetto osteo – metabolico di una popolazione di pazienti affetti da Malattia Renale Cronica (CKD) in trattamento conservativo. PAZIENTI E METODI. Sono stati arruolati 100 pazienti (58M/42F) con età media 52 ± 6 anni; 10 presentavano diabete mellito in trattamento insulinico, 88 erano ipertesi in trattamento con calcio – antagonisti, beta – bloccanti ed alfa – litici. Tre erano affetti da entrambe le co – morbidità, cinque presentavano una storia di cardiopatia ischemica cronica e uno di questi era diabetico. Tutti presentavano un GFR medio di 30 ± 4 ml/min (eGFR EPI). I pazienti sono stati sottoposti a dosaggi di calcemia, fosforemia, FGF23 , PTH, PCR, Fosfaturia ed ecocardiogramma. RISULTATI. I risultati hanno evidenziato, con livelli di fosforemia considerati “nei ranges” di normalità (3.5 – 5 mg/dl), un’elevata percentuale di pazienti con presenza di calcificazioni cardiache. Circa il 50% dei pazienti presentava un Wilkins Score di 2, la restante metà uno Score di 1, mentre l’interessamento valvolare aortico era presente nel 40% dei pazienti. I livelli di PCR erano significativamente aumentati nel 48% dei pazienti con correlazione statisticamente significativa con i livelli di FGF23 e lo score di Wilkins. Non si sono osservate correlazioni statisticamente significative con i livelli di fo-sfaturia e di iPTH DISCUSSIONE. I dati in nostri possesso fotografano il quadro osteo – metabolico di una popolazione di pazienti affetti da CKD in stadio pre – terminale ponendo l’accento, in primo luogo, sui livelli di fosforemia per i quali, evidentemente, vanno rivisti al ribasso i limiti considerati come “normali”. Potrebbe, altresì, diventare fondamentale intervenire precocemente sui livelli di FGF23 (con i chelanti del fosforo attualmente disponibili) per rallentare la formazione delle calcificazioni cardiovascolari
2012
MALATTIA RENALE CRONICA (CKD), FOSFOREMIA E CALCIFICAZIONI CARDIACHE: DATI PRELIMINARI IN UNO STUDIO DI PREVALENZA MULTICENTRICO / Di Lullo, L.; Floccari, F.; Russo, Domenico; Bellasi, A.; De Pascalis, A.; Otranto, G.; Timio, M.; Marinelli, A.; Malaguti, M.; Santoboni, A.. - In: GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA. - ISSN 1724-5990. - (2012). (Intervento presentato al convegno 53° Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia Milano dal 3 al 6 Ottobre 2012 tenutosi a Milano dal 3 al 6 Ottobre 2012 nel Milano dal 3 al 6 Ottobre 2012).
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