Lo studio affronta le principali problematiche relative alle disposizioni, previste in particolare nei contratti collettivi, finalizzate a garantire l’occupazione dei lavoratori impiegati negli appalti in caso di avvicendamento tra imprese appaltatrici (c.d. clausole di riassunzione). Dopo aver esaminato tipologie, presupposti applicativi e contenuti di tali clausole, il lavoro si sofferma, da una parte, sulla riconducibilità dei recessi per fine appalto alla disciplina dei licenziamenti collettivi e, dall’altra parte, sugli effetti che la riassunzione dei lavoratori in virtù di clausole sociali comporta sull’applicabilità di tale disciplina. L’A., in proposito, argomenta che a seguito dell’intervento dell’art. 7, comma 4-bis, d.l. n. 248/2007, l’instaurazione da parte del lavoratore del nuovo rapporto di lavoro costituisce un comportamento legalmente tipizzato quale manifestazione di una volontà risolutiva del precedente rapporto, con conseguente inapplicabilità alla fattispecie della disciplina dei licenziamenti. La seconda parte del saggio analizza le problematiche che emergono, per le clausole di riassunzione, dopo l’introduzione del c.d. «contratto a tutele crescenti», evidenziando in particolare le difficoltà applicative connesse al computo, per i lavoratori coinvolti in cambi appalto, dell’anzianità di servizio ai fini della nuova indennità prevista per il licenziamento illegittimo.

Riassunzione nell'avvicendamento di appalti e Jobs Act / Mutarelli, MATTEO MARIA. - In: DIRITTO DEL MERCATO DEL LAVORO. - ISSN 1590-4911. - 2/2015(2015).

Riassunzione nell'avvicendamento di appalti e Jobs Act

MUTARELLI, MATTEO MARIA
2015

Abstract

Lo studio affronta le principali problematiche relative alle disposizioni, previste in particolare nei contratti collettivi, finalizzate a garantire l’occupazione dei lavoratori impiegati negli appalti in caso di avvicendamento tra imprese appaltatrici (c.d. clausole di riassunzione). Dopo aver esaminato tipologie, presupposti applicativi e contenuti di tali clausole, il lavoro si sofferma, da una parte, sulla riconducibilità dei recessi per fine appalto alla disciplina dei licenziamenti collettivi e, dall’altra parte, sugli effetti che la riassunzione dei lavoratori in virtù di clausole sociali comporta sull’applicabilità di tale disciplina. L’A., in proposito, argomenta che a seguito dell’intervento dell’art. 7, comma 4-bis, d.l. n. 248/2007, l’instaurazione da parte del lavoratore del nuovo rapporto di lavoro costituisce un comportamento legalmente tipizzato quale manifestazione di una volontà risolutiva del precedente rapporto, con conseguente inapplicabilità alla fattispecie della disciplina dei licenziamenti. La seconda parte del saggio analizza le problematiche che emergono, per le clausole di riassunzione, dopo l’introduzione del c.d. «contratto a tutele crescenti», evidenziando in particolare le difficoltà applicative connesse al computo, per i lavoratori coinvolti in cambi appalto, dell’anzianità di servizio ai fini della nuova indennità prevista per il licenziamento illegittimo.
2015
Riassunzione nell'avvicendamento di appalti e Jobs Act / Mutarelli, MATTEO MARIA. - In: DIRITTO DEL MERCATO DEL LAVORO. - ISSN 1590-4911. - 2/2015(2015).
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