Il tema del Concorso è la costruzione di un monumento - in cui risuoni sia il ricordo (mnomeîon) sia l’insegnamento (monere) che fondi il suo significato civile nel rammemorare e evocare la figura di Giancarlo Siani nella sua “tragica” resistenza alla Camorra. Questo significato sotteso è raggiunto attraverso l’esposizione di un oggetto che identifica sinteticamente la figura del giovane giornalista: la sua “Mehari” che è stata assieme il suo strumento di lavoro e d’indagine sulla realtà e il luogo del suo spietato assassinio. Come rendere quest’oggetto non un semplice simulacro, una quasi-scultura da mostrare? Come utilizzare la sua simultanea capacità evocativa ed emozionale all’interno di un monumento che non fosse sia solo un piedistallo ma esso stesso con le sue forme e la sua sintassi quale parte integrante della costruzione architettonica? Nel progetto la Mehari, diventa il ”nucleo emozionale di riferimento” su cui costruire il tema, senso e il carattere del Denkmal (luogo del pensare). Un’immagine d’epoca della Citroën che mostra la versatilità e la forza di questa piccola macchina di superare anche ostacoli difficili, assieme al tema della “stanza alta/riparo” evocato dal bando, hanno fissato il ruolo dell’emblema all’interno della composizione del manufatto. La Mehari potrà essere vista il più possibile dall’intorno urbano della rotonda; dovrà trovarsi in una posizione elevata ed essere causa e ragione delle forme architettoniche che s’incaricheranno di sostenerla. In tal senso sono state operate alcune scelte di fondo: 1. La struttura del manufatto è stata ipotizzata in acciaio, per essere al tempo stesso trasparente, leggera e resistente, nei vari trattamenti possibili: verniciato o zincato; 2. La Mehari poggia su una piattaforma traforata che ne consente la visione stereometrica e insieme ne asseconda la direzione; 3. La struttura del manufatto costituisce anche protezione per la Mehari (per quanto possibile) dall’aggressione degli agenti atmosferici e da eventuali vandalismi. A queste scelte è corrisposta un’appropriata selezione degli elementi architettonici da adoperare per reificare il tema assunto: • Un grande portale alto 13 metri in acciaio verniciato ruggine con riportata sull’architrave la dedica “A GIANCARLO” e sui piedritti la scritta “ALTO VEDRASSI MA NON PER VIE DISTORTE”. Il portale rappresenta, oltre che l’elemento più rilevante del monumento, anche il tema del varco, della porta verso un futuro e una realtà migliore di quella che ci circonda; • Una piattaforma inclinata a sezione variabile verniciata in rosso, con assito in Orsogrill, incernierata sul portale e ulteriormente sostenuta dai puntoni e dai tiranti della struttura della copertura e che rappresenta, come nell’immagine d’epoca, la scarpata da superare per affermare la legalità; • Una copertura in acciaio zincato ancorata alla base del portale che protegge la Mehari (aprendosi all’estremo per consentire il displuvio delle acque a formare una lamina d’acqua che determina al piede una vasca anulare) e ne riflette, attraverso una lastra in acciaio finitura alluminio riflettente, (con eventuali pannelli fotovoltaici) la sua visione specchiata. A questi semplici elementi sono state imposte geometrie/misure in grado coordinarne la loro disposizione/forma e applicate adeguate procedure di proporzionamento basate sulla sequenza di Fibonacci e sulla sezione aurea. Il monumento è posto nella direzione di via Caldieri e si apre al paesaggio naturale dei Camaldoli.

Concorso di idee per l'installazione artistica dell'autovettura Mehari appartenuta a Giancarlo Siani / Capozzi, Renato; Cappiello, F.; Visconti, Federica; Fraldi, Massimiliano. - (2012).

Concorso di idee per l'installazione artistica dell'autovettura Mehari appartenuta a Giancarlo Siani

CAPOZZI, RENATO;VISCONTI, FEDERICA;FRALDI, MASSIMILIANO
2012

Abstract

Il tema del Concorso è la costruzione di un monumento - in cui risuoni sia il ricordo (mnomeîon) sia l’insegnamento (monere) che fondi il suo significato civile nel rammemorare e evocare la figura di Giancarlo Siani nella sua “tragica” resistenza alla Camorra. Questo significato sotteso è raggiunto attraverso l’esposizione di un oggetto che identifica sinteticamente la figura del giovane giornalista: la sua “Mehari” che è stata assieme il suo strumento di lavoro e d’indagine sulla realtà e il luogo del suo spietato assassinio. Come rendere quest’oggetto non un semplice simulacro, una quasi-scultura da mostrare? Come utilizzare la sua simultanea capacità evocativa ed emozionale all’interno di un monumento che non fosse sia solo un piedistallo ma esso stesso con le sue forme e la sua sintassi quale parte integrante della costruzione architettonica? Nel progetto la Mehari, diventa il ”nucleo emozionale di riferimento” su cui costruire il tema, senso e il carattere del Denkmal (luogo del pensare). Un’immagine d’epoca della Citroën che mostra la versatilità e la forza di questa piccola macchina di superare anche ostacoli difficili, assieme al tema della “stanza alta/riparo” evocato dal bando, hanno fissato il ruolo dell’emblema all’interno della composizione del manufatto. La Mehari potrà essere vista il più possibile dall’intorno urbano della rotonda; dovrà trovarsi in una posizione elevata ed essere causa e ragione delle forme architettoniche che s’incaricheranno di sostenerla. In tal senso sono state operate alcune scelte di fondo: 1. La struttura del manufatto è stata ipotizzata in acciaio, per essere al tempo stesso trasparente, leggera e resistente, nei vari trattamenti possibili: verniciato o zincato; 2. La Mehari poggia su una piattaforma traforata che ne consente la visione stereometrica e insieme ne asseconda la direzione; 3. La struttura del manufatto costituisce anche protezione per la Mehari (per quanto possibile) dall’aggressione degli agenti atmosferici e da eventuali vandalismi. A queste scelte è corrisposta un’appropriata selezione degli elementi architettonici da adoperare per reificare il tema assunto: • Un grande portale alto 13 metri in acciaio verniciato ruggine con riportata sull’architrave la dedica “A GIANCARLO” e sui piedritti la scritta “ALTO VEDRASSI MA NON PER VIE DISTORTE”. Il portale rappresenta, oltre che l’elemento più rilevante del monumento, anche il tema del varco, della porta verso un futuro e una realtà migliore di quella che ci circonda; • Una piattaforma inclinata a sezione variabile verniciata in rosso, con assito in Orsogrill, incernierata sul portale e ulteriormente sostenuta dai puntoni e dai tiranti della struttura della copertura e che rappresenta, come nell’immagine d’epoca, la scarpata da superare per affermare la legalità; • Una copertura in acciaio zincato ancorata alla base del portale che protegge la Mehari (aprendosi all’estremo per consentire il displuvio delle acque a formare una lamina d’acqua che determina al piede una vasca anulare) e ne riflette, attraverso una lastra in acciaio finitura alluminio riflettente, (con eventuali pannelli fotovoltaici) la sua visione specchiata. A questi semplici elementi sono state imposte geometrie/misure in grado coordinarne la loro disposizione/forma e applicate adeguate procedure di proporzionamento basate sulla sequenza di Fibonacci e sulla sezione aurea. Il monumento è posto nella direzione di via Caldieri e si apre al paesaggio naturale dei Camaldoli.
2012
Concorso di idee per l'installazione artistica dell'autovettura Mehari appartenuta a Giancarlo Siani / Capozzi, Renato; Cappiello, F.; Visconti, Federica; Fraldi, Massimiliano. - (2012).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/595691
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