Il volume nasce a seguito di un confronto interdisciplinare tenutosi a Napoli “Memorie dalla città a venire. Decostruzione e conservazione” (7 ottobre 2015), in cui alcune questioni affrontate dal filosofo Jacques Derrida sono state i punti di partenza e intorno al lavoro derridiano sull’architettura, alle sue riflessioni sui valori di essa e sugli aspetti della memoria in rapporto alla città si è sviluppata la struttura argomentativa del volume. Il tema è affrontato da angoli visuali diversi, quello del restauro, della filosofia e della composizione architettonica. Sguardi dunque incrociati per sintonizzare, eventualmente, questioni ed interpretazioni, vòlte, per lo più, a riconoscere un valore contemporaneo alla conservazione dell’architettura del passato, ma anche a individuare le finalità di una prassi che ha a che fare con l’architettura tutta e con il futuro del nostro habitat fisico e mentale. In particolare, la nozione di 'decostruzione' è stata lo strumento per riconsiderare e ripensare il senso della conservazione. Le riflessioni derridiane sulla città del passato, sulla connessione tra luoghi e memoria, hanno trovato significativi e vari punti di contatto con alcune questioni teoriche di cultura e metodologia della conservazione. Si evidenziano alcuni parallelismi con i contributi di J. Ruskin e W. Morris, con la teoria di A. Riegl e con il pensiero di R. Pane, sottolineando il rapporto tra stratificazione della memoria nella mente umana e necessità di conservazione. Gli spunti, l’operazione decostruttiva (non decostruzionista), i percorsi linguistici che il filosofo franco-algerino sviluppa nella sua opera di decostruzione-ricerca del significato dell’architettura, costituiscono quelle possibilità argomentative con le quali l’autrice, Francesco Vitale e Francesco Rispoli restituiscono uno scenario attuale delle discipline e dei loro compiti così come delle responsabilità dell’architettura e dei suoi artefici.
Memorie dalla città a venire. Decostruzione e conservazione / Marino, Bianca; Rispoli, Francesco; Vitale, Francesco. - 1:(2016), pp. 1-84.
Memorie dalla città a venire. Decostruzione e conservazione
MARINO, BIANCAPrimo
;RISPOLI, FRANCESCOUltimo
;
2016
Abstract
Il volume nasce a seguito di un confronto interdisciplinare tenutosi a Napoli “Memorie dalla città a venire. Decostruzione e conservazione” (7 ottobre 2015), in cui alcune questioni affrontate dal filosofo Jacques Derrida sono state i punti di partenza e intorno al lavoro derridiano sull’architettura, alle sue riflessioni sui valori di essa e sugli aspetti della memoria in rapporto alla città si è sviluppata la struttura argomentativa del volume. Il tema è affrontato da angoli visuali diversi, quello del restauro, della filosofia e della composizione architettonica. Sguardi dunque incrociati per sintonizzare, eventualmente, questioni ed interpretazioni, vòlte, per lo più, a riconoscere un valore contemporaneo alla conservazione dell’architettura del passato, ma anche a individuare le finalità di una prassi che ha a che fare con l’architettura tutta e con il futuro del nostro habitat fisico e mentale. In particolare, la nozione di 'decostruzione' è stata lo strumento per riconsiderare e ripensare il senso della conservazione. Le riflessioni derridiane sulla città del passato, sulla connessione tra luoghi e memoria, hanno trovato significativi e vari punti di contatto con alcune questioni teoriche di cultura e metodologia della conservazione. Si evidenziano alcuni parallelismi con i contributi di J. Ruskin e W. Morris, con la teoria di A. Riegl e con il pensiero di R. Pane, sottolineando il rapporto tra stratificazione della memoria nella mente umana e necessità di conservazione. Gli spunti, l’operazione decostruttiva (non decostruzionista), i percorsi linguistici che il filosofo franco-algerino sviluppa nella sua opera di decostruzione-ricerca del significato dell’architettura, costituiscono quelle possibilità argomentative con le quali l’autrice, Francesco Vitale e Francesco Rispoli restituiscono uno scenario attuale delle discipline e dei loro compiti così come delle responsabilità dell’architettura e dei suoi artefici.File | Dimensione | Formato | |
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