All’interno di una esperienza di formazione è stato proposto ai corsisti – tutti precari - di raccontare l’incontro con allievi “difficili”. Alcuni di loro hanno raccontato l’incontro con allievi disabili. Le narrazioni, utilizzate come spunto per attivare la riflessività del gruppo, mostrano lo smarrimento dei docenti di fronte ad etichette diagnostiche difficilmente comprensibili; il loro sconcerto per il “caos” che la disabilità produce nel gruppo classe, soprattutto quando è connessa ad aspetti aggressivi e innesca conflitti di varia natura; il loro tentativo di ricostruire le storie personali degli allievi disabili, per capire e per cercare, attraverso tentativi ed errori, approcci comunicativi e didattici costruttivi; la loro capacità di riflettere su se stessi. Quasi sempre il quadro scolastico che emerge, anche quando il bilancio finale è sufficientemente positivo, è un quadro di solitudine dell’insegnante e dell’allievo disabile: entrambi, ciascuno a suo modo, sembrano spesso vivere un senso acuto di impotenza e di colpa.
Disabilità e caos in classe: la solitudine degli insegnanti (versione estesa) / Parrello, Santa. - In: PSICOLOGIA E SCUOLA. - ISSN 0392-680X. - 27:27(2013), pp. 1-6.
Disabilità e caos in classe: la solitudine degli insegnanti (versione estesa)
PARRELLO, SANTA
2013
Abstract
All’interno di una esperienza di formazione è stato proposto ai corsisti – tutti precari - di raccontare l’incontro con allievi “difficili”. Alcuni di loro hanno raccontato l’incontro con allievi disabili. Le narrazioni, utilizzate come spunto per attivare la riflessività del gruppo, mostrano lo smarrimento dei docenti di fronte ad etichette diagnostiche difficilmente comprensibili; il loro sconcerto per il “caos” che la disabilità produce nel gruppo classe, soprattutto quando è connessa ad aspetti aggressivi e innesca conflitti di varia natura; il loro tentativo di ricostruire le storie personali degli allievi disabili, per capire e per cercare, attraverso tentativi ed errori, approcci comunicativi e didattici costruttivi; la loro capacità di riflettere su se stessi. Quasi sempre il quadro scolastico che emerge, anche quando il bilancio finale è sufficientemente positivo, è un quadro di solitudine dell’insegnante e dell’allievo disabile: entrambi, ciascuno a suo modo, sembrano spesso vivere un senso acuto di impotenza e di colpa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


