Introduzione Quando Piaget (1926), quasi un secolo fa, ha parlato di un pensiero magico del bambino, un pensiero partecipe, antropomorfo, onnipotente, lo ha concettualizzato come una forza destinata inesorabilmente ad atrofizzarsi per lasciare posto all’avvento della logica. In un nostro recente contributo (Donsì, Menna, Aprea, 2012) relativo alla rappresentazione infantile degli astri, abbiamo rinvenuto, ricorrendo alla metodologia piagetiana, tracce di un pensiero animistico anche nei bambini di oggi, figli di un mondo molto diverso. E, con una certa sorpresa, abbiamo ritrovato tali tracce non solo nelle parole dei bimbi della scuola materna, ma anche nelle considerazioni degli alunni della terza elementare intorno al sole, alla luna e alle stelle. Corpi celesti che i bambini più piccoli, come i più grandi, ritengono consapevoli dell’attività svolta, del loro illuminarci. Le analogie riscontrate nelle risposte dei bambini appartenenti alle due fasce d’età e la permanenza di tinte animistiche nella rappresentazione del mondo disegnata dagli alunni delle elementari suggeriscono l’idea di una maggiore complementarietà tra logica e magia nel cammino evolutivo. Ciò in contrasto con quanto ipotizzato da Piaget (1926) ed in linea con quegli studi che hanno riconosciuto al pensiero magico una funzione adattiva, cioè l’essere una risorsa vitale, capace di mobilizzare il pensiero logico, di renderlo flessibile, di aprirlo alla creatività (Fonzi, Negro Sancipriano, 1979). Nel tentativo di comprendere quest’interessante tendenza rilevata, la nostra attenzione si è fin da subito concentrata sull’eventuale ruolo giocato da una variabile di tipo socioculturale: tutti i bambini intervistati, infatti, risiedevano a Capri, un’isola ed una piccola comunità in cui più liquido, rispetto ad una realtà metropolitana, è il perimetro che delimita ogni nucleo familiare e particolarmente forte è la prossimità tra un individuo e l’altro. Caratteristiche, queste, che potrebbero aver alimentato quell’attitudine a dare del “tu” alla natura (Carotenuto, 1991) riscontrata anche nei bambini delle elementari. Da qui l’idea di coinvolgere nel nostro studio anche bambini di una realtà metropolitana, con l’intento di sondare gli effetti e le eventuali differenze determinate dall’azione della variabile socioculturale sul pensiero magico infantile. Presentiamo qui i risultati di questa seconda indagine. Metodo Soggetti L’indagine ha coinvolto 60 soggetti, di entrambi i sessi, 30 frequentanti l’ultima classe della scuola materna (età media: 5.5) e 30 la terza classe della scuola primaria (età media: 8.5) in un istituto comprensivo della città di Napoli. Procedura Dopo una presentazione del lavoro da svolgere all’intera classe, ai partecipanti è stata proposta un’intervista individuale semistrutturata relativa alla rappresentazione infantile degli astri (sole, luna e stelle). A un’iniziale risposta dicotomica (sì/no), seguiva la richiesta di motivare la risposta. Venivano poi somministrate alcune prove piagetiane riguardanti alcune nozioni di conservazione, seguite da una prova di classificazione. L’ordine di presentazione rispettivamente dell’intervista e delle prove piagetiane è stato opportunamente randomizzato tra i soggetti. Analisi dei dati Le risposte sì/no fornite alla prima articolazione di ogni quesito sono state sottoposte a un test del chi² per evidenziare eventuali differenze per sesso ed età. Le motivazioni addotte a sostegno di tali risposte sono state categorizzate secondo una classificazione che ha evidenziato gli aspetti magico-animistici o logici del ragionamento che ne era alla base. I risultati ottenuti da ciascuno dei partecipanti alle prove piagetiane sono stati codificati nei livelli Pre-operatorio, Intermedio e Operatorio. I testi integrali delle interviste sono stati sottoposti ad analisi del contenuto con l’ausilio del software ALCESTE (Reinert, 1986). Risultati e Discussione • L’analisi quantitativa ha rilevato differenze significative tra le risposte degli alunni della scuola materna e quelli delle elementari. Emergono pertanto due rappresentazioni del mondo naturale profondamente diverse. • Mentre i bambini della scuola materna attribuiscono una forma di vita e di coscienza ai corpi celesti, quelli di terza elementare propendono per una rappresentazione più “scientifica” degli astri. • L’analisi dei testi delle interviste effettuata con l’ausilio del software ALCESTE (Reinert, 1986) per individuare gli universi semantici in cui i due gruppi di soggetti tendono a situarsi, ha rilevato alcune classi di significato, di cui analisi ed interpretazione sono tuttora in corso. • Alla luce dei risultati emersi, che se accostati a quelli del precedente studio fanno pensare ad un’influenza della variabile socioculturale sul pensiero magico infantile, appare interessante, come ulteriore livello di approfondimento, lavorare ad un’analisi comparativa dei dati raccolti nei due diversi momenti di ricerca.

Pensiero magico e pensiero logico nella rappresentazione infantile degli astri / Donsi', Lucia; S., Aprea. - (2013). (Intervento presentato al convegno XXVI Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione A.I.P. tenutosi a Università Cattolica di Milano nel 19-21 settembre 2013).

Pensiero magico e pensiero logico nella rappresentazione infantile degli astri

DONSI', LUCIA;
2013

Abstract

Introduzione Quando Piaget (1926), quasi un secolo fa, ha parlato di un pensiero magico del bambino, un pensiero partecipe, antropomorfo, onnipotente, lo ha concettualizzato come una forza destinata inesorabilmente ad atrofizzarsi per lasciare posto all’avvento della logica. In un nostro recente contributo (Donsì, Menna, Aprea, 2012) relativo alla rappresentazione infantile degli astri, abbiamo rinvenuto, ricorrendo alla metodologia piagetiana, tracce di un pensiero animistico anche nei bambini di oggi, figli di un mondo molto diverso. E, con una certa sorpresa, abbiamo ritrovato tali tracce non solo nelle parole dei bimbi della scuola materna, ma anche nelle considerazioni degli alunni della terza elementare intorno al sole, alla luna e alle stelle. Corpi celesti che i bambini più piccoli, come i più grandi, ritengono consapevoli dell’attività svolta, del loro illuminarci. Le analogie riscontrate nelle risposte dei bambini appartenenti alle due fasce d’età e la permanenza di tinte animistiche nella rappresentazione del mondo disegnata dagli alunni delle elementari suggeriscono l’idea di una maggiore complementarietà tra logica e magia nel cammino evolutivo. Ciò in contrasto con quanto ipotizzato da Piaget (1926) ed in linea con quegli studi che hanno riconosciuto al pensiero magico una funzione adattiva, cioè l’essere una risorsa vitale, capace di mobilizzare il pensiero logico, di renderlo flessibile, di aprirlo alla creatività (Fonzi, Negro Sancipriano, 1979). Nel tentativo di comprendere quest’interessante tendenza rilevata, la nostra attenzione si è fin da subito concentrata sull’eventuale ruolo giocato da una variabile di tipo socioculturale: tutti i bambini intervistati, infatti, risiedevano a Capri, un’isola ed una piccola comunità in cui più liquido, rispetto ad una realtà metropolitana, è il perimetro che delimita ogni nucleo familiare e particolarmente forte è la prossimità tra un individuo e l’altro. Caratteristiche, queste, che potrebbero aver alimentato quell’attitudine a dare del “tu” alla natura (Carotenuto, 1991) riscontrata anche nei bambini delle elementari. Da qui l’idea di coinvolgere nel nostro studio anche bambini di una realtà metropolitana, con l’intento di sondare gli effetti e le eventuali differenze determinate dall’azione della variabile socioculturale sul pensiero magico infantile. Presentiamo qui i risultati di questa seconda indagine. Metodo Soggetti L’indagine ha coinvolto 60 soggetti, di entrambi i sessi, 30 frequentanti l’ultima classe della scuola materna (età media: 5.5) e 30 la terza classe della scuola primaria (età media: 8.5) in un istituto comprensivo della città di Napoli. Procedura Dopo una presentazione del lavoro da svolgere all’intera classe, ai partecipanti è stata proposta un’intervista individuale semistrutturata relativa alla rappresentazione infantile degli astri (sole, luna e stelle). A un’iniziale risposta dicotomica (sì/no), seguiva la richiesta di motivare la risposta. Venivano poi somministrate alcune prove piagetiane riguardanti alcune nozioni di conservazione, seguite da una prova di classificazione. L’ordine di presentazione rispettivamente dell’intervista e delle prove piagetiane è stato opportunamente randomizzato tra i soggetti. Analisi dei dati Le risposte sì/no fornite alla prima articolazione di ogni quesito sono state sottoposte a un test del chi² per evidenziare eventuali differenze per sesso ed età. Le motivazioni addotte a sostegno di tali risposte sono state categorizzate secondo una classificazione che ha evidenziato gli aspetti magico-animistici o logici del ragionamento che ne era alla base. I risultati ottenuti da ciascuno dei partecipanti alle prove piagetiane sono stati codificati nei livelli Pre-operatorio, Intermedio e Operatorio. I testi integrali delle interviste sono stati sottoposti ad analisi del contenuto con l’ausilio del software ALCESTE (Reinert, 1986). Risultati e Discussione • L’analisi quantitativa ha rilevato differenze significative tra le risposte degli alunni della scuola materna e quelli delle elementari. Emergono pertanto due rappresentazioni del mondo naturale profondamente diverse. • Mentre i bambini della scuola materna attribuiscono una forma di vita e di coscienza ai corpi celesti, quelli di terza elementare propendono per una rappresentazione più “scientifica” degli astri. • L’analisi dei testi delle interviste effettuata con l’ausilio del software ALCESTE (Reinert, 1986) per individuare gli universi semantici in cui i due gruppi di soggetti tendono a situarsi, ha rilevato alcune classi di significato, di cui analisi ed interpretazione sono tuttora in corso. • Alla luce dei risultati emersi, che se accostati a quelli del precedente studio fanno pensare ad un’influenza della variabile socioculturale sul pensiero magico infantile, appare interessante, come ulteriore livello di approfondimento, lavorare ad un’analisi comparativa dei dati raccolti nei due diversi momenti di ricerca.
2013
Pensiero magico e pensiero logico nella rappresentazione infantile degli astri / Donsi', Lucia; S., Aprea. - (2013). (Intervento presentato al convegno XXVI Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione A.I.P. tenutosi a Università Cattolica di Milano nel 19-21 settembre 2013).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/581733
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