In questo momento storico si è consolidato, al livello legislativo, ma anche della prassi, un habitus di tipo emergenziale dalle origini risalenti, collegato anche a gravi e diffuse forme di criminalità – terrorismo, criminalità organizzata, criminalità economica, ecocriminalità, corruzione, ma anche reati ‘predatori’ da parte di autori per lo più marginali – che non può non destare preoccupazione in rapporto alla difesa dei diritti dell’individuo. Non è possibile in strutture ordinamentali ispirate a democrazia, sia pur al fine di contrastare fenomeni criminali, anche gravissimi, adottare rimedi normativi e prassi giurisprudenziali, che finiscono per far scivolare i sistemi penali verso preoccupanti forme di arbitrio. Per ragioni di efficientismo o funzionalismo, il diritto penale cessa di essere sussidiario e torna ad essere la prima ratio della politica sociale, una sorta di illusoria panacea con la quale si vogliono affrontare, e risolvere, i più diversi problemi. In realtà, i problemi alla base delle scomposte reazioni efficientistiche andrebbero affrontati con ben altri strumenti e, soprattutto, perseguendo ben altre finalità. Attraverso una riflessione sui rapporti tra diritto e politica, il lavoro chiarisce come sia necessario riprendere e sviluppare le implicazioni di una concezione del sistema penale orientata alla difesa dei diritti fondamentali.
Il volto attuale del sistema penale / Moccia, Sergio. - In: RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO E PROCEDURA PENALE. - ISSN 0557-1391. - III(2013), pp. 1093-1107.
Il volto attuale del sistema penale
MOCCIA, SERGIO
2013
Abstract
In questo momento storico si è consolidato, al livello legislativo, ma anche della prassi, un habitus di tipo emergenziale dalle origini risalenti, collegato anche a gravi e diffuse forme di criminalità – terrorismo, criminalità organizzata, criminalità economica, ecocriminalità, corruzione, ma anche reati ‘predatori’ da parte di autori per lo più marginali – che non può non destare preoccupazione in rapporto alla difesa dei diritti dell’individuo. Non è possibile in strutture ordinamentali ispirate a democrazia, sia pur al fine di contrastare fenomeni criminali, anche gravissimi, adottare rimedi normativi e prassi giurisprudenziali, che finiscono per far scivolare i sistemi penali verso preoccupanti forme di arbitrio. Per ragioni di efficientismo o funzionalismo, il diritto penale cessa di essere sussidiario e torna ad essere la prima ratio della politica sociale, una sorta di illusoria panacea con la quale si vogliono affrontare, e risolvere, i più diversi problemi. In realtà, i problemi alla base delle scomposte reazioni efficientistiche andrebbero affrontati con ben altri strumenti e, soprattutto, perseguendo ben altre finalità. Attraverso una riflessione sui rapporti tra diritto e politica, il lavoro chiarisce come sia necessario riprendere e sviluppare le implicazioni di una concezione del sistema penale orientata alla difesa dei diritti fondamentali.File | Dimensione | Formato | |
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