La politica di retroguardia, che ha mosso la decretazione d'urgenza, con cui si è intervenuti sul processo penale, negli ultimi anni, ha riproposto la contrapposizione tra tutela della collettività e diritti inviolabili della persona. Per questa via si è affidato il controllo sociale alla custodia cautelare, che ha assunto finalità di tipo repressivo-deterrente, cioè, uno dei connotati tipici della sanzione penale. Ma se la custodia in carcere è un male necessario, essa deve essere confinata rigorosamente nell'ambito della necessità, altrimenti resta soltanto il male. Pertanto, il meccanismo presuntivo delineato dall'art. 275 comma 3 c.p.p. travalica i limiti dell'extrema ratio, ponendo problemi di razionalità tecnica e di conformità alla legalità costituzionale.
Politica della sicurezza, presunzione processuale e Costituzione / Iasevoli, Clelia. - In: CRITICA DEL DIRITTO. - ISSN 1824-4564. - (2013), pp. 56-83.
Politica della sicurezza, presunzione processuale e Costituzione
IASEVOLI, CLELIA
2013
Abstract
La politica di retroguardia, che ha mosso la decretazione d'urgenza, con cui si è intervenuti sul processo penale, negli ultimi anni, ha riproposto la contrapposizione tra tutela della collettività e diritti inviolabili della persona. Per questa via si è affidato il controllo sociale alla custodia cautelare, che ha assunto finalità di tipo repressivo-deterrente, cioè, uno dei connotati tipici della sanzione penale. Ma se la custodia in carcere è un male necessario, essa deve essere confinata rigorosamente nell'ambito della necessità, altrimenti resta soltanto il male. Pertanto, il meccanismo presuntivo delineato dall'art. 275 comma 3 c.p.p. travalica i limiti dell'extrema ratio, ponendo problemi di razionalità tecnica e di conformità alla legalità costituzionale.File | Dimensione | Formato | |
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