Il monastero di S. Chiara può essere considerato il simbolo di quell'intreccio tra istanze religiose e progettualità politica che si realizzò pienamente nella Napoli del Trecento. La chiesa fu concepita dai sovrani come una struttura unitaria, raffigurazione e trasposizione della corte all’interno di uno spazio sacro e, nello stesso tempo, celebrazione del ruolo della monarchia. La progettazione e la realizzazione del complesso di S. Chiara, infatti, si svolsero nel contesto di un rapporto fin dall’inizio assai stretto con il papato, destinato a diventare ancora più complesso e articolato con l’ascesa al soglio pontificio di Giovanni XXII (1316-1334), il quale considerò re Roberto un pilastro dell’egemonia guelfa sulla penisola e della sua politica; segno evidente di tale stretto collegamento fu anche la canonizzazione di s. Ludovico nel 1317. A ciò si aggiunse la volontà da parte di re Roberto di realizzare una sorta di marcatura religiosa dell’immagine della città e dello spazio urbano, fondandovi un edificio che si distinguesse da tutti gli altri per la sua imponenza. Se ed in quale misura Sancia sia stata fin dall’inizio partecipe o addirittura promotrice di questo disegno e se ed in quale misura abbia contribuito ad arricchirlo e ad integrarlo con motivazioni più autenticamente religiose, è questione ancora aperta. Quello che è certo è che della regolamentazione della vita della comunità monastica si occupò soprattutto la regina. A questo legame così stretto con la monarchia fece da contraltare un rapporto molto complesso con la città e, soprattutto, con la sua componente nobiliare, che nel Trecento non riuscì a stabilire col monastero un legame saldo, probabilmente per l’eccessivo protagonismo dei sovrani. Questo legame si venne creando, sia pur lentamente, solo nel corso dei secoli seguenti, fino al punto che in età moderna la chiesa è diventata una componente fondamentale dell’identità cittadina.

Istanze religiose e progettualità poitica nella Napoli angioina. Il monastero di S. Chiara / DI MEGLIO, Rosalba. - In: STUDI STORICI. - ISSN 0039-3037. - 54:(2013), pp. 323-338.

Istanze religiose e progettualità poitica nella Napoli angioina. Il monastero di S. Chiara

DI MEGLIO, ROSALBA
2013

Abstract

Il monastero di S. Chiara può essere considerato il simbolo di quell'intreccio tra istanze religiose e progettualità politica che si realizzò pienamente nella Napoli del Trecento. La chiesa fu concepita dai sovrani come una struttura unitaria, raffigurazione e trasposizione della corte all’interno di uno spazio sacro e, nello stesso tempo, celebrazione del ruolo della monarchia. La progettazione e la realizzazione del complesso di S. Chiara, infatti, si svolsero nel contesto di un rapporto fin dall’inizio assai stretto con il papato, destinato a diventare ancora più complesso e articolato con l’ascesa al soglio pontificio di Giovanni XXII (1316-1334), il quale considerò re Roberto un pilastro dell’egemonia guelfa sulla penisola e della sua politica; segno evidente di tale stretto collegamento fu anche la canonizzazione di s. Ludovico nel 1317. A ciò si aggiunse la volontà da parte di re Roberto di realizzare una sorta di marcatura religiosa dell’immagine della città e dello spazio urbano, fondandovi un edificio che si distinguesse da tutti gli altri per la sua imponenza. Se ed in quale misura Sancia sia stata fin dall’inizio partecipe o addirittura promotrice di questo disegno e se ed in quale misura abbia contribuito ad arricchirlo e ad integrarlo con motivazioni più autenticamente religiose, è questione ancora aperta. Quello che è certo è che della regolamentazione della vita della comunità monastica si occupò soprattutto la regina. A questo legame così stretto con la monarchia fece da contraltare un rapporto molto complesso con la città e, soprattutto, con la sua componente nobiliare, che nel Trecento non riuscì a stabilire col monastero un legame saldo, probabilmente per l’eccessivo protagonismo dei sovrani. Questo legame si venne creando, sia pur lentamente, solo nel corso dei secoli seguenti, fino al punto che in età moderna la chiesa è diventata una componente fondamentale dell’identità cittadina.
2013
Istanze religiose e progettualità poitica nella Napoli angioina. Il monastero di S. Chiara / DI MEGLIO, Rosalba. - In: STUDI STORICI. - ISSN 0039-3037. - 54:(2013), pp. 323-338.
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