Il lavoro teorico-progettuale di Agostino Renna si sviluppa con eccezionale coerenza dalla metà degli anni ’60 alla fine degli anni ’80. E’ un lavoro segnato da una evoluzione continua per successivi approfondimenti, ma anche da significativi ripensamenti e ritorni, che registra attentamente i profondi mutamenti della realtà urbana perseguendo, nelle varie e complesse tematiche che affronta un filo unico: la ricerca del significato profondo e strutturale del progetto di architettura nella città contemporanea. Napoli, il Togo, l’Abruzzo, Teora, La valle del Belice, Monteruscello sono i luoghi di una riflessione analitico-progettuale che proprio dall’approfondimento di temi specifici desume il suo carattere di generalità. Il paesaggio inteso come struttura formale di un territorio è l’intuizione iniziale, il presupposto di uno sguardo conoscitivo che consapevolmente assume come punto di partenza il superamento di fatto della dicotomia tra rurale e urbano negli spazi urbanizzati contemporanei. Il paesaggio può rivelare il sostrato naturale delle città e l’urbanità delle Terre di provincia. La ricerca di un nuovo “realismo” attraverso un “metodo” scientifico inteso come continua verifica tra quanto la conoscenza dell’architettura desume da contesti particolari e la progressiva costruzione del corpus teorico di una nuova “scienza urbana”; la riflessione sulle contraddizioni strutturali del rapporto cultura e politica o architettura e ideologia che individua come primo rivoluzionario obiettivo del “fare” la riscoperta dell’ “ovvio” e del “naturale”, ossia dell’identità vera e profonda dell’abitare; la chiarificazione dei meccanismi di straniamento che sottendono alla formazione della società capitalistico-borghese e, successivamente, delle nuove dinamiche che nella città post industriale connotano la “metropoli”, condizione culturale universalizzante dell’operare contemporaneo; questi, in sostanza sono i nodi centrali di un ragionamento teorico-operativo che riletto cronologicamente, sembra man mano penetrare, radiografare la complessità del reale fino a rintracciarne l’essenza, il significato ultimo delle “architetture del nostro tempo”: “cristalli precipitati” in grado di materializzare per frammenti “l’illusione di un’armonia nel tumulto composta con i suoi stessi materiali”.

Agostino Renna. Rimontaggio di un pensiero sulla conoscenza dell'architettura. Antologia di scritti e progetti 1964-1988 / Pagano, Lilia. - (2012).

Agostino Renna. Rimontaggio di un pensiero sulla conoscenza dell'architettura. Antologia di scritti e progetti 1964-1988

PAGANO, LILIA
2012

Abstract

Il lavoro teorico-progettuale di Agostino Renna si sviluppa con eccezionale coerenza dalla metà degli anni ’60 alla fine degli anni ’80. E’ un lavoro segnato da una evoluzione continua per successivi approfondimenti, ma anche da significativi ripensamenti e ritorni, che registra attentamente i profondi mutamenti della realtà urbana perseguendo, nelle varie e complesse tematiche che affronta un filo unico: la ricerca del significato profondo e strutturale del progetto di architettura nella città contemporanea. Napoli, il Togo, l’Abruzzo, Teora, La valle del Belice, Monteruscello sono i luoghi di una riflessione analitico-progettuale che proprio dall’approfondimento di temi specifici desume il suo carattere di generalità. Il paesaggio inteso come struttura formale di un territorio è l’intuizione iniziale, il presupposto di uno sguardo conoscitivo che consapevolmente assume come punto di partenza il superamento di fatto della dicotomia tra rurale e urbano negli spazi urbanizzati contemporanei. Il paesaggio può rivelare il sostrato naturale delle città e l’urbanità delle Terre di provincia. La ricerca di un nuovo “realismo” attraverso un “metodo” scientifico inteso come continua verifica tra quanto la conoscenza dell’architettura desume da contesti particolari e la progressiva costruzione del corpus teorico di una nuova “scienza urbana”; la riflessione sulle contraddizioni strutturali del rapporto cultura e politica o architettura e ideologia che individua come primo rivoluzionario obiettivo del “fare” la riscoperta dell’ “ovvio” e del “naturale”, ossia dell’identità vera e profonda dell’abitare; la chiarificazione dei meccanismi di straniamento che sottendono alla formazione della società capitalistico-borghese e, successivamente, delle nuove dinamiche che nella città post industriale connotano la “metropoli”, condizione culturale universalizzante dell’operare contemporaneo; questi, in sostanza sono i nodi centrali di un ragionamento teorico-operativo che riletto cronologicamente, sembra man mano penetrare, radiografare la complessità del reale fino a rintracciarne l’essenza, il significato ultimo delle “architetture del nostro tempo”: “cristalli precipitati” in grado di materializzare per frammenti “l’illusione di un’armonia nel tumulto composta con i suoi stessi materiali”.
2012
9788884972330
Agostino Renna. Rimontaggio di un pensiero sulla conoscenza dell'architettura. Antologia di scritti e progetti 1964-1988 / Pagano, Lilia. - (2012).
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