L’autore analizza la nuova storiografia italiana sul cosiddetto “Confine orientale”, ossia l’ex Venezia Giulia e Österreichische Küstenland. Il territorio dell’Alto Adriatico non ha, in effetti, un nome condiviso nelle tre lingue e culture che si affacciano su di esso, e l’autore mette in evidenza i problemi legati all’utilizzo del termine il “Confine orientale”. Negli ultimi anni, una storiografia prettamente nazionale, seguendo e accompagnando gli umori dell’opinione pubblicaitaliana, ha mostrato un interesse nuovo per l’alto Adriatico, soprattutto a causa dei temi dell’esodo e delle foibe, dopo che quest’area, e le problematiche ad esso legate sono rimaste a lungo ai margini del discorso storico e politico. L’autore elenca e discute alcune monografie, studi e lavori collettanei, ma anche i manuali di storia e altri materiali didattici, usati per rappresentare quest’area, „oltre l’esodo e le foibe“. Infatti, nel discutere come sono rappresentati dagli storici (e da alcuni vecchie e nuove istituzioni) questi due temi più „scottanti“, l’autore si collega agli orientamenti su temi simili presenti nella storiografia sull’Europa del secondo dopoguerra e agli sviluppi anche in atri campi storiografici relativo all’Alto Adriatico, come il „fascismo di confine“, l’irredentismo o l’occupazione italiana nella Seconda guerra mondiale, che nella Legge sul ricordo del 2004 rientrano sommessamente nelle „più complesse“ vicende del „Confine orientale“.
Ponad Egzodusa i Fojbi. Nova talijanska literatura o 'Istočnoj granici' (Oltre l'esodo e le foibe La nuova produzione italiana sul "Confine Orientale") / D'Alessio, Giovanni. - In: CASOPIS ZA POVIJEST ZAPADNE HRVATSKE. - ISSN 1846-3223. - 6-7:(2012), pp. 55-75.
Ponad Egzodusa i Fojbi. Nova talijanska literatura o 'Istočnoj granici' (Oltre l'esodo e le foibe La nuova produzione italiana sul "Confine Orientale")
D'ALESSIO, GIOVANNI
2012
Abstract
L’autore analizza la nuova storiografia italiana sul cosiddetto “Confine orientale”, ossia l’ex Venezia Giulia e Österreichische Küstenland. Il territorio dell’Alto Adriatico non ha, in effetti, un nome condiviso nelle tre lingue e culture che si affacciano su di esso, e l’autore mette in evidenza i problemi legati all’utilizzo del termine il “Confine orientale”. Negli ultimi anni, una storiografia prettamente nazionale, seguendo e accompagnando gli umori dell’opinione pubblicaitaliana, ha mostrato un interesse nuovo per l’alto Adriatico, soprattutto a causa dei temi dell’esodo e delle foibe, dopo che quest’area, e le problematiche ad esso legate sono rimaste a lungo ai margini del discorso storico e politico. L’autore elenca e discute alcune monografie, studi e lavori collettanei, ma anche i manuali di storia e altri materiali didattici, usati per rappresentare quest’area, „oltre l’esodo e le foibe“. Infatti, nel discutere come sono rappresentati dagli storici (e da alcuni vecchie e nuove istituzioni) questi due temi più „scottanti“, l’autore si collega agli orientamenti su temi simili presenti nella storiografia sull’Europa del secondo dopoguerra e agli sviluppi anche in atri campi storiografici relativo all’Alto Adriatico, come il „fascismo di confine“, l’irredentismo o l’occupazione italiana nella Seconda guerra mondiale, che nella Legge sul ricordo del 2004 rientrano sommessamente nelle „più complesse“ vicende del „Confine orientale“.File | Dimensione | Formato | |
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