La riflessione, che ripropone sostanzialmente la relazione tenuta al Convegno internazionale "Lingue, Istruzione, Professioni. Quale politica in Italia?", Roma - Consiglio Nazionale delle Ricerche - 19 Febbraio 2014, si snoda intorno a tre interrogativi: la misura della compatibilità costituzionale degli atti autoritativi che prescrivono l’inglese come lingua obbligatoria nell’insegnamento universitario; le connesse ricadute sui diritti fondamentali implicati, tra cui libertà di insegnamento e libertà di essere educati; il metodo adottato per l’internazionalizzazione della politica culturale universitaria italiana. Le risposte convergono verso l’evidente mortificazione del primato della lingua italiana in ambito accademico, che non trova compensazione neanche nelle politiche interne in grado di diffondere l’offerta culturale italiana all’estero. Il confronto competitivo fra le proposte formative elaborate dalle rispettive Università europee, promosso dalla Strategia di Lisbona, si risolve dunque in una ingiustificata e illegittima primazia della formazione e ricerca svolte in lingua inglese.
Il monopolio anglofono vs. i diritti fondamentali / DE MINICO, Giovanna. - In: OSSERVATORIO COSTITUZIONALE. - ISSN 2283-7515. - (2014), pp. 1-9.
Il monopolio anglofono vs. i diritti fondamentali
DE MINICO, GIOVANNA
2014
Abstract
La riflessione, che ripropone sostanzialmente la relazione tenuta al Convegno internazionale "Lingue, Istruzione, Professioni. Quale politica in Italia?", Roma - Consiglio Nazionale delle Ricerche - 19 Febbraio 2014, si snoda intorno a tre interrogativi: la misura della compatibilità costituzionale degli atti autoritativi che prescrivono l’inglese come lingua obbligatoria nell’insegnamento universitario; le connesse ricadute sui diritti fondamentali implicati, tra cui libertà di insegnamento e libertà di essere educati; il metodo adottato per l’internazionalizzazione della politica culturale universitaria italiana. Le risposte convergono verso l’evidente mortificazione del primato della lingua italiana in ambito accademico, che non trova compensazione neanche nelle politiche interne in grado di diffondere l’offerta culturale italiana all’estero. Il confronto competitivo fra le proposte formative elaborate dalle rispettive Università europee, promosso dalla Strategia di Lisbona, si risolve dunque in una ingiustificata e illegittima primazia della formazione e ricerca svolte in lingua inglese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.