In Bactrocera oleae la presenza di endosimbionti è nota da oltre un secolo e diversi sono gli studi sulla loro funzione sul ciclo biologico della Mosca delle olive. Solo di recente è stato identificato il microrganismo “Candidatus Erwinia dacicola” come la specie maggiormente rappresentata nel microbioma di B. oleae. Il microrganismo gioca, probabilmente insieme alle altre specie che compongono il complesso endosimbiontico, un ruolo sostanziale nella nutrizione degli adulti ed è noto che alterazioni dello stesso microbioma riducono notevolmente la fitness della Mosca delle olive. Se l’influenza dell’endosimbionte sullo stadio adulto sembra essere in parte chiarita, poco si conosce del suo contributo agli adattamenti funzionali e nutrizionali degli stadi larvali. Al fine di studiare questi aspetti e di valutare la possibilità di un controllo applicato a basso impatto ambientale, sono in corso prove di alterazione quantitativa e qualitativa del microbioma di B. oleae. Allo scopo sono state saggiate, mediante somministrazione orale, sostanze di origine naturale tra le quali il 6-pentil-α-pirone, l’Acido harzianico, e Gliotossine ottenute da microrganismi fungini benefici del genere Trichoderma, Biosurfattanti prodotti da Bacillus subtilis, nonché l’Ossicloruro di Rame, scelto per la nota attività nei confronti delle batteriosi. Le sostanze sono state somministrate ad individui adulti di B. oleae di diverse età (0, 5 e 10 giorni) e per diversi periodi (7, 14 e 21 giorni). Gli individui così trattati sono stati successivamente sottoposti a dissezione. Sono stati raccolti l’intestino medio ed il bulbo gastro-esofageo, e da questi organi è stato estratto il DNA utilizzando il protocollo Chelex®100. Sono in corso amplificazioni, tramite real-time PCR, per determinare il titolo batterico dell’endosimbionte relativamente ai diversi protocolli di trattamento. In laboratorio, sono state allestite, contestualmente, prove di alterazione della fitness. Allo scopo, le mosche, di entrambi i sessi, sono state alimentate con zucchero e proteine con l’aggiunta delle sostanze a varie concentrazioni. Si illustrano i dati ottenuti espressi come numero di uova deposte e schiusura delle stesse. Le larve ottenute hanno altresì fornito indicazioni in merito alla mortalità. Il numero di uova deposte registrato nelle femmine sottoposte a trattamento rispetto al controllo si è dimostrato significativamente inferiore e le larve da esse ottenute si sono dimostrate meno vitali. Gli individui sopravvissuti sono stati seguiti fino allo sfarfallamento dei nuovi adulti. Senza alcun ulteriore trattamento, si è dunque proceduto al rilievo dei dati relativi alla loro capacità di accoppiarsi ed ovideporre.

Prove preliminari di alterazione del microbioma in Bactrocera oleae (Diptera: Tephritidae) / Sinno, Martina; Varricchio, Paola; Vinale, F.; Garonna, ANTONIO PIETRO; Laudonia, Stefania. - (2016), pp. 222-222. (Intervento presentato al convegno Sessione VII – Insetti e microrganismi. tenutosi a Padova nel 20-24 Giugno 2016).

Prove preliminari di alterazione del microbioma in Bactrocera oleae (Diptera: Tephritidae)

SINNO, MARTINA;VARRICCHIO, PAOLA;Vinale, F.;GARONNA, ANTONIO PIETRO;LAUDONIA, STEFANIA
2016

Abstract

In Bactrocera oleae la presenza di endosimbionti è nota da oltre un secolo e diversi sono gli studi sulla loro funzione sul ciclo biologico della Mosca delle olive. Solo di recente è stato identificato il microrganismo “Candidatus Erwinia dacicola” come la specie maggiormente rappresentata nel microbioma di B. oleae. Il microrganismo gioca, probabilmente insieme alle altre specie che compongono il complesso endosimbiontico, un ruolo sostanziale nella nutrizione degli adulti ed è noto che alterazioni dello stesso microbioma riducono notevolmente la fitness della Mosca delle olive. Se l’influenza dell’endosimbionte sullo stadio adulto sembra essere in parte chiarita, poco si conosce del suo contributo agli adattamenti funzionali e nutrizionali degli stadi larvali. Al fine di studiare questi aspetti e di valutare la possibilità di un controllo applicato a basso impatto ambientale, sono in corso prove di alterazione quantitativa e qualitativa del microbioma di B. oleae. Allo scopo sono state saggiate, mediante somministrazione orale, sostanze di origine naturale tra le quali il 6-pentil-α-pirone, l’Acido harzianico, e Gliotossine ottenute da microrganismi fungini benefici del genere Trichoderma, Biosurfattanti prodotti da Bacillus subtilis, nonché l’Ossicloruro di Rame, scelto per la nota attività nei confronti delle batteriosi. Le sostanze sono state somministrate ad individui adulti di B. oleae di diverse età (0, 5 e 10 giorni) e per diversi periodi (7, 14 e 21 giorni). Gli individui così trattati sono stati successivamente sottoposti a dissezione. Sono stati raccolti l’intestino medio ed il bulbo gastro-esofageo, e da questi organi è stato estratto il DNA utilizzando il protocollo Chelex®100. Sono in corso amplificazioni, tramite real-time PCR, per determinare il titolo batterico dell’endosimbionte relativamente ai diversi protocolli di trattamento. In laboratorio, sono state allestite, contestualmente, prove di alterazione della fitness. Allo scopo, le mosche, di entrambi i sessi, sono state alimentate con zucchero e proteine con l’aggiunta delle sostanze a varie concentrazioni. Si illustrano i dati ottenuti espressi come numero di uova deposte e schiusura delle stesse. Le larve ottenute hanno altresì fornito indicazioni in merito alla mortalità. Il numero di uova deposte registrato nelle femmine sottoposte a trattamento rispetto al controllo si è dimostrato significativamente inferiore e le larve da esse ottenute si sono dimostrate meno vitali. Gli individui sopravvissuti sono stati seguiti fino allo sfarfallamento dei nuovi adulti. Senza alcun ulteriore trattamento, si è dunque proceduto al rilievo dei dati relativi alla loro capacità di accoppiarsi ed ovideporre.
2016
Prove preliminari di alterazione del microbioma in Bactrocera oleae (Diptera: Tephritidae) / Sinno, Martina; Varricchio, Paola; Vinale, F.; Garonna, ANTONIO PIETRO; Laudonia, Stefania. - (2016), pp. 222-222. (Intervento presentato al convegno Sessione VII – Insetti e microrganismi. tenutosi a Padova nel 20-24 Giugno 2016).
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