L’area dell’Abruzzo interno presa in esame in questa ricerca è stata devastata dal terremoto del 6 aprile 2009 e da allora è rimasta sospesa nel tempo, in attesa del proprio destino. Su questo territorio, ai piedi del massiccio del Gran Sasso d’Italia, restano le tracce di un’antica civiltà caratterizzata dalla pratica millenaria di agricoltura, pascolo, e governo dei boschi esercitata nel rispetto della natura e della forma dei luoghi. Questo territorio storico è scandito dal disegno regolare della campagna degli altopiani, dal complesso sistema difensivo costruito a partire dall’alto medioevo, e dai numerosi piccoli centri localizzati sulle sommità delle colline. Oggi possiamo osservare i resti di impianti urbani e di antichi fortilizi, pezzi di una civiltà perduta, frammenti di una costruzione territoriale unitaria che per secoli ha permesso la vita ad una rete di comunità. La conoscenza di questo enorme patrimonio costituisce la premessa necessaria a un progetto di trasformazione secondo un’idea positiva di ordine e di equilibrio, capace di superare la dicotomia conservazione – modernizzazione, e di contrapporsi alle forme di dissoluzione della città contemporanea. The inland area of Abruzzo examined in this research has been devastated by the earthquake of April 6th 2009 and since then has been frozen in time, waiting for its fate. This territory, at the foot of the Gran Sasso d'Italia, displays the traces of an ancient civilization characterized by the age-old practices of agriculture, grazing and governance of woods, all of them in harmony with nature and with the shape of the places. This historic area is marked by the regular pattern of the countryside of the highlands, the complex defensive system built from the early Middle Ages, and the many small towns located on the top of the hills. Today we can see the remains of urban plants and ancient fortresses, pieces of a lost civilization, fragments of a territorial unitary construction which for centuries has allowed the life of a network of communities. The knowledge of this enormous heritage is the necessary premise to a transformation project worked out according to a positive idea of order and balance, capable of overcoming the dichotomy conservation vs modernization, and to counteract to the ways of the dissolution of the contemporary city.

L'architettura del territorio - I piccoli centri dell'aquilano / Orfeo, Camillo. - L'architettura del territorio. I piccoli centri dell'aquilano.:(2012).

L'architettura del territorio - I piccoli centri dell'aquilano

ORFEO, Camillo
2012

Abstract

L’area dell’Abruzzo interno presa in esame in questa ricerca è stata devastata dal terremoto del 6 aprile 2009 e da allora è rimasta sospesa nel tempo, in attesa del proprio destino. Su questo territorio, ai piedi del massiccio del Gran Sasso d’Italia, restano le tracce di un’antica civiltà caratterizzata dalla pratica millenaria di agricoltura, pascolo, e governo dei boschi esercitata nel rispetto della natura e della forma dei luoghi. Questo territorio storico è scandito dal disegno regolare della campagna degli altopiani, dal complesso sistema difensivo costruito a partire dall’alto medioevo, e dai numerosi piccoli centri localizzati sulle sommità delle colline. Oggi possiamo osservare i resti di impianti urbani e di antichi fortilizi, pezzi di una civiltà perduta, frammenti di una costruzione territoriale unitaria che per secoli ha permesso la vita ad una rete di comunità. La conoscenza di questo enorme patrimonio costituisce la premessa necessaria a un progetto di trasformazione secondo un’idea positiva di ordine e di equilibrio, capace di superare la dicotomia conservazione – modernizzazione, e di contrapporsi alle forme di dissoluzione della città contemporanea. The inland area of Abruzzo examined in this research has been devastated by the earthquake of April 6th 2009 and since then has been frozen in time, waiting for its fate. This territory, at the foot of the Gran Sasso d'Italia, displays the traces of an ancient civilization characterized by the age-old practices of agriculture, grazing and governance of woods, all of them in harmony with nature and with the shape of the places. This historic area is marked by the regular pattern of the countryside of the highlands, the complex defensive system built from the early Middle Ages, and the many small towns located on the top of the hills. Today we can see the remains of urban plants and ancient fortresses, pieces of a lost civilization, fragments of a territorial unitary construction which for centuries has allowed the life of a network of communities. The knowledge of this enormous heritage is the necessary premise to a transformation project worked out according to a positive idea of order and balance, capable of overcoming the dichotomy conservation vs modernization, and to counteract to the ways of the dissolution of the contemporary city.
2012
9788854849518
L'architettura del territorio - I piccoli centri dell'aquilano / Orfeo, Camillo. - L'architettura del territorio. I piccoli centri dell'aquilano.:(2012).
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