Il progetto del Campus innovativo per le automotive rimette in opera la fitta topografia rurale del luogo, inserendo un tracciato regolatore che reinterpreta quello esistente. La campagna, col suo carattere aperto e ordinato, guida la sperimentazione di un sistema spaziale non riducibile allo spazio scatola, in cui si rimette in gioco l'idea di spazio ordinatore scoperto, indipendente da perimetri murari continui che, secondo il Giedion, è lo spazio aperto delle origini dell'architettura e che ricorre in molti suoi esempi: dall'Acropoli alle Piramidi, dalle piazze aperte della città storica, come il Campo dei Miracoli a Pisa - campo per antonomasia, appunto - alla sperimentazione del MM e alla sua sfida (in parte perduta, ma non per questo sbagliata o da abbandonare) di riuscire a definire qualità e rapporti spaziali riconoscibili per la città contemporanea, senza ricorrere a quello che Einstein chiama spazio scatola, spazio recinto. Il nuovo tracciato - con maglia ortogonale di 25 x 75 metri, multipla di quella strutturale di 5 metri dei fabbricati - è ruotato di circa 30° rispetto al nord geografico, e dispone vuoti e pieni secondo ordine e misura; allineato ai diversi tasselli delle divisioni catastali presenti lungo il limite dell'area, il tracciato si infrange nelle curve delle cave e della pista di progetto dove sparisce, ma affiora a distanza per disporre di nuovo, secondo ordine e misura, elementi lontani (foresterie, pista di atterraggio, bosco). In V. Pezza, Territori storici e paesaggi contemporanei. Pag 147 - 158

Concorso internazionale di idee per la progettazione del Campus dell'innovazione automotive e metalmeccanica a Mozzagrogna (CH), 2008 / Pezza, Valeria; Buondonno, Emma; Orfeo, Camillo; S. A. A. B., Progetti; S., Solaro; E. G. F., Schultz; E., Cecchi; F., Mirarchi; R., Gravinese; N., Labrozzi. - 1:(2011), pp. 150-150.

Concorso internazionale di idee per la progettazione del Campus dell'innovazione automotive e metalmeccanica a Mozzagrogna (CH), 2008.

PEZZA, VALERIA;BUONDONNO, EMMA;ORFEO, Camillo;
2011

Abstract

Il progetto del Campus innovativo per le automotive rimette in opera la fitta topografia rurale del luogo, inserendo un tracciato regolatore che reinterpreta quello esistente. La campagna, col suo carattere aperto e ordinato, guida la sperimentazione di un sistema spaziale non riducibile allo spazio scatola, in cui si rimette in gioco l'idea di spazio ordinatore scoperto, indipendente da perimetri murari continui che, secondo il Giedion, è lo spazio aperto delle origini dell'architettura e che ricorre in molti suoi esempi: dall'Acropoli alle Piramidi, dalle piazze aperte della città storica, come il Campo dei Miracoli a Pisa - campo per antonomasia, appunto - alla sperimentazione del MM e alla sua sfida (in parte perduta, ma non per questo sbagliata o da abbandonare) di riuscire a definire qualità e rapporti spaziali riconoscibili per la città contemporanea, senza ricorrere a quello che Einstein chiama spazio scatola, spazio recinto. Il nuovo tracciato - con maglia ortogonale di 25 x 75 metri, multipla di quella strutturale di 5 metri dei fabbricati - è ruotato di circa 30° rispetto al nord geografico, e dispone vuoti e pieni secondo ordine e misura; allineato ai diversi tasselli delle divisioni catastali presenti lungo il limite dell'area, il tracciato si infrange nelle curve delle cave e della pista di progetto dove sparisce, ma affiora a distanza per disporre di nuovo, secondo ordine e misura, elementi lontani (foresterie, pista di atterraggio, bosco). In V. Pezza, Territori storici e paesaggi contemporanei. Pag 147 - 158
2011
9788884972170
Concorso internazionale di idee per la progettazione del Campus dell'innovazione automotive e metalmeccanica a Mozzagrogna (CH), 2008 / Pezza, Valeria; Buondonno, Emma; Orfeo, Camillo; S. A. A. B., Progetti; S., Solaro; E. G. F., Schultz; E., Cecchi; F., Mirarchi; R., Gravinese; N., Labrozzi. - 1:(2011), pp. 150-150.
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