Dal riparo al luogo civile. Del logico e dell’analogico

Il lavoro svolto con gli studenti del corso di Teorie della ricerca architettonica contemporanea e quello del Laboratorio di Composizione Architettonica presentano alcuni tratti comuni: l’utilizzo di riferimenti, la precisazione di manufatti elementari e archetipici e lo studio delle relazioni mutue per la costruzione di un luogo civile. L’Agorà di Assos e il Foro di Pompei sono assunti come paradigmi degli spazi pubblici della città; i “manu-fatti” - “ripari per uomini e cose” - evocano gli archetipi del “portico” e del “muro”; le riflessioni/relazioni tra i corpi si esplicano nella loro composizione paratattica. I ripari - adottando il tipo dell’aula distintivo degli edifici collettivi e utilizzando pochi elementi corrispondenti all’ordine tettonico-costruttivo controllati da proporzioni e misure - vogliono superare la naturalità della capanna laugeriana. Riferendosi ad architetture note (quelle di Rossi citate da Buonfanti) e a luoghi reali (Assos o Pompei), lo studente comporrà forme analoghe ma logicamente fondate, necessariamente astratte ma adeguate.