Il concetto di ‘centralità geografica’ sembra delineare l’orizzonte di un’architettura volta alla riappropriazione di quel ruolo di arte civile e necessaria che l’ha connotata nella città della storia. La dimensione ormai territoriale e frammentaria dei contesti urbani, insieme alla nuova generalizzata sensibilità verso una natura intesa come patrimonio ambientale da preservare, induce ad una riflessione sui riferimenti e gli strumenti del mestiere in grado di far fronte ad un «inestinguibile bisogno di città» e di qualità diffusa dell’abitare. La ricorrenza ‘al parco’ di gran parte dei progetti contemporanei, a un’idea di parco che appare a volte generica e ambigua, una sorta di rimando dei problemi, lascia intravedere le nuove logiche che tendono ad identificare il mondo dell’urbano e i nuovi temi dell’architettura della contemporaneità. Oggi divenuto finanche categoria urbanistica, il parco cerca di tutelare la bellezza di parte dei nostri territori e si ripropone come struttura della città; analogamente, un senso geografico nuovo riaffiora sempre più spesso anche nelle reinterpretazioni strutturali dei luoghi di quella «città compatta», storicamente altro rispetto al suo territorio naturale. La bellezza di spazi architettonici prettamente urbani come dei nuovi luoghi aperti della contemporaneità sembra doversi misurare dalla loro forza di costruire paesaggi, di valorizzare panorami, di rivelare quei complessi e affascinanti sistemi di relazioni infine riconducibili ad antichi legami con la matrice naturale originaria. Il progetto di architettura insegue il mito contemporaneo di una ‘città geografica’. Sperimenta nei luoghi di nuova centralità un’estetica generata alle diverse scale da differenze e compresenze conflittuali, dalle dinamiche della mobilità; spazia dai campi relazionali dei paesaggi urbani alla reinterpretazione di incompiutezze, ruderi e tracce minimali; da un’idea di natura come sistema urbano semantico ad una ricerca compositiva del dettaglio che riesplora la tradizione del moderno e lo stesso concetto di storia. The concept of ‘geographic centrality’ seems to outline the horizon of an architecture aimed at the re-appropriation of that role of civil and necessary art which characterized it in the city of the history. The now fragmented and territorial size of the urban areas, together at the new generalized sensitivity towards nature as a natural heritage to be preserved, prompts a reflection on references and tools of the trade that today are able to cope at an «unquenchable need of city» and of widespread quality of dwelling. The recurrence ‘at the park’ by the majority of contemporary projects, an idea of the park that sometimes appears vague and ambiguous, a kind of postponement of the problems, allows to glimpse the new logics that tend to identify the world of the urban and the new themes of the contemporary. Now became also an urban-planning category, the park seeks to protect the beauty of parts of our territory and presents itself as structure of the city. A new geographical sense resurfaces increasingly also in interpretations of the places of the historic «compact city», in past complementary respect its natural territory. The beauty of architectural purely urban spaces as of the new open spaces of contemporary seems to depend on their capacity to compose landscapes, to valorize the views, to disclose those complex and fascinating relations systems which finally trace back to ancient ties with the original natural matrix. The architectural project pursues the contemporary myth of a ‘geographic city’. In the places of new centrality, it experiences an aesthetic generated, at different scales, by differences and conflicting presences, by the dynamics of mobility. It commutes from relational fields of urban landscapes to the reinterpretation of incompleteness, ruins and minimal traces, from an idea of nature as a semantic urban system to a compositional search of the detail that re-explores the tradition of the modern and the same concept of history.

Architettura e centralità geografiche / Pagano, Lilia. - (2012).

Architettura e centralità geografiche

PAGANO, LILIA
2012

Abstract

Il concetto di ‘centralità geografica’ sembra delineare l’orizzonte di un’architettura volta alla riappropriazione di quel ruolo di arte civile e necessaria che l’ha connotata nella città della storia. La dimensione ormai territoriale e frammentaria dei contesti urbani, insieme alla nuova generalizzata sensibilità verso una natura intesa come patrimonio ambientale da preservare, induce ad una riflessione sui riferimenti e gli strumenti del mestiere in grado di far fronte ad un «inestinguibile bisogno di città» e di qualità diffusa dell’abitare. La ricorrenza ‘al parco’ di gran parte dei progetti contemporanei, a un’idea di parco che appare a volte generica e ambigua, una sorta di rimando dei problemi, lascia intravedere le nuove logiche che tendono ad identificare il mondo dell’urbano e i nuovi temi dell’architettura della contemporaneità. Oggi divenuto finanche categoria urbanistica, il parco cerca di tutelare la bellezza di parte dei nostri territori e si ripropone come struttura della città; analogamente, un senso geografico nuovo riaffiora sempre più spesso anche nelle reinterpretazioni strutturali dei luoghi di quella «città compatta», storicamente altro rispetto al suo territorio naturale. La bellezza di spazi architettonici prettamente urbani come dei nuovi luoghi aperti della contemporaneità sembra doversi misurare dalla loro forza di costruire paesaggi, di valorizzare panorami, di rivelare quei complessi e affascinanti sistemi di relazioni infine riconducibili ad antichi legami con la matrice naturale originaria. Il progetto di architettura insegue il mito contemporaneo di una ‘città geografica’. Sperimenta nei luoghi di nuova centralità un’estetica generata alle diverse scale da differenze e compresenze conflittuali, dalle dinamiche della mobilità; spazia dai campi relazionali dei paesaggi urbani alla reinterpretazione di incompiutezze, ruderi e tracce minimali; da un’idea di natura come sistema urbano semantico ad una ricerca compositiva del dettaglio che riesplora la tradizione del moderno e lo stesso concetto di storia. The concept of ‘geographic centrality’ seems to outline the horizon of an architecture aimed at the re-appropriation of that role of civil and necessary art which characterized it in the city of the history. The now fragmented and territorial size of the urban areas, together at the new generalized sensitivity towards nature as a natural heritage to be preserved, prompts a reflection on references and tools of the trade that today are able to cope at an «unquenchable need of city» and of widespread quality of dwelling. The recurrence ‘at the park’ by the majority of contemporary projects, an idea of the park that sometimes appears vague and ambiguous, a kind of postponement of the problems, allows to glimpse the new logics that tend to identify the world of the urban and the new themes of the contemporary. Now became also an urban-planning category, the park seeks to protect the beauty of parts of our territory and presents itself as structure of the city. A new geographical sense resurfaces increasingly also in interpretations of the places of the historic «compact city», in past complementary respect its natural territory. The beauty of architectural purely urban spaces as of the new open spaces of contemporary seems to depend on their capacity to compose landscapes, to valorize the views, to disclose those complex and fascinating relations systems which finally trace back to ancient ties with the original natural matrix. The architectural project pursues the contemporary myth of a ‘geographic city’. In the places of new centrality, it experiences an aesthetic generated, at different scales, by differences and conflicting presences, by the dynamics of mobility. It commutes from relational fields of urban landscapes to the reinterpretation of incompleteness, ruins and minimal traces, from an idea of nature as a semantic urban system to a compositional search of the detail that re-explores the tradition of the modern and the same concept of history.
2012
9788854854178
Architettura e centralità geografiche / Pagano, Lilia. - (2012).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/553302
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