Le tesi di Françoise Choay, studiosa dei fenomeni urbani e critico d’arte con importanti contributi sulle città e le metropoli, hanno sgomberato il cielo della scienza urbanistica da molti luoghi comuni e dalle analisi quantitative e meccanicistiche sul funzionamento delle città e delle metropoli nell’età delle loro trasformazioni in megalopoli e nebulose urbane e megalopolitane fino alla metropolizzazione del Pianeta. Luoghi comuni e spirito competitivo che tuttora persistono e sono i principali motori delle speculazioni edilizie attuali contro le esigenze di vivibilità e di rispetto dei diritti dei cittadini e delle cittadine di ogni grande centro urbano o metropoli del Mondo. Ma in quale genere di città – è il caso di chiedersi – immaginiamo oggi di vivere e desideriamo svolgere le nostre attività di lavoro o del tempo libero e della cura? La città è la madre di tutti i cittadini; “Città Madre” e “Terra Madre” sono i luoghi in cui trascorre la vita degli individui dalla loro nascita fino alla loro morte; sono entrambe generatrici e custodi della vita e dell’esistenza umana; sono simboli femminili e racchiudono i significati della fertilità e della protezione. Questa concezione di città si contrappone alla considerazione che le città e le metropoli del futuro saranno gli spazi principali di produzione di sviluppo economico e di ricchezza oltre che di concentrazione della maggior parte della popolazione mondiale. La metropolizzazione del Mondo del terzo millennio, tuttavia, coincide con le nuove forme di schiavitù che sono alimentate dalla prepotente affermazione del neoliberismo e del capitalismo finanziario globalizzato contemporaneo. Metropolizzazione e nuove schiavitù urbane sono gli aspetti complementari della stessa medaglia: sottosviluppo e discriminazione nell’uso delle risorse naturali e concentrazione delle ricchezze e dei grandi patrimoni nelle mani di sempre più ristrette oligarchie. Meno del 10% della popolazione della Terra possiede quasi il 90% delle ricchezze globali. Accesso alle risorse naturali ed energetiche del Pianeta e distribuzione delle ricchezze coniugati al responsabile e libero contenimento dell’incremento demografico e urbano rappresentano la sfida dei prossimi anni. Se le donne non si occuperanno concretamente di invertire l’attuale tendenza dello sviluppo urbano e demografico del Pianeta, così come si è imposta secondo una concezione maschile e violenta di competizione e di conflitti bellici, la sovrappopolazione del Pianeta associata alla sovra urbanizzazione e densificazione dei territori condanneranno il genere umano a condizioni di vita sempre più degradate e che erodono la dignità dell’esistenza. Le osservazioni e le riflessioni di pensatori, utopisti e teorici della città si ricompongono nello scenario moderno e contemporaneo secondo due filoni predominanti. Il primo è il decentramento delle funzioni urbane per una compatibilità tra fragilità dei territori e capacità biologica del Pianeta all’impatto antropico, mentre, il secondo è quello della densificazione urbana e della concentrazione della popolazione mondiale nelle metropoli post-industriali che oggi si traducono nelle megalopoli di favelas e baraccopoli. Lo studio della città contemporanea si articola, dunque, in due aspetti assai differenti tra loro, che rimandano a tesi contrapposte, decentramento e densificazione, pur essendo generate queste ultime dalla riflessione sullo squilibrio tra la sovrappopolazione da un lato e la sovra urbanizzazione dall’altro. Il pensiero di Fraçoise Choay, dunque, si distingue per questa duplice interpretazione dei fenomeni urbani che costruisce tenendo presente i risvolti filosofici e sociologici della vita dei cittadini; la Choay ripercorre la duplice e contrastante reazione agli squilibri urbani, razionale ed empatica, che caratterizza gli ultimi settant’anni del pensiero di politici e urbanisti.

I DOS per le nuove città medie delle zone interne / Buondonno, Emma. - In: LE CRONACHE MERIDIONALI. - 1:(2015), pp. 23-27.

I DOS per le nuove città medie delle zone interne.

BUONDONNO, EMMA
2015

Abstract

Le tesi di Françoise Choay, studiosa dei fenomeni urbani e critico d’arte con importanti contributi sulle città e le metropoli, hanno sgomberato il cielo della scienza urbanistica da molti luoghi comuni e dalle analisi quantitative e meccanicistiche sul funzionamento delle città e delle metropoli nell’età delle loro trasformazioni in megalopoli e nebulose urbane e megalopolitane fino alla metropolizzazione del Pianeta. Luoghi comuni e spirito competitivo che tuttora persistono e sono i principali motori delle speculazioni edilizie attuali contro le esigenze di vivibilità e di rispetto dei diritti dei cittadini e delle cittadine di ogni grande centro urbano o metropoli del Mondo. Ma in quale genere di città – è il caso di chiedersi – immaginiamo oggi di vivere e desideriamo svolgere le nostre attività di lavoro o del tempo libero e della cura? La città è la madre di tutti i cittadini; “Città Madre” e “Terra Madre” sono i luoghi in cui trascorre la vita degli individui dalla loro nascita fino alla loro morte; sono entrambe generatrici e custodi della vita e dell’esistenza umana; sono simboli femminili e racchiudono i significati della fertilità e della protezione. Questa concezione di città si contrappone alla considerazione che le città e le metropoli del futuro saranno gli spazi principali di produzione di sviluppo economico e di ricchezza oltre che di concentrazione della maggior parte della popolazione mondiale. La metropolizzazione del Mondo del terzo millennio, tuttavia, coincide con le nuove forme di schiavitù che sono alimentate dalla prepotente affermazione del neoliberismo e del capitalismo finanziario globalizzato contemporaneo. Metropolizzazione e nuove schiavitù urbane sono gli aspetti complementari della stessa medaglia: sottosviluppo e discriminazione nell’uso delle risorse naturali e concentrazione delle ricchezze e dei grandi patrimoni nelle mani di sempre più ristrette oligarchie. Meno del 10% della popolazione della Terra possiede quasi il 90% delle ricchezze globali. Accesso alle risorse naturali ed energetiche del Pianeta e distribuzione delle ricchezze coniugati al responsabile e libero contenimento dell’incremento demografico e urbano rappresentano la sfida dei prossimi anni. Se le donne non si occuperanno concretamente di invertire l’attuale tendenza dello sviluppo urbano e demografico del Pianeta, così come si è imposta secondo una concezione maschile e violenta di competizione e di conflitti bellici, la sovrappopolazione del Pianeta associata alla sovra urbanizzazione e densificazione dei territori condanneranno il genere umano a condizioni di vita sempre più degradate e che erodono la dignità dell’esistenza. Le osservazioni e le riflessioni di pensatori, utopisti e teorici della città si ricompongono nello scenario moderno e contemporaneo secondo due filoni predominanti. Il primo è il decentramento delle funzioni urbane per una compatibilità tra fragilità dei territori e capacità biologica del Pianeta all’impatto antropico, mentre, il secondo è quello della densificazione urbana e della concentrazione della popolazione mondiale nelle metropoli post-industriali che oggi si traducono nelle megalopoli di favelas e baraccopoli. Lo studio della città contemporanea si articola, dunque, in due aspetti assai differenti tra loro, che rimandano a tesi contrapposte, decentramento e densificazione, pur essendo generate queste ultime dalla riflessione sullo squilibrio tra la sovrappopolazione da un lato e la sovra urbanizzazione dall’altro. Il pensiero di Fraçoise Choay, dunque, si distingue per questa duplice interpretazione dei fenomeni urbani che costruisce tenendo presente i risvolti filosofici e sociologici della vita dei cittadini; la Choay ripercorre la duplice e contrastante reazione agli squilibri urbani, razionale ed empatica, che caratterizza gli ultimi settant’anni del pensiero di politici e urbanisti.
2015
I DOS per le nuove città medie delle zone interne / Buondonno, Emma. - In: LE CRONACHE MERIDIONALI. - 1:(2015), pp. 23-27.
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