Napoli, come tutte le metropoli, è attraversata da frontiere interne che conducono entro periferie geografiche e mentali, zone di esclusione sociale e dispersione in cui il rapporto fra giovani e adulti si fa particolarmente difficile e l’educazione appare una sfida quasi impossibile. Dal 2009 il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Napoli Federico II e l’Associazione onlus Maestri di Strada collaborano sperimentando strategie educative dentro e fuori l’istituzione scolastica. Il Progetto E-vai contrasta la perdita di motivazione ad apprendere e a gestire attivamente la propria esistenza da parte degli adolescenti dropout e in school dropout (circa 300 all'anno), sostenendo il lavoro degli insegnanti nella scuola e creando poli educativi sul territorio, attraverso una metodologia che ha come fulcro la riflessività gruppale. Fra gli strumenti utilizzati spiccano i laboratori teatrali, territoriali e itineranti. Agli adolescenti convinti di non avere risorse, di essere predestinati alla sconfitta, il teatro offre, letteralmente e metaforicamente, un palcoscenico che consente di far emergere capacità e conoscenze informali nascoste, creatività, favorendo la costruzione di nuove alleanze intergenerazionali. L’esperienza teatrale diventa così strumento di conoscenza di sé, dell’altro e del possibile, permettendo la riscrittura di storie che sembravano scontate e che invece si riaprono lasciando spazio a nuove rappresentazioni del futuro. In tal modo l’esperienza teatrale conduce oltre quel senso di periferia interiorizzata che paralizza e impedisce le azioni costruttive, oltre quello stato di inerzia esistenziale che a Napoli si chiama sfastirio: fra i risultati, numerose storie di crescita di adolescenti, ma anche di giovani professionisti che scelgono di investire sul teatro con scopi educativi.
Sperimentazioni di teatro educativo e inclusivo ai confini della scuola e della città / Parrello, Santa. - In: PSICOLOGIA DELL'EDUCAZIONE. - ISSN 1971-3711. - 1:1(2015), pp. 71-84.
Sperimentazioni di teatro educativo e inclusivo ai confini della scuola e della città
PARRELLO, SANTA
2015
Abstract
Napoli, come tutte le metropoli, è attraversata da frontiere interne che conducono entro periferie geografiche e mentali, zone di esclusione sociale e dispersione in cui il rapporto fra giovani e adulti si fa particolarmente difficile e l’educazione appare una sfida quasi impossibile. Dal 2009 il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Napoli Federico II e l’Associazione onlus Maestri di Strada collaborano sperimentando strategie educative dentro e fuori l’istituzione scolastica. Il Progetto E-vai contrasta la perdita di motivazione ad apprendere e a gestire attivamente la propria esistenza da parte degli adolescenti dropout e in school dropout (circa 300 all'anno), sostenendo il lavoro degli insegnanti nella scuola e creando poli educativi sul territorio, attraverso una metodologia che ha come fulcro la riflessività gruppale. Fra gli strumenti utilizzati spiccano i laboratori teatrali, territoriali e itineranti. Agli adolescenti convinti di non avere risorse, di essere predestinati alla sconfitta, il teatro offre, letteralmente e metaforicamente, un palcoscenico che consente di far emergere capacità e conoscenze informali nascoste, creatività, favorendo la costruzione di nuove alleanze intergenerazionali. L’esperienza teatrale diventa così strumento di conoscenza di sé, dell’altro e del possibile, permettendo la riscrittura di storie che sembravano scontate e che invece si riaprono lasciando spazio a nuove rappresentazioni del futuro. In tal modo l’esperienza teatrale conduce oltre quel senso di periferia interiorizzata che paralizza e impedisce le azioni costruttive, oltre quello stato di inerzia esistenziale che a Napoli si chiama sfastirio: fra i risultati, numerose storie di crescita di adolescenti, ma anche di giovani professionisti che scelgono di investire sul teatro con scopi educativi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.