Il terrorismo di ultima generazione può assumere il volto minaccioso del foreign fighter, o quello apparentemente innocuo del vicino dedito alle sue quotidiane occupazioni. Può essere importato da focolai lontani e noti di violenza, o crescere occultato nel deserto sociale di una banlieue. Può essere mirato contro i simboli tradizionali del potere costituito, o colpire con feroce occasionalità e in qualsiasi momento il quotidiano svolgersi della convivenza civile. È un fenomeno polimorfico e cangiante, difficile da prevenire e reprimere, che lascia nell'animo di tutti la paura e l'attesa del suo ripetersi. L'Autrice rileva come ne venga messo in discussione il consolidato paradigma costituzionale della eccezionalità e temporaneità della law of fear. Non potendo più contare sulla cessazione a breve termine dell'emergenza, il giusto equilibrio tra il sacrificio alle libertà e il guadagno alla sicurezza diventa più difficile da individuare. Una valutazione errata per eccesso della minaccia può riportare nella legislazione reati di pericolo in astratto, valutazioni legali tipiche e presunzioni di pericolosità per tipo d’autore. L'Autrice coglie nella recente esperienza italiana e comunitaria segnali in tal senso, unitamente alla mancata richiesta da parte del giudice delle leggi di una più puntuale osservanza della proporzionalità, della precauzionalità e del nucleo essenziale dei diritti. Anche osservando il tentativo francese di costituzionalizzare l’état d’urgence, si conclude che per difendere lo stato di diritto da un’emergenza distruttiva è possibile, ma non indispensabile, inserire in Costituzione per via di revisione un’esplicita emergency clause. L’Autrice si interroga su come assicurare all'identità costituzionale dello Stato una difesa adeguata, guardando all’acquis della Corte costituzionale per tracciare limiti certi alla titolarità ed estensione dei poteri di emergenza. In tempo di crisi è comunque pressante il bisogno di regole democratiche e di un giudice che le imponga al legislatore della paura, perché il baratto tra sicurezza presunta e lesione effettiva delle libertà è inaccettabile. Il fine ultimo è evitare che l’emergenza si trasformi, progressivamente e impercettibilmente, in un’anomala normalità costruita sulla violazione della separazione dei poteri e della dignità della persona.

Costituzione. Emergenza e terrorismo / DE MINICO, Giovanna. - (2016).

Costituzione. Emergenza e terrorismo

DE MINICO, GIOVANNA
2016

Abstract

Il terrorismo di ultima generazione può assumere il volto minaccioso del foreign fighter, o quello apparentemente innocuo del vicino dedito alle sue quotidiane occupazioni. Può essere importato da focolai lontani e noti di violenza, o crescere occultato nel deserto sociale di una banlieue. Può essere mirato contro i simboli tradizionali del potere costituito, o colpire con feroce occasionalità e in qualsiasi momento il quotidiano svolgersi della convivenza civile. È un fenomeno polimorfico e cangiante, difficile da prevenire e reprimere, che lascia nell'animo di tutti la paura e l'attesa del suo ripetersi. L'Autrice rileva come ne venga messo in discussione il consolidato paradigma costituzionale della eccezionalità e temporaneità della law of fear. Non potendo più contare sulla cessazione a breve termine dell'emergenza, il giusto equilibrio tra il sacrificio alle libertà e il guadagno alla sicurezza diventa più difficile da individuare. Una valutazione errata per eccesso della minaccia può riportare nella legislazione reati di pericolo in astratto, valutazioni legali tipiche e presunzioni di pericolosità per tipo d’autore. L'Autrice coglie nella recente esperienza italiana e comunitaria segnali in tal senso, unitamente alla mancata richiesta da parte del giudice delle leggi di una più puntuale osservanza della proporzionalità, della precauzionalità e del nucleo essenziale dei diritti. Anche osservando il tentativo francese di costituzionalizzare l’état d’urgence, si conclude che per difendere lo stato di diritto da un’emergenza distruttiva è possibile, ma non indispensabile, inserire in Costituzione per via di revisione un’esplicita emergency clause. L’Autrice si interroga su come assicurare all'identità costituzionale dello Stato una difesa adeguata, guardando all’acquis della Corte costituzionale per tracciare limiti certi alla titolarità ed estensione dei poteri di emergenza. In tempo di crisi è comunque pressante il bisogno di regole democratiche e di un giudice che le imponga al legislatore della paura, perché il baratto tra sicurezza presunta e lesione effettiva delle libertà è inaccettabile. Il fine ultimo è evitare che l’emergenza si trasformi, progressivamente e impercettibilmente, in un’anomala normalità costruita sulla violazione della separazione dei poteri e della dignità della persona.
2016
978-88-243-2431-1
Costituzione. Emergenza e terrorismo / DE MINICO, Giovanna. - (2016).
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