Nel suo viaggio instancabile attraverso il tempo e le culture, il libro ha giocato un ruolo significativo e molteplice, innanzitutto come testimone storico di diverse generazioni, poi come ambito per il racconto e il diletto, infine come elemento simbolico che rimanda ad un contenuto “volatile”. È singolare che proprio questo oggetto che, nelle diverse culture, nasceva dal cuore della corteccia degli alberi, con il diffondersi di strumenti informatici tascabili ed intuitivi sia giunto ad una dimensione pienamente virtuale, introducendo come effetto inevitabile un ripensamento della dimensione fruitiva degli spazi dedicati alla cultura che, d’altra parte, si preparavano già alla fine del secolo scorso ad accogliere un pubblico vasto ed eterogeneo di giovani curiosi e mediamente più istruiti rispetto ai secoli precedenti. Nella nostra cittadella del libro, le funzioni indicate dovevano garantire una serie di spazi propri quali punti di prima accoglienza ed incontro, sale e spazi di riunioni e per conferenze, di lettura, di esposizione, di vendita, luoghi per il break e infi-ne per attività turistiche quali albergo, ristoranti, bar e ancora spazi culturali, workshop e per intrattenimento, anche per i bambini. Nello specifico la grande libreria espositiva, cuore indiscusso dell’intervento, nella quale era previsto anche un caffè letterario, doveva essere divisa per tipologie di pubblicazioni: romanzi, narrativa, saggi, poesia, ecc., e avere un servizio di book-crossing. In sintesi, la cittadella doveva essere pensata come un organi-smo con funzioni generali che riguardavano la cultura, il com-mercio, l’ospitalità, il turismo e lo stare insieme.

La citta' del libro. Progettare nuovi spazi per la cultura / Priori, Giancarlo. - (2015), pp. 1-98.

La citta' del libro. Progettare nuovi spazi per la cultura

PRIORI, GIANCARLO
2015

Abstract

Nel suo viaggio instancabile attraverso il tempo e le culture, il libro ha giocato un ruolo significativo e molteplice, innanzitutto come testimone storico di diverse generazioni, poi come ambito per il racconto e il diletto, infine come elemento simbolico che rimanda ad un contenuto “volatile”. È singolare che proprio questo oggetto che, nelle diverse culture, nasceva dal cuore della corteccia degli alberi, con il diffondersi di strumenti informatici tascabili ed intuitivi sia giunto ad una dimensione pienamente virtuale, introducendo come effetto inevitabile un ripensamento della dimensione fruitiva degli spazi dedicati alla cultura che, d’altra parte, si preparavano già alla fine del secolo scorso ad accogliere un pubblico vasto ed eterogeneo di giovani curiosi e mediamente più istruiti rispetto ai secoli precedenti. Nella nostra cittadella del libro, le funzioni indicate dovevano garantire una serie di spazi propri quali punti di prima accoglienza ed incontro, sale e spazi di riunioni e per conferenze, di lettura, di esposizione, di vendita, luoghi per il break e infi-ne per attività turistiche quali albergo, ristoranti, bar e ancora spazi culturali, workshop e per intrattenimento, anche per i bambini. Nello specifico la grande libreria espositiva, cuore indiscusso dell’intervento, nella quale era previsto anche un caffè letterario, doveva essere divisa per tipologie di pubblicazioni: romanzi, narrativa, saggi, poesia, ecc., e avere un servizio di book-crossing. In sintesi, la cittadella doveva essere pensata come un organi-smo con funzioni generali che riguardavano la cultura, il com-mercio, l’ospitalità, il turismo e lo stare insieme.
2015
La citta' del libro. Progettare nuovi spazi per la cultura / Priori, Giancarlo. - (2015), pp. 1-98.
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