Il libro raccoglie gli esiti del lavoro di ricerca svolto dall’autrice nell’ambito della Convenzione tra l’Anas S.p.A. e il Centro interdipartimentale per l’archivio e l’interpretazione del progetto architettonico e urbanistico contemporaneo della Università degli Studi di Napoli “Federico II” sul tema de La strada e l’architettura. La ricerca è stata condotta con l’obiettivo di individuare e studiare, nell’ambito del territorio italiano, i casi nei quali alla strada fosse attribuibile il valore di ‘bene culturale’. Questo valore può e deve riconoscersi ai tracciati quando sia possibile leggere in essi una relazione con la geografia e con la sedimentazione storica dei luoghi che attraversano. Guardare al ‘manufatto-strada’ da questo punto di vista può significare introdurre una nuova valenza in relazione agli studi sul tema della strada, ora letta non tanto e non solo come opera di ingegneria ma come Architettura. Il lavoro di ricerca ha avuto il suo esito nella costruzione di un Atlante e, costituendo solo un primo tassello conoscitivo del sistema delle strade italiane da questa particolare prospettiva di osservazione, ha provato a tracciare, nell’ambito delle competenze del Centro Interdipartimentale, una linea di ricerca che potrà trovare molteplici occasioni di approfondimento e sviluppo anche in chiave operativa, in collaborazione non soltanto con Anas S.p.A., che ha già dimostrato attenzione a questo tipo di tematica, ma anche con altri enti e istituzioni che operano sul territorio. Il valore di innovazione di tale approccio è stato sottolineato, in una delle Introduzioni, proprio dal Presidente di Anas S.p.A. che ha affermato «[…] un pregevole lavoro di ricerca e forse uno sguardo disattento lo riterrebbe lontano dagli interessi e dal campo di azione di una Società che, come Anas, ha il compito specifico di progettare e realizzare interventi di manutenzione e/o nuova costruzione di infrastrutture oltreché compiti di gestione della rete. È fuor di dubbio che, negli ultimi decenni, la politica delle infrastrutture è tornata a essere elemento centrale attorno al quale i Paesi, nello scacchiere mondiale, disegnano la loro modernizzazione: una rete efficiente e adeguata è condizione necessaria per lo sviluppo economico e sociale di una nazione. Tuttavia è sotto i nostri occhi come, quando questa modernizzazione sia stata perseguita soltanto in un’ottica di mobilità efficiente e con un approccio esclusivamente di natura tecnica, si siano perpetrati dei danni ai territori attraversati, in termini sia paesaggistici che ambientali. Questa ricerca ha tra gli spunti d’interesse – oltre a documentare con precisione e con intelligenti grafici sintetici i valori che i tracciati storici italiani conservano in stretta relazione con la struttura dei territori attraversati – quello di suggerire un approccio diverso, capace di coniugare modernizzazione e salvaguardia, spostando il punto di vista dal manufatto tecnico al suo contesto di riferimento.» Sul piano metodologico le Tavole dell’Atlante mirano a dimostrare, individuando elementi strutturali confrontabili, che la strada come manufatto tecnico-pratico e al tempo stesso come intelaiatura generale che collega ed organizza le polarità urbane, costituisce una infrastruttura, tra le altre materiali (autostrade/ferrovie/linee fluviali) e immateriali (reti energetiche/reti informatiche), che forse più di tutte è in grado di rimandare alla struttura, e di determinare visibilmente l’ordinamento generale, del territorio nella doppia occorrenza di una sua razionalizzazione e di una sua conoscenza e descrivibilità. Per la redazione dell’Atlante sono state individuate e proposte due sezioni che definiscono altrettanti modi della descrizione e classificazione: ‘grandi strade territoriali’ e ‘strade e paesaggio’. I criteri di appartenenza e inclusione a tali insiemi o classi, in altri termini propongono la definitiva griglia di classificazione e di ordinamento delle ‘strade intese come opera d’arte’, da applicarsi alla redazione dell’Atlante Italiano. La scelta di assumere a base della elaborazione delle tavole dell’Atlante la cartografia dell’Istituto Geografico Militare a scala medio/grande è significativa nella misura in cui a tali cartografie (nate da esigenze militari e allo stesso tempo conoscitivo/descrittive) si riconosce la capacità di rappresentare, alle varie scale e in termini multi-scalari, simultaneamente il sistema geografico-morfologico, gli insediamenti urbani, le infrastrutture territoriali, i fatti naturali. L’Atlante opera su tale densità informativa una selezione e una riduzione necessarie: vengono cioè distinti ed evidenziati alcuni caratteri decisivi nel rapporto tra le strade ed i territori che esse attraversano. In particolare sono estratte dalle cartografie IGM: il sistema orografico e idrografico, le coste, i rilievi, i fiumi (fatti naturali); i tracciati delle strade romane; le tracce dei sistemi centuriati; i tessuti urbani compatti in una gradazione cha va dal ‘denso’ al ‘disperso’; le altre infrastrutture lineari (autostrade/ferrovie) per cogliere le possibili opportunità di costruzione a rete (fatti antropici). In particolare sono state predisposte due combinazioni principali: quella che mostra il rapporto ‘strada-elementi naturali’ (rilievi, coste, corsi d’acqua, bacini) e quella che mostra il rapporto ‘strada-elementi artificiali’ (tracciati, centri urbani, conurbazioni, tessuti compatti e dispersi, autostrade, ferrovie) nonché un ultima rappresentazione data dalla combinazione delle due precedenti. In prima istanza su tali sistemi di relazioni interagenti emerge con chiarezza una acquisizione sulla quale orientare i ragionamenti e le riflessioni operative: la prima combinazione è decisamente più ordinata ed omogenea della seconda nel senso che i tracciati, anche per la loro natura tecnico-pratica e assieme di costruzione adeguata, interpretano in maniera molto convincente ed esemplare il rapporto con la geografia naturale. Se la prima combinazione risulta poi particolarmente evidente ed efficiente nel caso delle strade e paesaggio, la seconda combinazione mostra invece con sufficiente chiarezza, soprattutto nel caso delle grandi strade territoriali, il caotico accrescimento delle città a partire dai nuclei originari, la loro tendenza alla saldatura ed al continuum e, in termini allarmanti, la disordinata e confusa sovrapposizione delle linee ad ‘alta capacità’ che, governate da una logica esclusivamente trasportistica, non appaiono capaci di inserirsi nel disegno generale ma si sovrappongono indifferenti ai luoghi che ‘attraversano’ cancellando relazioni piuttosto che esaltando quelle esistenti o cercando di stabilirne di nuove. Ciò che ancora emerge, a un livello più generale, è però che in ogni caso le strade raccolte e analizzate nell’Atlante possono rappresentare, nel loro radicarsi al territorio storico e nella loro capacità di descriverne i caratteri, ancora dei ‘sistemi d’ordine’ a cui affidare un processo di razionalizzazione e di regolazione dell’esplosione metropolitana e degli interventi sul paesaggio che annullano le differenze locali e determinano una condizione urbana e territoriale prevalentemente omologante e livellante. Nell’ambito delle strade che sono entrate a far parte dell’Atlante, è stato infine prodotto un approfondimento di scala relativamente alla strada statale 163 Amalfitana, che ha riguardato i caratteri specifici delle sue opere d’arte, cioè di quelle costruzioni che si rendono indispensabili al tracciato stradale in relazione a particolari condizioni morfologiche del territorio attraversato. Si tratta innanzitutto di viadotti, ponti e gallerie cui si aggiungono le opere di contenimento dei costoni. Per queste opere è stata predisposta una schedatura che ne segnala la posizione sul tracciato e ne documenta i caratteri attraverso una descrizione, il rilievo fotografico e una sezione trasversale sintetica.

L'architettura della strada. Un Atlante Italiano / Visconti, Federica. - (2014), pp. 1-152.

L'architettura della strada. Un Atlante Italiano

VISCONTI, FEDERICA
2014

Abstract

Il libro raccoglie gli esiti del lavoro di ricerca svolto dall’autrice nell’ambito della Convenzione tra l’Anas S.p.A. e il Centro interdipartimentale per l’archivio e l’interpretazione del progetto architettonico e urbanistico contemporaneo della Università degli Studi di Napoli “Federico II” sul tema de La strada e l’architettura. La ricerca è stata condotta con l’obiettivo di individuare e studiare, nell’ambito del territorio italiano, i casi nei quali alla strada fosse attribuibile il valore di ‘bene culturale’. Questo valore può e deve riconoscersi ai tracciati quando sia possibile leggere in essi una relazione con la geografia e con la sedimentazione storica dei luoghi che attraversano. Guardare al ‘manufatto-strada’ da questo punto di vista può significare introdurre una nuova valenza in relazione agli studi sul tema della strada, ora letta non tanto e non solo come opera di ingegneria ma come Architettura. Il lavoro di ricerca ha avuto il suo esito nella costruzione di un Atlante e, costituendo solo un primo tassello conoscitivo del sistema delle strade italiane da questa particolare prospettiva di osservazione, ha provato a tracciare, nell’ambito delle competenze del Centro Interdipartimentale, una linea di ricerca che potrà trovare molteplici occasioni di approfondimento e sviluppo anche in chiave operativa, in collaborazione non soltanto con Anas S.p.A., che ha già dimostrato attenzione a questo tipo di tematica, ma anche con altri enti e istituzioni che operano sul territorio. Il valore di innovazione di tale approccio è stato sottolineato, in una delle Introduzioni, proprio dal Presidente di Anas S.p.A. che ha affermato «[…] un pregevole lavoro di ricerca e forse uno sguardo disattento lo riterrebbe lontano dagli interessi e dal campo di azione di una Società che, come Anas, ha il compito specifico di progettare e realizzare interventi di manutenzione e/o nuova costruzione di infrastrutture oltreché compiti di gestione della rete. È fuor di dubbio che, negli ultimi decenni, la politica delle infrastrutture è tornata a essere elemento centrale attorno al quale i Paesi, nello scacchiere mondiale, disegnano la loro modernizzazione: una rete efficiente e adeguata è condizione necessaria per lo sviluppo economico e sociale di una nazione. Tuttavia è sotto i nostri occhi come, quando questa modernizzazione sia stata perseguita soltanto in un’ottica di mobilità efficiente e con un approccio esclusivamente di natura tecnica, si siano perpetrati dei danni ai territori attraversati, in termini sia paesaggistici che ambientali. Questa ricerca ha tra gli spunti d’interesse – oltre a documentare con precisione e con intelligenti grafici sintetici i valori che i tracciati storici italiani conservano in stretta relazione con la struttura dei territori attraversati – quello di suggerire un approccio diverso, capace di coniugare modernizzazione e salvaguardia, spostando il punto di vista dal manufatto tecnico al suo contesto di riferimento.» Sul piano metodologico le Tavole dell’Atlante mirano a dimostrare, individuando elementi strutturali confrontabili, che la strada come manufatto tecnico-pratico e al tempo stesso come intelaiatura generale che collega ed organizza le polarità urbane, costituisce una infrastruttura, tra le altre materiali (autostrade/ferrovie/linee fluviali) e immateriali (reti energetiche/reti informatiche), che forse più di tutte è in grado di rimandare alla struttura, e di determinare visibilmente l’ordinamento generale, del territorio nella doppia occorrenza di una sua razionalizzazione e di una sua conoscenza e descrivibilità. Per la redazione dell’Atlante sono state individuate e proposte due sezioni che definiscono altrettanti modi della descrizione e classificazione: ‘grandi strade territoriali’ e ‘strade e paesaggio’. I criteri di appartenenza e inclusione a tali insiemi o classi, in altri termini propongono la definitiva griglia di classificazione e di ordinamento delle ‘strade intese come opera d’arte’, da applicarsi alla redazione dell’Atlante Italiano. La scelta di assumere a base della elaborazione delle tavole dell’Atlante la cartografia dell’Istituto Geografico Militare a scala medio/grande è significativa nella misura in cui a tali cartografie (nate da esigenze militari e allo stesso tempo conoscitivo/descrittive) si riconosce la capacità di rappresentare, alle varie scale e in termini multi-scalari, simultaneamente il sistema geografico-morfologico, gli insediamenti urbani, le infrastrutture territoriali, i fatti naturali. L’Atlante opera su tale densità informativa una selezione e una riduzione necessarie: vengono cioè distinti ed evidenziati alcuni caratteri decisivi nel rapporto tra le strade ed i territori che esse attraversano. In particolare sono estratte dalle cartografie IGM: il sistema orografico e idrografico, le coste, i rilievi, i fiumi (fatti naturali); i tracciati delle strade romane; le tracce dei sistemi centuriati; i tessuti urbani compatti in una gradazione cha va dal ‘denso’ al ‘disperso’; le altre infrastrutture lineari (autostrade/ferrovie) per cogliere le possibili opportunità di costruzione a rete (fatti antropici). In particolare sono state predisposte due combinazioni principali: quella che mostra il rapporto ‘strada-elementi naturali’ (rilievi, coste, corsi d’acqua, bacini) e quella che mostra il rapporto ‘strada-elementi artificiali’ (tracciati, centri urbani, conurbazioni, tessuti compatti e dispersi, autostrade, ferrovie) nonché un ultima rappresentazione data dalla combinazione delle due precedenti. In prima istanza su tali sistemi di relazioni interagenti emerge con chiarezza una acquisizione sulla quale orientare i ragionamenti e le riflessioni operative: la prima combinazione è decisamente più ordinata ed omogenea della seconda nel senso che i tracciati, anche per la loro natura tecnico-pratica e assieme di costruzione adeguata, interpretano in maniera molto convincente ed esemplare il rapporto con la geografia naturale. Se la prima combinazione risulta poi particolarmente evidente ed efficiente nel caso delle strade e paesaggio, la seconda combinazione mostra invece con sufficiente chiarezza, soprattutto nel caso delle grandi strade territoriali, il caotico accrescimento delle città a partire dai nuclei originari, la loro tendenza alla saldatura ed al continuum e, in termini allarmanti, la disordinata e confusa sovrapposizione delle linee ad ‘alta capacità’ che, governate da una logica esclusivamente trasportistica, non appaiono capaci di inserirsi nel disegno generale ma si sovrappongono indifferenti ai luoghi che ‘attraversano’ cancellando relazioni piuttosto che esaltando quelle esistenti o cercando di stabilirne di nuove. Ciò che ancora emerge, a un livello più generale, è però che in ogni caso le strade raccolte e analizzate nell’Atlante possono rappresentare, nel loro radicarsi al territorio storico e nella loro capacità di descriverne i caratteri, ancora dei ‘sistemi d’ordine’ a cui affidare un processo di razionalizzazione e di regolazione dell’esplosione metropolitana e degli interventi sul paesaggio che annullano le differenze locali e determinano una condizione urbana e territoriale prevalentemente omologante e livellante. Nell’ambito delle strade che sono entrate a far parte dell’Atlante, è stato infine prodotto un approfondimento di scala relativamente alla strada statale 163 Amalfitana, che ha riguardato i caratteri specifici delle sue opere d’arte, cioè di quelle costruzioni che si rendono indispensabili al tracciato stradale in relazione a particolari condizioni morfologiche del territorio attraversato. Si tratta innanzitutto di viadotti, ponti e gallerie cui si aggiungono le opere di contenimento dei costoni. Per queste opere è stata predisposta una schedatura che ne segnala la posizione sul tracciato e ne documenta i caratteri attraverso una descrizione, il rilievo fotografico e una sezione trasversale sintetica.
2014
9788874317660
L'architettura della strada. Un Atlante Italiano / Visconti, Federica. - (2014), pp. 1-152.
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