L’interesse per l’archeologia orientale a Napoli nella seconda metà dell’ ‘800 è testimoniata da alcuni reperti orientali -calchi ed originali- conservati al Museo Archeologico Nazionale elì temporaneamente esposti in una mostra nel 2001.Le vicende relative all’acquisizione dei pezzi –ricostruite grazie alla documentazione inedita conservata negli Archivi della Soprintendenza Speciale di Napoli e Pompei e nell’Archivio Centrale di Stato –rivelano una rete di relazioni culturali, politiche e diplomatiche che, all’indomani dell’Unità d’Italia, hanno visto come protagonisti di primo piano Giuseppe Fiorelli, e sir Henry Austin Layard, archeologo -noto per le scoperte a Ninive e Nimrud –e politico inglese.
Napoli e l’Archeologia orientale all’indomani dell’Unità d’Italia: osservazoni in margine ad una mostra / Pierobon, Raffaella; Amodio, Maria. - In: ARCHIVIO STORICO PER LE PROVINCE NAPOLETANE. - ISSN 0392-0267. - 130:(2012), pp. 355-373.
Napoli e l’Archeologia orientale all’indomani dell’Unità d’Italia: osservazoni in margine ad una mostra
PIEROBON, RAFFAELLA;AMODIO, MARIA
2012
Abstract
L’interesse per l’archeologia orientale a Napoli nella seconda metà dell’ ‘800 è testimoniata da alcuni reperti orientali -calchi ed originali- conservati al Museo Archeologico Nazionale elì temporaneamente esposti in una mostra nel 2001.Le vicende relative all’acquisizione dei pezzi –ricostruite grazie alla documentazione inedita conservata negli Archivi della Soprintendenza Speciale di Napoli e Pompei e nell’Archivio Centrale di Stato –rivelano una rete di relazioni culturali, politiche e diplomatiche che, all’indomani dell’Unità d’Italia, hanno visto come protagonisti di primo piano Giuseppe Fiorelli, e sir Henry Austin Layard, archeologo -noto per le scoperte a Ninive e Nimrud –e politico inglese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
