La tax compliance nell'attività conoscitiva dell'Amministrazione finanziaria

Il momento relativo alla fase istruttoria è senza dubbio tra i più complessi dell’azione impositiva caratterizzata, nel corso di un lungo processo evolutivo, da un nuovo approccio allo studio delle questioni attinenti alle multiformi attività conoscitive e di controllo relative al procedimento di imposizione. Uno studio che si sofferma necessariamente sul confronto tra Amministrazione finanziaria e contribuente, ancor più delicato in questo segmento del processo impositivo, in un’ottica di reciproca fiducia e collaborazione tese, queste ultime, al rispetto delle norme e alla loro corretta applicazione nell’interesse sia del Fisco sia del cittadino [tax-compliance], a salvaguardia di entrambe le posizioni così diverse ma analogamente rivolte verso un unico obiettivo condiviso: il bene comune, tema centrale ormai all’interno delle dinamiche tipiche del rapporto tributario e sul quale si sviluppa il lavoro svolto nel presente volume. L’indagine prende le mosse proprio dall’analisi delle argomentazioni che hanno sorretto le posizioni dottrinarie più tradizionali e dicotomiche [in riferimento alla fase conoscitiva e di controllo e alla fase accertativa in senso stretto], valutando, successivamente, quelle che, diversamente, hanno puntellato nuovi studi in materia capaci di valorizzare l’accresciuta presenza del contraddittorio nelle sue diverse modalità attuative, all’indomani non solo, delle significative pronunce della giurisprudenza comunitaria e di quella interna, ancorchè ondivaga, in materia, ma anche dei decisivi interventi del legislatore e loro implicazioni in ambito tributario, riguardo, in primis, alla legge n. 240 del 1990, alla legge 212 del 2000, quindi alla legge n.15 del 2015, infine alla legge n. 23 del 2014 [ Delega al governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita]. Nell’ultima parte del volume si considerano gli intenti, ma anche l’impegno, non senza inevitabili criticità, dell’Agenzia delle Entrate rivolti al lancio, nel 2013, del Progetto Pilota sulla Co-operative compliance, che ha tratto espressamente la sua origine dai lavori del Forum delle Amministrazioni pubbliche costituito in ambito OCSE, in particolare, dal documento “ Cooperative Compliance – A Framework: From Enhanced Relationship to Co-operative Compliance” 2013. Le riflessioni conclusive pongono in rilievo la necessarietà di un’azione che incida in modo sistemico sui rapporti tra Fisco e contribuente, inquadrabile, nel nostro Paese, fra le riforme strutturali di maggiore rilievo, capace di rafforzare la lotta all’evasione e di attenuare le percezione di un sistema ostile all’attività economica, soggetto a instabilità e complessità dei tributi e ancora scarsamente rispettoso dei diritti del contribuente.