Fatta. Disfatta. Rifatta. Singolare destino quello dell’Arena Flegrea della Mostra d’Oltremare di Napoli, voluta da Mussolini come il più grande teatro di masse per masse, e uno dei pochissimi edifici di respiro internazionale realizzati in Italia meridionale nella prima metà del ‘900. Capolavoro giovanile di Giulio De Luca, uno dei maestri del Moderno a Napoli, terminata nel 1940, essa sarà ristrutturata nel 1952 e, dopo il suo declino, demolita e poi ricostruita nel 2001 sempre dallo stesso architetto. La vicenda di quella che costituisce quindi la prima e l’ultima opera di De Luca si intreccia con quella della Mostra d’Oltremare e, più in generale, della città in una ciclicità di costruzioni e distruzioni, ristrutturazioni e rovine e poi di nuovo demolizioni e ancora ricostruzioni. In essa si riverberano prima i fasti dell’Italia littoria e poi le distruzioni della guerra, gli entusiasmi della ricostruzione e il declino della Napoli laurina, le attese per la svolta della Giunta Valenzi e la Napoli del terremoto e poi di Tangentopoli, fino all’effimera stagione dell’inconsistente “rinascimento napoletano” di fine secolo quando, dopo l’insensata demolizione, una nuova arena riaffiora da un cantiere abbandonato per offrirsi, di nuovo, alla città e al suo desiderio di riscatto.

L’Arena Flegrea della Mostra d’Oltremare di Napoli (1938-2001) / Menna, Giovanni. - (2013), pp. 1-170.

L’Arena Flegrea della Mostra d’Oltremare di Napoli (1938-2001)

MENNA, GIOVANNI
2013

Abstract

Fatta. Disfatta. Rifatta. Singolare destino quello dell’Arena Flegrea della Mostra d’Oltremare di Napoli, voluta da Mussolini come il più grande teatro di masse per masse, e uno dei pochissimi edifici di respiro internazionale realizzati in Italia meridionale nella prima metà del ‘900. Capolavoro giovanile di Giulio De Luca, uno dei maestri del Moderno a Napoli, terminata nel 1940, essa sarà ristrutturata nel 1952 e, dopo il suo declino, demolita e poi ricostruita nel 2001 sempre dallo stesso architetto. La vicenda di quella che costituisce quindi la prima e l’ultima opera di De Luca si intreccia con quella della Mostra d’Oltremare e, più in generale, della città in una ciclicità di costruzioni e distruzioni, ristrutturazioni e rovine e poi di nuovo demolizioni e ancora ricostruzioni. In essa si riverberano prima i fasti dell’Italia littoria e poi le distruzioni della guerra, gli entusiasmi della ricostruzione e il declino della Napoli laurina, le attese per la svolta della Giunta Valenzi e la Napoli del terremoto e poi di Tangentopoli, fino all’effimera stagione dell’inconsistente “rinascimento napoletano” di fine secolo quando, dopo l’insensata demolizione, una nuova arena riaffiora da un cantiere abbandonato per offrirsi, di nuovo, alla città e al suo desiderio di riscatto.
2013
9788890905643
L’Arena Flegrea della Mostra d’Oltremare di Napoli (1938-2001) / Menna, Giovanni. - (2013), pp. 1-170.
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