Impressioni rapsodiche suscitate da un (capo)lavoro di Massimo Nobili

L’opera di Massimo Nobili L’immoralità necessaria. Citazioni e percorsi nei mondi della giustizia, pubblicata nel 2009 (per le edizioni de Il Mulino, Bologna), utilizza citazioni – 964 – o «trapianti» come preferisce l’Autore, che risultano funzionali alla ricostruzione di diverse tesi ed assumono, come parti di un ingranaggio, una dimensione assertiva, dimostrativa, esemplare di un discorso complesso, ma di unitaria lettura e significato. L’opera commentata attinge ad un arsenale culturale smisurato, composto da letteratura, antropologia, storia, belle arti, religione, musica, adottando un metodo che si concreta nel verificare, in una sorta di ‘sfera parallela dei laici’, impostazioni di fondo, problemi generali, singole opzioni, istituti relativi al diritto ed alla procedura penale. Spingendo a riflettere di nuovo secondo i ricchi schemi dello strutturalismo critico della fine degli anni Sessanta, Massimo Nobili mette in opera un dibattito intorno a profili fondamentali del sistema penale ed al dibattito prende parte direttamente, riaffermando il Suo – nomen omen – nobile pensiero garantista.