L'area archeologica di Pompei presenta numerose criticità rispetto alla sua fruibilità con problematiche comuni alle Regiones in cui è suddiviso il sito ed ulteriori specifiche questioni proprie di ciascuna di esse. In particolare, le Regiones I e II sono state oggetto, dal 2010 al presente, di un programma di ricerca interdisciplinare nell'Università di Napoli Federico II teso, più estesamente, a individuare possibili strategie per una fruizione ampliata dell'area archeologica. L'area, disposta nella parte sud e sud-orientale di Pompei e gravitante sull'accesso di piazza Anfiteatro, è caratterizzata dalla compresenza di manufatti molto diversificati: chiusa su due lati dalle mura urbane, essa si compone di un paesaggio extra moenia con ampie zone a verde e arricchito dalla necropoli a valle di Porta Nocera. Entro le mura, il paesaggio urbano presenta gli edifici pubblici della Palestra grande e dell'Anfiteatro e insulae residenziali con andamento regolare, a sud della via dell'Abbondanza. Queste ultime, a differenza di larga parte delle domus cittadine, appaiono connotate da un carattere "agricolo-naturalistico" per la presenza di ampi giardini o di orti urbani. L'attuale accessibilità dell'ambito di studio è caratterizzata da alcuni aspetti, più specificatamente approfonditi nel contributo: in primis, la sua prossimità all'ingresso di Piazza Anfiteatro, da intendersi quale fattore di alta potenzialità. L'ambito, inoltre, nella sua percorribilità intra ed extra moenia, presenta un'orografia piuttosto complessa con un pianoro corrispondente agli edifici pubblici e percorsi dalle notevoli pendenze lungo i cardines e in prossimità delle mura. Al contempo, l'area-studio oppone numerose "barriere" ai flussi di visitatori sia fisicamente sia percettivamente; tra queste, il collegamento tra l'accesso sud all'area archeologica e la necropoli di Porta Nocera e un sistema di pavimentazioni difficilmente percorribile. In ampie porzioni del sito queste risultano in terriccio incoerente e in basolato, i marciapiedi hanno superfici di calpestio irregolari, dimensioni insufficienti e quote elevate rispetto al piano stradale, forti pendenze e percorsi lungo le mura urbiche interamente in ghiaia. Una rilevante criticità è costituita, ancora, dalle modalità di accesso all'Anfiteatro, la cui cavea è al presente raggiungibile solo attraverso rampe in forte pendenza e dalle pavimentazioni estremamente irregolari. Le finalità delle proposte sviluppate nel corso della ricerca ed esaminate nel contributo alla luce di problematiche teoretiche e di compatibilità antico/nuovo possono ricondursi a molteplici aspetti, connessi al miglioramento della fruizione visiva di insiemi e parti architettoniche, alla mitigazione delle pendenze, al superamento di salti di quota e all'allargamento e regolarizzazione dei piani di calpestio. Nello specifico, emergono soluzioni puntuali e proposte a scala più ampia, relative soprattutto alla murazione antica. Quest'ultima, per i rapporti orografici con le aree circostanti, costituisce un rilevante mezzo per condurre il fruitore a quote più elevate con inedito ampliamento della percezione sinottica dell'abitato antico e del paesaggio. Al fine di raggiungere tale obiettivo, sono stati portati avanti studi specifici riguardanti le torri II, VI e VIII, condotti nel rispetto di obiettivi di compatibilità meccanico-costruttiva tra l'antico e le parti aggiunte e di chiara possibilità di discernimento di queste ultime pur nel rispetto della elevata qualità del paesaggio archeologico circostante.

Conservation and fruition of Pompeii archaeological site. Accessibility issues in Regiones I and II / Russo, Valentina; Ceniccola, Giovanna; Delizia, F.; DE MARTINO, Gianluigi; Pollone, S.. - (2013), pp. 445-457. (Intervento presentato al convegno Conservazione e valorizzazione dei siti archeologici. Approcci scientifici e problemi di metodo tenutosi a Bressanone nel 9-12 luglio 2013).

Conservation and fruition of Pompeii archaeological site. Accessibility issues in Regiones I and II

RUSSO, VALENTINA;CENICCOLA, GIOVANNA;DE MARTINO, GIANLUIGI;S. Pollone
2013

Abstract

L'area archeologica di Pompei presenta numerose criticità rispetto alla sua fruibilità con problematiche comuni alle Regiones in cui è suddiviso il sito ed ulteriori specifiche questioni proprie di ciascuna di esse. In particolare, le Regiones I e II sono state oggetto, dal 2010 al presente, di un programma di ricerca interdisciplinare nell'Università di Napoli Federico II teso, più estesamente, a individuare possibili strategie per una fruizione ampliata dell'area archeologica. L'area, disposta nella parte sud e sud-orientale di Pompei e gravitante sull'accesso di piazza Anfiteatro, è caratterizzata dalla compresenza di manufatti molto diversificati: chiusa su due lati dalle mura urbane, essa si compone di un paesaggio extra moenia con ampie zone a verde e arricchito dalla necropoli a valle di Porta Nocera. Entro le mura, il paesaggio urbano presenta gli edifici pubblici della Palestra grande e dell'Anfiteatro e insulae residenziali con andamento regolare, a sud della via dell'Abbondanza. Queste ultime, a differenza di larga parte delle domus cittadine, appaiono connotate da un carattere "agricolo-naturalistico" per la presenza di ampi giardini o di orti urbani. L'attuale accessibilità dell'ambito di studio è caratterizzata da alcuni aspetti, più specificatamente approfonditi nel contributo: in primis, la sua prossimità all'ingresso di Piazza Anfiteatro, da intendersi quale fattore di alta potenzialità. L'ambito, inoltre, nella sua percorribilità intra ed extra moenia, presenta un'orografia piuttosto complessa con un pianoro corrispondente agli edifici pubblici e percorsi dalle notevoli pendenze lungo i cardines e in prossimità delle mura. Al contempo, l'area-studio oppone numerose "barriere" ai flussi di visitatori sia fisicamente sia percettivamente; tra queste, il collegamento tra l'accesso sud all'area archeologica e la necropoli di Porta Nocera e un sistema di pavimentazioni difficilmente percorribile. In ampie porzioni del sito queste risultano in terriccio incoerente e in basolato, i marciapiedi hanno superfici di calpestio irregolari, dimensioni insufficienti e quote elevate rispetto al piano stradale, forti pendenze e percorsi lungo le mura urbiche interamente in ghiaia. Una rilevante criticità è costituita, ancora, dalle modalità di accesso all'Anfiteatro, la cui cavea è al presente raggiungibile solo attraverso rampe in forte pendenza e dalle pavimentazioni estremamente irregolari. Le finalità delle proposte sviluppate nel corso della ricerca ed esaminate nel contributo alla luce di problematiche teoretiche e di compatibilità antico/nuovo possono ricondursi a molteplici aspetti, connessi al miglioramento della fruizione visiva di insiemi e parti architettoniche, alla mitigazione delle pendenze, al superamento di salti di quota e all'allargamento e regolarizzazione dei piani di calpestio. Nello specifico, emergono soluzioni puntuali e proposte a scala più ampia, relative soprattutto alla murazione antica. Quest'ultima, per i rapporti orografici con le aree circostanti, costituisce un rilevante mezzo per condurre il fruitore a quote più elevate con inedito ampliamento della percezione sinottica dell'abitato antico e del paesaggio. Al fine di raggiungere tale obiettivo, sono stati portati avanti studi specifici riguardanti le torri II, VI e VIII, condotti nel rispetto di obiettivi di compatibilità meccanico-costruttiva tra l'antico e le parti aggiunte e di chiara possibilità di discernimento di queste ultime pur nel rispetto della elevata qualità del paesaggio archeologico circostante.
2013
9788895409177
Conservation and fruition of Pompeii archaeological site. Accessibility issues in Regiones I and II / Russo, Valentina; Ceniccola, Giovanna; Delizia, F.; DE MARTINO, Gianluigi; Pollone, S.. - (2013), pp. 445-457. (Intervento presentato al convegno Conservazione e valorizzazione dei siti archeologici. Approcci scientifici e problemi di metodo tenutosi a Bressanone nel 9-12 luglio 2013).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/575009
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