L’idea che il rapporto con il clima sia all’origine della costruzione della forma, sia nel progetto di architettura che nel progetto urbano, trova una sistematizzazione teorica nel libro Natural Energy and Vernacular Architecture scritto da Hassan Fathy nel 1986. Il centro di questa teorizzazione è nel ruolo della tradizione. Progettare con il clima era per Hassan Fathy una concreta possibilità che ha cercato di estrinsecare proprio in quanto metodologia progettuale, non soltanto dal punto di vista tecnologico e strumentale ma come fondamento stesso del progetto.Nella concezione di Fathy le istanze climatiche tendono a coincidere con le cosiddette “regole” della tradizione, e più in generale egli attua spesso una convergenza di significati tra i termini clima e tradizione, in special modo quando entra nel merito del sistema di scelte di cui il progetto si sostanzia. Le regole della tradizione appaiono chiare, esperibili e misurabili, nelle costruzioni del vernacolo. Per questo motivo l’interesse per le architetture vernacolari assume carattere fondativo nella comprensione del processo progettuale di Hassan Fathy, connettendo la sua opera al lavoro di altri architetti, a lui coevi, in alveo mediterraneo.Lo studio delle architetture vernacolari consegna a Fathy strumenti, processi, modalità di intervento nella costante ricerca di cambiare il microclima, di interagire e dialogare con gli elementi naturali, che si traducono in un universo di forme univocamente determinate.Il sistema spaziale della qa’a, che costituisce, nel lavoro di Fathy, l’elemento tipologico alla base della costruzione del progetto, nasce come dispositivo climatico per il raffrescamento naturale degli ambienti, ed in tutta la sua produzione architettonica conserva questa sua funzione originaria. Ad ogni Qa’a corrisponderà un Malqaf, elemento architettonico che nell’opera dell’architetto egiziano è stato oggetto di continue ricerche e sperimentazioni. Il saggio illustra l'evoluzione, nelle opere di Fathy, formale e tecnica, dei segni dell'aria: Qa' e Malquaf.

I SEGNI DELL'ARIA: clima e forma nelle architetture di Hassan Fathy / Picone, Adelina. - In: ART APP. - ISSN 2037-1233. - 6:(2011), pp. 24-25.

I SEGNI DELL'ARIA: clima e forma nelle architetture di Hassan Fathy.

PICONE, Adelina
2011

Abstract

L’idea che il rapporto con il clima sia all’origine della costruzione della forma, sia nel progetto di architettura che nel progetto urbano, trova una sistematizzazione teorica nel libro Natural Energy and Vernacular Architecture scritto da Hassan Fathy nel 1986. Il centro di questa teorizzazione è nel ruolo della tradizione. Progettare con il clima era per Hassan Fathy una concreta possibilità che ha cercato di estrinsecare proprio in quanto metodologia progettuale, non soltanto dal punto di vista tecnologico e strumentale ma come fondamento stesso del progetto.Nella concezione di Fathy le istanze climatiche tendono a coincidere con le cosiddette “regole” della tradizione, e più in generale egli attua spesso una convergenza di significati tra i termini clima e tradizione, in special modo quando entra nel merito del sistema di scelte di cui il progetto si sostanzia. Le regole della tradizione appaiono chiare, esperibili e misurabili, nelle costruzioni del vernacolo. Per questo motivo l’interesse per le architetture vernacolari assume carattere fondativo nella comprensione del processo progettuale di Hassan Fathy, connettendo la sua opera al lavoro di altri architetti, a lui coevi, in alveo mediterraneo.Lo studio delle architetture vernacolari consegna a Fathy strumenti, processi, modalità di intervento nella costante ricerca di cambiare il microclima, di interagire e dialogare con gli elementi naturali, che si traducono in un universo di forme univocamente determinate.Il sistema spaziale della qa’a, che costituisce, nel lavoro di Fathy, l’elemento tipologico alla base della costruzione del progetto, nasce come dispositivo climatico per il raffrescamento naturale degli ambienti, ed in tutta la sua produzione architettonica conserva questa sua funzione originaria. Ad ogni Qa’a corrisponderà un Malqaf, elemento architettonico che nell’opera dell’architetto egiziano è stato oggetto di continue ricerche e sperimentazioni. Il saggio illustra l'evoluzione, nelle opere di Fathy, formale e tecnica, dei segni dell'aria: Qa' e Malquaf.
2011
I SEGNI DELL'ARIA: clima e forma nelle architetture di Hassan Fathy / Picone, Adelina. - In: ART APP. - ISSN 2037-1233. - 6:(2011), pp. 24-25.
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