Vigilanza, gestione dei rischi e responsabilità degli amministratori di società quotate

Nelle principali economie occidentali ai consigli di amministrazione delle società quotate è stata imputata l’assunzione di rischi eccessivi ed una loro cattiva gestione. La complessità della finanza strutturata ed il suo uso spesso distorto - ritenuti tra le cause prevalenti della crisi finanziaria del 2008 - hanno messo a nudo l’inadeguatezza dei modelli esistenti di gestione dei rischi. Ripercorrendo il dibattito nordamericano, generato da un inadeguato esercizio, da parte del board, della sua essenziale funzione di vigilanza, l'articolo segnala, per l'ordinamento italiano, un deficit normativo sia a livello di legislazione codicistica che speciale, nonché una scarsa considerazione del tema da parte della dottrina. La disciplina degli assetti è individuata come la sede ideale in cui andrebbe valutata l'introduzione di previsioni modulate alla stregua di quelle del Codice di Autodisciplina delle società quotate che attribuiscono al Cda un ruolo determinante nella vigilanza sulla gestione dei rischi.