INTRODUZIONE: La vitamina B12 ha un importante ruolo nello sviluppo del sistema nervoso centrale. Le manifestazioni della carenza di tale metabolita sono spesso aspecifiche (ritardo dello sviluppo, debolezza, ritardo della crescita) ma i programmi di screening neonatale consentono di identificare precocemente questa condizione che può essere facilmente trattata. In accordo con recenti studi (1,2), i nostri dati confermano che la carenza di vitamina B12 nei neonati è più comune di quanto si pensi e che tale condizione è principalmente secondaria a carenza materna. SCOPO DEL LAVORO E METODI: Scopo di questo studio è stato valutare se questo dato dipendesse da un inadeguato range di riferimento della vitamina B12 sierica. Nei neonati sottoposti a screening allargato è stato eseguito il dosaggio degli amminoacidi e delle acilcarnitine su spot da sangue essiccato mediante spettrometria di massa tandem. Sui neonati che presentavano incremento di C3, C3/C2 e/o C3/C16 è stato eseguito il second-tier test per l’acido metilmalonico (MMA). Sui positivi a questo test, sulle loro madri e su 162 madri controllo sono state dosate vitamina B12, olotranscobalamina (holo-TC), folati ed omocisteina. RISULTATI E CONCLUSIONI: Su 33000 neonati screenati sono stati identificati 7 casi positivi per la presenza di MMA il cui accumulo può essere dovuto a deficit di metilmalonil-CoA mutasi o a deficit nutrizionale di vitamina B12. Poichè tutti i neonati erano allattati esclusivamente al seno abbiamo ipotizzato che tale carenza potesse essere secondaria a deficit materno. Dei 7 neonati trovati positivi, 2 erano sintomatici e mostravano, come le madri, bassi livelli di vitamina B12 ed holo-TC e alti livelli di omocisteina, parametri normalizzatisi dopo supplementazione con vitamina B12. Gli altri 5 che non erano sintomatici presentavano carenza di vitamina B12 ed holo-TC, incremento di omocisteina e MMA nell’intervallo 0.29-1.4μM nonostante le madri mostrassero una vitamina B12 nella norma, seppure al limite inferiore. Tali dati suggerivano che dovesse essere rivalutato il limite inferiore dell’intervallo di riferimento della vitamina B12 per evitare falsi negativi. A tale scopo è stata dosata la vitamina B12 in 162 madri controllo e nei loro figli. I figli di 7 di esse con livelli di vitamina B12 vicini al limite inferiore dell’intervallo di riferimento sono stati monitorati per valutare eventuale carenza di vitamina B12 ma tali neonati, negativi per C3 allo screening, hanno mostrato parametri biochimici nella norma. Il nostro studio sottolinea che madri con valori borderline di vitamina B12 e neonati con valori borderline di MMA (3) dovrebbero essere monitorati per valutare l’eventuale insorgenza in questi ultimi di carenza di vitamina B12; in alternativa la somministrazione di vitamina B12 associata a quella dell’acido folico in gravidanza potrebbe prevenire il rischio di carenza secondaria a deficit materno. Referenze 1. Sarafoglou K. et al. JAMA 2011; 305 : 1198-1200 2. Hinton C.F. et al. The Journal of Pediatrics 2010; 157:162-163 3 Hvas A.M. et al. Haematologica 2006; 91:1506-1512

Deficit di vitamina B12 materna diagnosticati mediante screening neonatale allargato / E., Scolamiero; L., Albano; L., Amoroso; E., Carotenuto; M. G., Di Girolamo; C., Di Stefano; G., Gallo; L., Ingenito; R., Pecce; Villani, GUGLIELMO ROSARIO DOMENI; Ruoppolo, Margherita; F., Salvatore. - (2013). (Intervento presentato al convegno V Congresso Nazionale Congiunto Terapie Innovative per Malattie Genetiche (Metaboliche e non) SIMMESN (Società Italiana Per lo Studio delle Malattie Metaboliche Ereditarie e lo Screening Neonatale) e SIMGePeD (Società Italiana Malattie Genetiche Pediatriche e Disabilità Congenite) tenutosi a Napoli nel 26-28 novembre 2013).

Deficit di vitamina B12 materna diagnosticati mediante screening neonatale allargato

VILLANI, GUGLIELMO ROSARIO DOMENI;RUOPPOLO, MARGHERITA;
2013

Abstract

INTRODUZIONE: La vitamina B12 ha un importante ruolo nello sviluppo del sistema nervoso centrale. Le manifestazioni della carenza di tale metabolita sono spesso aspecifiche (ritardo dello sviluppo, debolezza, ritardo della crescita) ma i programmi di screening neonatale consentono di identificare precocemente questa condizione che può essere facilmente trattata. In accordo con recenti studi (1,2), i nostri dati confermano che la carenza di vitamina B12 nei neonati è più comune di quanto si pensi e che tale condizione è principalmente secondaria a carenza materna. SCOPO DEL LAVORO E METODI: Scopo di questo studio è stato valutare se questo dato dipendesse da un inadeguato range di riferimento della vitamina B12 sierica. Nei neonati sottoposti a screening allargato è stato eseguito il dosaggio degli amminoacidi e delle acilcarnitine su spot da sangue essiccato mediante spettrometria di massa tandem. Sui neonati che presentavano incremento di C3, C3/C2 e/o C3/C16 è stato eseguito il second-tier test per l’acido metilmalonico (MMA). Sui positivi a questo test, sulle loro madri e su 162 madri controllo sono state dosate vitamina B12, olotranscobalamina (holo-TC), folati ed omocisteina. RISULTATI E CONCLUSIONI: Su 33000 neonati screenati sono stati identificati 7 casi positivi per la presenza di MMA il cui accumulo può essere dovuto a deficit di metilmalonil-CoA mutasi o a deficit nutrizionale di vitamina B12. Poichè tutti i neonati erano allattati esclusivamente al seno abbiamo ipotizzato che tale carenza potesse essere secondaria a deficit materno. Dei 7 neonati trovati positivi, 2 erano sintomatici e mostravano, come le madri, bassi livelli di vitamina B12 ed holo-TC e alti livelli di omocisteina, parametri normalizzatisi dopo supplementazione con vitamina B12. Gli altri 5 che non erano sintomatici presentavano carenza di vitamina B12 ed holo-TC, incremento di omocisteina e MMA nell’intervallo 0.29-1.4μM nonostante le madri mostrassero una vitamina B12 nella norma, seppure al limite inferiore. Tali dati suggerivano che dovesse essere rivalutato il limite inferiore dell’intervallo di riferimento della vitamina B12 per evitare falsi negativi. A tale scopo è stata dosata la vitamina B12 in 162 madri controllo e nei loro figli. I figli di 7 di esse con livelli di vitamina B12 vicini al limite inferiore dell’intervallo di riferimento sono stati monitorati per valutare eventuale carenza di vitamina B12 ma tali neonati, negativi per C3 allo screening, hanno mostrato parametri biochimici nella norma. Il nostro studio sottolinea che madri con valori borderline di vitamina B12 e neonati con valori borderline di MMA (3) dovrebbero essere monitorati per valutare l’eventuale insorgenza in questi ultimi di carenza di vitamina B12; in alternativa la somministrazione di vitamina B12 associata a quella dell’acido folico in gravidanza potrebbe prevenire il rischio di carenza secondaria a deficit materno. Referenze 1. Sarafoglou K. et al. JAMA 2011; 305 : 1198-1200 2. Hinton C.F. et al. The Journal of Pediatrics 2010; 157:162-163 3 Hvas A.M. et al. Haematologica 2006; 91:1506-1512
2013
Deficit di vitamina B12 materna diagnosticati mediante screening neonatale allargato / E., Scolamiero; L., Albano; L., Amoroso; E., Carotenuto; M. G., Di Girolamo; C., Di Stefano; G., Gallo; L., Ingenito; R., Pecce; Villani, GUGLIELMO ROSARIO DOMENI; Ruoppolo, Margherita; F., Salvatore. - (2013). (Intervento presentato al convegno V Congresso Nazionale Congiunto Terapie Innovative per Malattie Genetiche (Metaboliche e non) SIMMESN (Società Italiana Per lo Studio delle Malattie Metaboliche Ereditarie e lo Screening Neonatale) e SIMGePeD (Società Italiana Malattie Genetiche Pediatriche e Disabilità Congenite) tenutosi a Napoli nel 26-28 novembre 2013).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/575202
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