This essay focuses on the argument that the new phase of administrative reorganization of the metropolitan City of Naples, Municipalities and Provinces, for the good government of the region, should lead to the birth of the medium-sized cities through the recovery cautious on the whole historical and urban armor of Campania and of economic resources necessary for its operation without further waste of public money. Concentration without development of the metropolitan area of Naples and desertification of the other provinces of Campania are the complementary sides of the underdevelopment of a region in which 53% of the population lives in the metropolitan area, which corresponds to 9% of the regional area. The political and administrative backwardness of Campania Region is also determined by the division of the territory into 551 municipalities, which should be grouped in 118 Medium-Sized Cities. Unfortunately, the decision to establish the Metropolitan City of Naples and the abolition of the provinces in progress, as well as lie ahead, do not allow, according to the author, to tackle the root of the problem. La Regione Campania ha una popolazione di circa 5.700.000 abitanti ed una densità territoriale media di 450 abitanti per chilometro quadrato. Il 53% della popolazione vive nell’area metropolitana di Napoli, il 9% della superficie regionale. L’arretratezza politica ed amministrativa della Campania è determinata dalla suddivisione del territorio regionale in 551 Comuni. L’istituzione della Città Metropolitana di Napoli e l’abolizione delle Province in corso non consentono di affrontare la radice del problema: accorpare i 551 Comuni in 118 Città Medie. Concentrazione senza sviluppo dell’area metropolitana di Napoli e desertificazione delle altre province della Campania costituiscono le facce complementari del sottosviluppo meridionale. La nuova fase di riorganizzazione amministrativa della città metropolitana, dei comuni e delle province, per il buon governo del territorio regionale, deve condurre alla nascita delle città medie per il recupero prudente dell’intera armatura urbana storica della Campania e delle risorse economiche necessarie al suo funzionamento senza spreco di denaro pubblico oggi non più consentito. La soluzione prospettata dell’accorpamento dei comuni in città medie viene fuori dall’analisi della struttura geo-morfologica, della stratificazione storico-archeologica dei territori, dell’armatura urbana ed infrastrutturale di ciascuna provincia, dall’indagine sulle comunità locali e dall’impatto antropico sostenibile per ciascun comprensorio. L’obiettivo del riequilibrio demografico e territoriale della Regione Campania attraverso la Costellazione delle città medie ha un’ulteriore, significativa ricaduta in termini di semplificazione e alleggerimento dei costi della macchina politico-amministrativa, favorendo una più calibrata e adeguata rappresentanza istituzionale, non intralciata da un’inutile e superflua moltiplicazione di ruoli e di ingranaggi burocratici. Avvertita sin dagli anni Settanta, l’esigenza di far evolvere in armonia il tessuto sociale ed economico dei territori della Campania, con la composizione omogenea di città e di valori urbani, si è tradotta in uno strumento legislativo, la Legge n° 54 del 1974. Anche il Governo Renzi alle recenti Elezioni Amministrative di maggio 2014 ha tradito questo obiettivo di riequilibrio aumentando nuovamente il numero dei consiglieri comunali su tutto il territorio nazionale e praticamente andando nella direzione opposta all’ammodernamento politico-amministrativo della composizione di città medie in tutta Italia come in Campania.

Città Medie per un nuovo Mezzogiorno / Buondonno, Emma. - In: MERIDIONE. SUD E NORD NEL MONDO. - ISSN 1594-5472. - 1:1(2014), pp. 74-108.

Città Medie per un nuovo Mezzogiorno.

BUONDONNO, EMMA
2014

Abstract

This essay focuses on the argument that the new phase of administrative reorganization of the metropolitan City of Naples, Municipalities and Provinces, for the good government of the region, should lead to the birth of the medium-sized cities through the recovery cautious on the whole historical and urban armor of Campania and of economic resources necessary for its operation without further waste of public money. Concentration without development of the metropolitan area of Naples and desertification of the other provinces of Campania are the complementary sides of the underdevelopment of a region in which 53% of the population lives in the metropolitan area, which corresponds to 9% of the regional area. The political and administrative backwardness of Campania Region is also determined by the division of the territory into 551 municipalities, which should be grouped in 118 Medium-Sized Cities. Unfortunately, the decision to establish the Metropolitan City of Naples and the abolition of the provinces in progress, as well as lie ahead, do not allow, according to the author, to tackle the root of the problem. La Regione Campania ha una popolazione di circa 5.700.000 abitanti ed una densità territoriale media di 450 abitanti per chilometro quadrato. Il 53% della popolazione vive nell’area metropolitana di Napoli, il 9% della superficie regionale. L’arretratezza politica ed amministrativa della Campania è determinata dalla suddivisione del territorio regionale in 551 Comuni. L’istituzione della Città Metropolitana di Napoli e l’abolizione delle Province in corso non consentono di affrontare la radice del problema: accorpare i 551 Comuni in 118 Città Medie. Concentrazione senza sviluppo dell’area metropolitana di Napoli e desertificazione delle altre province della Campania costituiscono le facce complementari del sottosviluppo meridionale. La nuova fase di riorganizzazione amministrativa della città metropolitana, dei comuni e delle province, per il buon governo del territorio regionale, deve condurre alla nascita delle città medie per il recupero prudente dell’intera armatura urbana storica della Campania e delle risorse economiche necessarie al suo funzionamento senza spreco di denaro pubblico oggi non più consentito. La soluzione prospettata dell’accorpamento dei comuni in città medie viene fuori dall’analisi della struttura geo-morfologica, della stratificazione storico-archeologica dei territori, dell’armatura urbana ed infrastrutturale di ciascuna provincia, dall’indagine sulle comunità locali e dall’impatto antropico sostenibile per ciascun comprensorio. L’obiettivo del riequilibrio demografico e territoriale della Regione Campania attraverso la Costellazione delle città medie ha un’ulteriore, significativa ricaduta in termini di semplificazione e alleggerimento dei costi della macchina politico-amministrativa, favorendo una più calibrata e adeguata rappresentanza istituzionale, non intralciata da un’inutile e superflua moltiplicazione di ruoli e di ingranaggi burocratici. Avvertita sin dagli anni Settanta, l’esigenza di far evolvere in armonia il tessuto sociale ed economico dei territori della Campania, con la composizione omogenea di città e di valori urbani, si è tradotta in uno strumento legislativo, la Legge n° 54 del 1974. Anche il Governo Renzi alle recenti Elezioni Amministrative di maggio 2014 ha tradito questo obiettivo di riequilibrio aumentando nuovamente il numero dei consiglieri comunali su tutto il territorio nazionale e praticamente andando nella direzione opposta all’ammodernamento politico-amministrativo della composizione di città medie in tutta Italia come in Campania.
2014
Città Medie per un nuovo Mezzogiorno / Buondonno, Emma. - In: MERIDIONE. SUD E NORD NEL MONDO. - ISSN 1594-5472. - 1:1(2014), pp. 74-108.
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