Nel 1957, Robert Marichal parlava del virgiliano PColt 1 come del «seul» che «permet de porter un judgement sur la tradition du texte» : il suo testo sarebbe complessivamente buono, probabilmente migliore di quello dei manoscritti, spesso aderente alla tradizione del Romanus, portatore di varianti testimoniate da manoscritti carolingi e medievali. I PColt 1 e PColt 2 sono gli unici due papiri – insieme al membranaceo Palin. Ambr. L 120 sup. – presenti nella recensio della più recente edizione critica dell’Eneide, la teubneriana di Gian Biagio Conte (Berlin 2009). L’autopsia dei due documenti virgiliani, tra il giugno e il luglio del 2009 alla Morgan di New York, è il punto di partenza per una serie di nuove riflessioni sul ‘valore’ dei due papiri: rinvenuti a Nessana e verisimilmente di origine palestinese, i PColt 1 e PColt 2, codicologicamente differenti in quanto strutturati l’uno secondo il diffuso ‘schema’ con la traduzione greca a fronte del testo latino e l’altro con un esametro in ogni singola linea, sebbene entrambi legati ad un contesto scolastico, devono essere considerati indipendentemente l’uno dall’altro. Marcati dai segni della fruizione del loro testo – la cui autopsia è stata necessaria per individuare le esatte formae accentuum e le mani di chi le ha vergate, aspetti trascurati dagli editori Casson ed Hettich (1950) – i PColt 1 e PColt 2 meritano di essere più approfonditamente analizzati, inseriti nel complesso del Corpus papyrorum Vergilianarum, per le loro lezioni, ma soprattutto per i loro ‘errori’.
Sulla ‘filologia dei papiri virgiliani’: i PNess. II 1 e PNess. II 2 / Scappaticcio, MARIA CHIARA. - (2012), pp. 685-693.
Sulla ‘filologia dei papiri virgiliani’: i PNess. II 1 e PNess. II 2
SCAPPATICCIO, MARIA CHIARA
2012
Abstract
Nel 1957, Robert Marichal parlava del virgiliano PColt 1 come del «seul» che «permet de porter un judgement sur la tradition du texte» : il suo testo sarebbe complessivamente buono, probabilmente migliore di quello dei manoscritti, spesso aderente alla tradizione del Romanus, portatore di varianti testimoniate da manoscritti carolingi e medievali. I PColt 1 e PColt 2 sono gli unici due papiri – insieme al membranaceo Palin. Ambr. L 120 sup. – presenti nella recensio della più recente edizione critica dell’Eneide, la teubneriana di Gian Biagio Conte (Berlin 2009). L’autopsia dei due documenti virgiliani, tra il giugno e il luglio del 2009 alla Morgan di New York, è il punto di partenza per una serie di nuove riflessioni sul ‘valore’ dei due papiri: rinvenuti a Nessana e verisimilmente di origine palestinese, i PColt 1 e PColt 2, codicologicamente differenti in quanto strutturati l’uno secondo il diffuso ‘schema’ con la traduzione greca a fronte del testo latino e l’altro con un esametro in ogni singola linea, sebbene entrambi legati ad un contesto scolastico, devono essere considerati indipendentemente l’uno dall’altro. Marcati dai segni della fruizione del loro testo – la cui autopsia è stata necessaria per individuare le esatte formae accentuum e le mani di chi le ha vergate, aspetti trascurati dagli editori Casson ed Hettich (1950) – i PColt 1 e PColt 2 meritano di essere più approfonditamente analizzati, inseriti nel complesso del Corpus papyrorum Vergilianarum, per le loro lezioni, ma soprattutto per i loro ‘errori’.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.