In Europa, ed in Italia in particolare, il fenomeno dello spopolamento di interi comuni delle aree interne, in particolare montane, è una realtà in costante evoluzione che richiede riflessioni urgenti ed interventi efficaci a livello locale e nazionale. Il rapporto di Confcommercio-Legambiente sull’Italia del disagio insediativo 1996-2016 parla di 1650 paesi abbandonati al 2016. Il rischio è la perdita, oltre che di un patrimonio di valore storico-culturale, di un’immensa risorsa in termini economici, sociali e soprattutto ambientali, in cui è sedimentata una memoria storica legata al ‘fare’. Sebbene negli ultimi anni assistiamo ad una lenta riscoperta del ruolo strategico che tali luoghi possono rivestire all’interno di un quadro complessivo di sviluppo del territorio e di decompressione delle aree urbane congestionate, mancano in Italia esperienze capaci di innescare processi innovativi di lungo periodo. Il progetto descritto nel presente paper, a partire dalle potenzialità offerte dalla rivoluzione tecnologica e culturale in atto a livello mondiale, propone un modello di riattivazione delle aree montane interne basato sul rinnovamento delle abilità locali, con l’apporto di know-how creativo da parte di makers. Tale strategia mira ad accrescere la resilienza di tali territori, innescando processi relazionali e produttivi dinamici e duraturi. La sperimentazione è in atto nel Borgo di Carbonara, sull’altopiano irpino, abbandonato a seguito del terremoto del 1930.

Riattivazione di paesi abbandonati e in via di abbandono: il Borgo di Carbonara nel Comune di Aquilonia (AV) / Fabbricatti, Katia; Petroni, M.; Tenore, V.. - In: SCIENZE DEL TERRITORIO. - ISSN 2384-8774. - 4:(2016), pp. 180-186. [10.13128/Scienze_Territorio-19404]

Riattivazione di paesi abbandonati e in via di abbandono: il Borgo di Carbonara nel Comune di Aquilonia (AV)

FABBRICATTI, KATIA;
2016

Abstract

In Europa, ed in Italia in particolare, il fenomeno dello spopolamento di interi comuni delle aree interne, in particolare montane, è una realtà in costante evoluzione che richiede riflessioni urgenti ed interventi efficaci a livello locale e nazionale. Il rapporto di Confcommercio-Legambiente sull’Italia del disagio insediativo 1996-2016 parla di 1650 paesi abbandonati al 2016. Il rischio è la perdita, oltre che di un patrimonio di valore storico-culturale, di un’immensa risorsa in termini economici, sociali e soprattutto ambientali, in cui è sedimentata una memoria storica legata al ‘fare’. Sebbene negli ultimi anni assistiamo ad una lenta riscoperta del ruolo strategico che tali luoghi possono rivestire all’interno di un quadro complessivo di sviluppo del territorio e di decompressione delle aree urbane congestionate, mancano in Italia esperienze capaci di innescare processi innovativi di lungo periodo. Il progetto descritto nel presente paper, a partire dalle potenzialità offerte dalla rivoluzione tecnologica e culturale in atto a livello mondiale, propone un modello di riattivazione delle aree montane interne basato sul rinnovamento delle abilità locali, con l’apporto di know-how creativo da parte di makers. Tale strategia mira ad accrescere la resilienza di tali territori, innescando processi relazionali e produttivi dinamici e duraturi. La sperimentazione è in atto nel Borgo di Carbonara, sull’altopiano irpino, abbandonato a seguito del terremoto del 1930.
2016
Riattivazione di paesi abbandonati e in via di abbandono: il Borgo di Carbonara nel Comune di Aquilonia (AV) / Fabbricatti, Katia; Petroni, M.; Tenore, V.. - In: SCIENZE DEL TERRITORIO. - ISSN 2384-8774. - 4:(2016), pp. 180-186. [10.13128/Scienze_Territorio-19404]
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