Recupero urbano di un quartiere di E.R.P. Una ricerca sulla unità elementare conforme La ricerca, che coinvolge docenti e ricercatori dei SSD ICAR/14, 12, 21 e 22, riguarda il recupero urbano di un quartiere di ERP e si inscrive nel più ampio accordo di cooperazione scientifica tra il DPUU e l'Istituto Autonomo Case Popolari. Il Rione Luzzatti a Napoli, oggetto della riccrca, si configura come una espansione / amplificazione delle trame della città ottocentesca del Vasto con una significativa ridefinizione, nel 1946, di uno dei suoi isolati da parte di Luigi Cosenza. L'impianto del quartiere - che all'atto della sua costruzione si strutturava su una "quadricola" di isolati a corte delimitati da edifici sul contorno con due all'interno - pur nella sua chiara impostazione, dal punto di vista tipologico e morfologico presenta alcune rilevanti criticità: la fatiscenza edilizia, l'eccessivo addensamento dei corpi di fabbrica e una indifferenza alla salubrità degli alloggi ed alla corretta esposizione dei corpi di fabbrica, una carenza di spazi pubblici e servizi. L'isolato di Cosenza fa eccezione liberando la corte e ottimizzando, in ragione dell'orientamento, l'assetto tipologico degli edifici. Il Rione, in origine separato dalla città consolidata, nel corso degli anni è stato via via accerchiato da quartieri di ERP e soprattutto dal Centro Direzionale che, pur assecondando le medesime direttrici di impianto (derivate dal PRG del 1939 confermate in quello del 1946), ha ingigantito e amplificato la scala degli edifici e dei tracciati stradali. L'ipotesi di ricerca muove proprio dalla constatazione di questi sistemi di frizione con le parti urbane a contorno e propone: da un lato, la razionalizzazione degli isolati (con l'eliminazione dei corpi interni) e dei tipi edilizi originari sul modello di Cosenza e, dall'altro, l'individuazione di una dimensione conforme dell'intervento che realizzi una nuova possibile polarità urbana eco-orientata e in grado di ridefinire la figura generale della parte urbana interessata. Tale ipotesi si sostanzia in un'unica unità complessa quale parte elementare adeguata, per ruolo e figura, a riassumere e misurare l'intero quartiere. L'unità, complessa sia sul piano morfologico sia funzionale (residenze, attrezzature, terziario e commercio), nell'assumere una giacitura differente da quella ottocentesca ma aderente al sistema urbano-rurale settecentesco ha l'ambizione di riportare nella parte urbana le trame e le scansioni dei campi e dei sistemi di irreggimentazione delle acque di cui l'area era ricca, reimmettendo la natura in tale contesto quale più ampio sistema di riferimento della città contemporanea. La nuova unità morfologica, superando la dimensione dell'isolato, definisce una nuova scala all'interno del quartiere in cui si compongono e risignificano i suoi elementi costituti - l'isolato a corte, la chiesa (quale monumento), i nuovi manufatti residenziali civili e collettivi - e realizza così una nuova centralità in grado di misurarsi alla scala urbana e territoriale dell'intera area orientale della città.

Recupero urbano dei quartieri di E.R.P. del Novecento a Napoli / Capozzi, Renato. - (2012). (Intervento presentato al convegno 2° FORUM Pro-Arch Associazione nazionale dei docenti di Progettazione architettonica ICAR 14/15/16 tenutosi a XfafX Ventennale della Facoltà di Architettura di Ferrara Università degli Studi di Ferrara, Dipartimento di Architettura. Palazzo Tassoni Estense).

Recupero urbano dei quartieri di E.R.P. del Novecento a Napoli

CAPOZZI, RENATO
2012

Abstract

Recupero urbano di un quartiere di E.R.P. Una ricerca sulla unità elementare conforme La ricerca, che coinvolge docenti e ricercatori dei SSD ICAR/14, 12, 21 e 22, riguarda il recupero urbano di un quartiere di ERP e si inscrive nel più ampio accordo di cooperazione scientifica tra il DPUU e l'Istituto Autonomo Case Popolari. Il Rione Luzzatti a Napoli, oggetto della riccrca, si configura come una espansione / amplificazione delle trame della città ottocentesca del Vasto con una significativa ridefinizione, nel 1946, di uno dei suoi isolati da parte di Luigi Cosenza. L'impianto del quartiere - che all'atto della sua costruzione si strutturava su una "quadricola" di isolati a corte delimitati da edifici sul contorno con due all'interno - pur nella sua chiara impostazione, dal punto di vista tipologico e morfologico presenta alcune rilevanti criticità: la fatiscenza edilizia, l'eccessivo addensamento dei corpi di fabbrica e una indifferenza alla salubrità degli alloggi ed alla corretta esposizione dei corpi di fabbrica, una carenza di spazi pubblici e servizi. L'isolato di Cosenza fa eccezione liberando la corte e ottimizzando, in ragione dell'orientamento, l'assetto tipologico degli edifici. Il Rione, in origine separato dalla città consolidata, nel corso degli anni è stato via via accerchiato da quartieri di ERP e soprattutto dal Centro Direzionale che, pur assecondando le medesime direttrici di impianto (derivate dal PRG del 1939 confermate in quello del 1946), ha ingigantito e amplificato la scala degli edifici e dei tracciati stradali. L'ipotesi di ricerca muove proprio dalla constatazione di questi sistemi di frizione con le parti urbane a contorno e propone: da un lato, la razionalizzazione degli isolati (con l'eliminazione dei corpi interni) e dei tipi edilizi originari sul modello di Cosenza e, dall'altro, l'individuazione di una dimensione conforme dell'intervento che realizzi una nuova possibile polarità urbana eco-orientata e in grado di ridefinire la figura generale della parte urbana interessata. Tale ipotesi si sostanzia in un'unica unità complessa quale parte elementare adeguata, per ruolo e figura, a riassumere e misurare l'intero quartiere. L'unità, complessa sia sul piano morfologico sia funzionale (residenze, attrezzature, terziario e commercio), nell'assumere una giacitura differente da quella ottocentesca ma aderente al sistema urbano-rurale settecentesco ha l'ambizione di riportare nella parte urbana le trame e le scansioni dei campi e dei sistemi di irreggimentazione delle acque di cui l'area era ricca, reimmettendo la natura in tale contesto quale più ampio sistema di riferimento della città contemporanea. La nuova unità morfologica, superando la dimensione dell'isolato, definisce una nuova scala all'interno del quartiere in cui si compongono e risignificano i suoi elementi costituti - l'isolato a corte, la chiesa (quale monumento), i nuovi manufatti residenziali civili e collettivi - e realizza così una nuova centralità in grado di misurarsi alla scala urbana e territoriale dell'intera area orientale della città.
2012
Recupero urbano dei quartieri di E.R.P. del Novecento a Napoli / Capozzi, Renato. - (2012). (Intervento presentato al convegno 2° FORUM Pro-Arch Associazione nazionale dei docenti di Progettazione architettonica ICAR 14/15/16 tenutosi a XfafX Ventennale della Facoltà di Architettura di Ferrara Università degli Studi di Ferrara, Dipartimento di Architettura. Palazzo Tassoni Estense).
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