Riflessioni intorno al sistema sanzionatorio e propositi di riforma

La situazione attuale del sistema sanzionatorio è caratterizzata dall’incertezza della pena, dovuta a spazi di discrezionalità giudiziale troppo ampi, derivanti a loro volta dalle ampie cornici edittali, dalla disciplina della commisurazione della pena, dai regimi delle circostanze e del concorso di reati; dalla previsione di pene astrattamente draconiane, che concretamente non vengono inflitte; dalla discrasia tra la pena irrogata dal giudice di cognizione e quella applicata in sede di esecuzione e, infine, dalla vera e propria frantumazione del sistema, determinata anche da meccanismi processuali (patteggiamento, sospensione del procedimento con messa alla prova) e penitenziari. Si avverte la necessità di una ricostruzione in termini teleologico-normativi del sistema delle sanzioni e della rifondazione negli stessi termini della normativa sulla commisurazione. Mezzi e scopi vanno dedotti, innanzitutto, dalla Legge fondamentale, dove sono precisati i valori che, divenuti principi giuridici, danno vita ai parametri in base ai quali ogni altro diritto dev'essere misurato. E, specialmente per il diritto penale, questo problema dei fondamentali valori di riferimento ha, a ben vedere, lo stesso contenuto del problema della difesa dei diritti dell'uomo.