L’idea di raccogliere in una pubblicazione riflessioni ed esperienze su un tema sempre attuale come quello del rapporto tra storia e progetto è nata dal desiderio di mettere a confronto punti di vista differenti con l’intento di far emergere non solo le diverse identità culturali, ma anche gli elementi di convergenza e le molte opportunità di contaminazione disciplinare. I contributi raccolti in questa pubblicazione affrontano tutti, dunque, da punti di vista diversi e con l’attenzione rivolta ad aspetti particolari, lo stesso tema del rapporto tra preesistenza e trasformazione in architettura, allo scopo di individuare quali siano le possibilità di tenere conto sia delle esigenze di tutela delle testimonianze storiche sia delle necessità espressive dell’architettura contemporanea, questione molto delicata e già al centro di vivaci confronti soprattutto a partire dal dopoguerra quando le devastazioni causate dal conflitto mondiale nei tessuti delle città europee hanno imposto la convivenza nei medesimi ambienti storici di architetture di diversa consistenza storica, formale e costruttiva. A distanza di oltre mezzo secolo questo tema è oggi tornato di attualità pur se in uno scenario e con termini profondamente mutati. I manufatti e gli ambienti oggetto di trasformazione non sono più quelli della città antica ma sono oggi prevalentemente costituiti dagli elementi residuali della contemporaneità, da ciò che è stato abbandonato o mai portato a compimento nella città moderna: fabbriche, depositi, servizi, infrastrutture dismesse. La frammentarietà è diventata anche la condizione “ordinaria” del lavoro dell’architetto e questo ha imposto un sostanziale cambiamento nelle strategie progettuali.
Premessa. Pietra su pietra / Viola, Francesco. - (2013), pp. 9-11.
Premessa. Pietra su pietra
VIOLA, FRANCESCO
2013
Abstract
L’idea di raccogliere in una pubblicazione riflessioni ed esperienze su un tema sempre attuale come quello del rapporto tra storia e progetto è nata dal desiderio di mettere a confronto punti di vista differenti con l’intento di far emergere non solo le diverse identità culturali, ma anche gli elementi di convergenza e le molte opportunità di contaminazione disciplinare. I contributi raccolti in questa pubblicazione affrontano tutti, dunque, da punti di vista diversi e con l’attenzione rivolta ad aspetti particolari, lo stesso tema del rapporto tra preesistenza e trasformazione in architettura, allo scopo di individuare quali siano le possibilità di tenere conto sia delle esigenze di tutela delle testimonianze storiche sia delle necessità espressive dell’architettura contemporanea, questione molto delicata e già al centro di vivaci confronti soprattutto a partire dal dopoguerra quando le devastazioni causate dal conflitto mondiale nei tessuti delle città europee hanno imposto la convivenza nei medesimi ambienti storici di architetture di diversa consistenza storica, formale e costruttiva. A distanza di oltre mezzo secolo questo tema è oggi tornato di attualità pur se in uno scenario e con termini profondamente mutati. I manufatti e gli ambienti oggetto di trasformazione non sono più quelli della città antica ma sono oggi prevalentemente costituiti dagli elementi residuali della contemporaneità, da ciò che è stato abbandonato o mai portato a compimento nella città moderna: fabbriche, depositi, servizi, infrastrutture dismesse. La frammentarietà è diventata anche la condizione “ordinaria” del lavoro dell’architetto e questo ha imposto un sostanziale cambiamento nelle strategie progettuali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.