La collina di Capodimonte che delimita a nord il centro urbano di Napoli, è un alto banco di tufo giallo napoletano. Attualmente la collina appartiene al territorio di San Carlo All’Arena. Il quartiere fin dall’antichità greca accolse numerosi complessi sepolcrali a valle del sistema collinare scavati nelò banco tufaceo lungo le incisioni dei Vergini della Sanità, delle Fontanelle e dei gerolamini. Le più importanti catacombe napoletane di età cristiane sono anch’esse localizzate nell’area di San Gennaro e di Sant’Eframo. L’Area dei vergini mantenne a lungo una connotazione prevalentemente religiosa e frequente era la presenza all’interno dei monasteri e dei conventi di giardini che ornavano i chiostri che oggi versano in condizioni di grave degrado. La conoscenza delle trasformazioni dell’uso del territorio oggetto di indagine è stata consentita dal confronto della cartografia ed iconografia storica particolarmente dettagliata dal 1700 in poi. L’insieme delle aree verdi di San Carlo all’Arena rappresenta il 49% dell’intera superficie. Oltre i 34% di questo insieme è costituito da giardini storici di antiche ville, conventi e dal parco di Capodimonte con i suoi valentemente consociati seminative arborate adagiate sui terrazzamenti delle pendici collinari. Questo carattere agricolo del quartiere permane soprattutto ad ovest nell’area delle Novi e degli Orefici, a nord nell’area di Santa Maria ai Monti, lungo via dei Ponti Rossi e lungo la salita Capodimonte. Piccoli appezzamenti sono ancora presenti nelle zone antiche del quartiere, quali Sant’Efremo ed il Moiarello. È inoltre possibile perseguire la salvaguardia del paesaggio agrario della collina di Capodimonte attraverso il recupero sia delle emergenze storico-artistiche delle ville e dei lori giardini che dei circa 17 ettari di territorio agricolo abbandonato. Il riutilizzo per scopi agricoli di tali spazi insieme ai 74 ettari ancora oggi coltivati nel territorio di San Carlo all’Arena devono costituire la riserva agricola collinare di Napoli. Gli assunti del Piano di risanamento ambientale sono dunque: la costituzione dell’area protetta dei “valloni”: San Rocco, Gerolamini, Fontanelle e Sanità, da integrare con il parcodi Capodimonte in un unicum geomorfologico e paesaggistico; il restauro ed il ripristino degli orti e dei giardini storici; la salvaguardia del patrimonio storico-ambientale delle colture tradizionali; il ripristino dei coltivi abbandonati e la conservazione degli spazi incolti in terreni produttivi.

Orti e giardini storici del centro storico di NApoli San Carlo all'Arena, la collina di Capodimonte ed il Sito Reale Borbonico / Buondonno, Emma; A. l., Rossi. - STAMPA. - (1994), pp. 363-370. (Intervento presentato al convegno IV Convegno internazionale Parchi e giardini storici, parchi letterari tenutosi a Cuneo nel 22-24 settembre 1994).

Orti e giardini storici del centro storico di NApoli San Carlo all'Arena, la collina di Capodimonte ed il Sito Reale Borbonico

BUONDONNO, EMMA;
1994

Abstract

La collina di Capodimonte che delimita a nord il centro urbano di Napoli, è un alto banco di tufo giallo napoletano. Attualmente la collina appartiene al territorio di San Carlo All’Arena. Il quartiere fin dall’antichità greca accolse numerosi complessi sepolcrali a valle del sistema collinare scavati nelò banco tufaceo lungo le incisioni dei Vergini della Sanità, delle Fontanelle e dei gerolamini. Le più importanti catacombe napoletane di età cristiane sono anch’esse localizzate nell’area di San Gennaro e di Sant’Eframo. L’Area dei vergini mantenne a lungo una connotazione prevalentemente religiosa e frequente era la presenza all’interno dei monasteri e dei conventi di giardini che ornavano i chiostri che oggi versano in condizioni di grave degrado. La conoscenza delle trasformazioni dell’uso del territorio oggetto di indagine è stata consentita dal confronto della cartografia ed iconografia storica particolarmente dettagliata dal 1700 in poi. L’insieme delle aree verdi di San Carlo all’Arena rappresenta il 49% dell’intera superficie. Oltre i 34% di questo insieme è costituito da giardini storici di antiche ville, conventi e dal parco di Capodimonte con i suoi valentemente consociati seminative arborate adagiate sui terrazzamenti delle pendici collinari. Questo carattere agricolo del quartiere permane soprattutto ad ovest nell’area delle Novi e degli Orefici, a nord nell’area di Santa Maria ai Monti, lungo via dei Ponti Rossi e lungo la salita Capodimonte. Piccoli appezzamenti sono ancora presenti nelle zone antiche del quartiere, quali Sant’Efremo ed il Moiarello. È inoltre possibile perseguire la salvaguardia del paesaggio agrario della collina di Capodimonte attraverso il recupero sia delle emergenze storico-artistiche delle ville e dei lori giardini che dei circa 17 ettari di territorio agricolo abbandonato. Il riutilizzo per scopi agricoli di tali spazi insieme ai 74 ettari ancora oggi coltivati nel territorio di San Carlo all’Arena devono costituire la riserva agricola collinare di Napoli. Gli assunti del Piano di risanamento ambientale sono dunque: la costituzione dell’area protetta dei “valloni”: San Rocco, Gerolamini, Fontanelle e Sanità, da integrare con il parcodi Capodimonte in un unicum geomorfologico e paesaggistico; il restauro ed il ripristino degli orti e dei giardini storici; la salvaguardia del patrimonio storico-ambientale delle colture tradizionali; il ripristino dei coltivi abbandonati e la conservazione degli spazi incolti in terreni produttivi.
1994
Orti e giardini storici del centro storico di NApoli San Carlo all'Arena, la collina di Capodimonte ed il Sito Reale Borbonico / Buondonno, Emma; A. l., Rossi. - STAMPA. - (1994), pp. 363-370. (Intervento presentato al convegno IV Convegno internazionale Parchi e giardini storici, parchi letterari tenutosi a Cuneo nel 22-24 settembre 1994).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/517125
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