Introduzione: La gestione e il trattamento di pazienti con DSD necessita dell’intervento di un’équipe interdisciplinare (Hughes et al., 2006). Il lavoro clinico e di ricerca del nostro gruppo composto di pediatri endocrinologi e psicologi clinici si è costituito come un laboratorio sperimentale specializzato in questo ambito (Auricchio et al. 2008, 2009) e finalizzato all’implementazione sul piano clinico di un modello di lavoro congiunto medico-psicologico per la presa in carico di pazienti con DSD e delle loro famiglie. Scopi: Nel presente contributo, si descriverà un modello di comunicazione congiunta medico-psicologica della diagnosi nel caso di pazienti con Disordini della Differenziazione Sessuale (DSD) e loro famiglie. Metodi: Attraverso l’uso di alcune esemplificazioni cliniche, rifletteremo sull’importanza di potere integrare ed affiancare, in specifici momenti dell’iter diagnostico e terapeutico di questi pazienti, un intervento clinico psicologico a quello medico, in particolare per quello che riguarda la gestione della comunicazione delle informazioni. Risultati: Nella pratica clinica che abbiamo svolto, la compresenza di psicologo e pediatra, al momento della diagnosi, prevede l’accoglimento dei pazienti da parte di questi due professionisti. Un ascolto congiunto permette così allo psicologo di potere osservare e partecipare alla relazione tra medico e paziente e al tempo stesso consente, in un processo circolare, di potere intervenire sul rapporto stesso attraverso una presa in carico condivisa ed una riflessione sulle dinamiche emozionali in esso implicate. Conclusioni: Il lavoro dell’equipe interdisciplinare in questo ambito è finalizzato in primo luogo alla costruzione di un’alleanza con la coppia genitoriale. La comunicazione della diagnosi al bambino dovrebbe avvenire, preferibilmente, in un tempo successivo, prendendo anche in considerazione il livello di sviluppo e le capacità cognitive del bambino stesso. Tra questi due momenti, può rivelarsi utile un lavoro psicologico che consenta l’apertura di un adeguato spazio di pensiero e di elaborazione dei contenuti emotivi legati all'impatto traumatico della diagnosi.

La comunicazione della diagnosi a bambini e adolescenti con Disordini della Differenziazione Sessuale ed ai loro genitori / Auricchio, Maria; Capalbo, Donatella; Dice', Francesca; Freda, MARIA FRANCESCA; Lombardi, Silvana; Salerno, Mariacarolina; Valerio, Paolo. - (2011), pp. 9-9. (Intervento presentato al convegno Approccio integrato medico – psicologico al trattamento dei disordini della differenziazione sessuale: dalla nascita all'età adulta tenutosi a Università degli Studi di Napoli, Federico II nel 4-5/02/2011).

La comunicazione della diagnosi a bambini e adolescenti con Disordini della Differenziazione Sessuale ed ai loro genitori

AURICCHIO, MARIA;CAPALBO, DONATELLA;DICE', FRANCESCA;FREDA, MARIA FRANCESCA;SALERNO, MARIACAROLINA;VALERIO, PAOLO
2011

Abstract

Introduzione: La gestione e il trattamento di pazienti con DSD necessita dell’intervento di un’équipe interdisciplinare (Hughes et al., 2006). Il lavoro clinico e di ricerca del nostro gruppo composto di pediatri endocrinologi e psicologi clinici si è costituito come un laboratorio sperimentale specializzato in questo ambito (Auricchio et al. 2008, 2009) e finalizzato all’implementazione sul piano clinico di un modello di lavoro congiunto medico-psicologico per la presa in carico di pazienti con DSD e delle loro famiglie. Scopi: Nel presente contributo, si descriverà un modello di comunicazione congiunta medico-psicologica della diagnosi nel caso di pazienti con Disordini della Differenziazione Sessuale (DSD) e loro famiglie. Metodi: Attraverso l’uso di alcune esemplificazioni cliniche, rifletteremo sull’importanza di potere integrare ed affiancare, in specifici momenti dell’iter diagnostico e terapeutico di questi pazienti, un intervento clinico psicologico a quello medico, in particolare per quello che riguarda la gestione della comunicazione delle informazioni. Risultati: Nella pratica clinica che abbiamo svolto, la compresenza di psicologo e pediatra, al momento della diagnosi, prevede l’accoglimento dei pazienti da parte di questi due professionisti. Un ascolto congiunto permette così allo psicologo di potere osservare e partecipare alla relazione tra medico e paziente e al tempo stesso consente, in un processo circolare, di potere intervenire sul rapporto stesso attraverso una presa in carico condivisa ed una riflessione sulle dinamiche emozionali in esso implicate. Conclusioni: Il lavoro dell’equipe interdisciplinare in questo ambito è finalizzato in primo luogo alla costruzione di un’alleanza con la coppia genitoriale. La comunicazione della diagnosi al bambino dovrebbe avvenire, preferibilmente, in un tempo successivo, prendendo anche in considerazione il livello di sviluppo e le capacità cognitive del bambino stesso. Tra questi due momenti, può rivelarsi utile un lavoro psicologico che consenta l’apertura di un adeguato spazio di pensiero e di elaborazione dei contenuti emotivi legati all'impatto traumatico della diagnosi.
2011
La comunicazione della diagnosi a bambini e adolescenti con Disordini della Differenziazione Sessuale ed ai loro genitori / Auricchio, Maria; Capalbo, Donatella; Dice', Francesca; Freda, MARIA FRANCESCA; Lombardi, Silvana; Salerno, Mariacarolina; Valerio, Paolo. - (2011), pp. 9-9. (Intervento presentato al convegno Approccio integrato medico – psicologico al trattamento dei disordini della differenziazione sessuale: dalla nascita all'età adulta tenutosi a Università degli Studi di Napoli, Federico II nel 4-5/02/2011).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/657476
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact