Il rapporto tra gli artt. 270 e 270 bis c.p. è apparso controverso sin dalle origini, per la difficoltà di pervenire ad una coerente delimitazione dell’ambito applicativo delle due fattispecie associative. Nel 1980, l’introduzione nell’ordinamento penale dell’art. 270 bis c.p., nonché dell’aggravante della finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, ha reso, infatti, ancor più problematica la permanenza in vigore dell’art. 270 c.p., destinato a reprimere il dissenso ideologico al regime fascista e, pertanto, già divenuto obsoleto con l’avvento della Costituzione repubblicana. La questione si è progressivamente complicata in ragione delle successive riforme, che hanno interessato le due fattispecie incriminatrici: le modifiche apportate all’art. 270 bis c.p., nel 2001, per adeguare la norma, simbolo della lotta al terrorismo politico degli anni di piombo, alla nuova emergenza del terrorismo internazionale; l’inserimento nel codice penale dell’art. 270 sexies c.p., avvenuto nel 2005; ed, infine, nel 2006, la riforma – rectius la mancata abrogazione - dell’art. 270 c.p., nel quadro dell’intervento legislativo sui reati di opinione. Ripercorrere le principali tappe di quest’annosa vicenda normativa è, dunque, indispensabile per comprendere la persistente attualità di un problema, che il legislatore ha continuato ad aggravare e la giurisprudenza, anche quella più recente, non riesce adeguatamente a risolvere.

Il discrimen tra l’art. 270 c.p. e l’art. 270 bis c.p.: un problema ancora irrisolto di ‘doppia tipicità’ / Masarone, Valentina. - In: CRITICA DEL DIRITTO. - ISSN 1824-4564. - (2012), pp. 21-51.

Il discrimen tra l’art. 270 c.p. e l’art. 270 bis c.p.: un problema ancora irrisolto di ‘doppia tipicità’

MASARONE, VALENTINA
2012

Abstract

Il rapporto tra gli artt. 270 e 270 bis c.p. è apparso controverso sin dalle origini, per la difficoltà di pervenire ad una coerente delimitazione dell’ambito applicativo delle due fattispecie associative. Nel 1980, l’introduzione nell’ordinamento penale dell’art. 270 bis c.p., nonché dell’aggravante della finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, ha reso, infatti, ancor più problematica la permanenza in vigore dell’art. 270 c.p., destinato a reprimere il dissenso ideologico al regime fascista e, pertanto, già divenuto obsoleto con l’avvento della Costituzione repubblicana. La questione si è progressivamente complicata in ragione delle successive riforme, che hanno interessato le due fattispecie incriminatrici: le modifiche apportate all’art. 270 bis c.p., nel 2001, per adeguare la norma, simbolo della lotta al terrorismo politico degli anni di piombo, alla nuova emergenza del terrorismo internazionale; l’inserimento nel codice penale dell’art. 270 sexies c.p., avvenuto nel 2005; ed, infine, nel 2006, la riforma – rectius la mancata abrogazione - dell’art. 270 c.p., nel quadro dell’intervento legislativo sui reati di opinione. Ripercorrere le principali tappe di quest’annosa vicenda normativa è, dunque, indispensabile per comprendere la persistente attualità di un problema, che il legislatore ha continuato ad aggravare e la giurisprudenza, anche quella più recente, non riesce adeguatamente a risolvere.
2012
Il discrimen tra l’art. 270 c.p. e l’art. 270 bis c.p.: un problema ancora irrisolto di ‘doppia tipicità’ / Masarone, Valentina. - In: CRITICA DEL DIRITTO. - ISSN 1824-4564. - (2012), pp. 21-51.
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