La dismissione, la trasformazione e la valorizzazione delle fortificazioni costituiscono, anche per Napoli, temi trainanti nell'evoluzione urbana tra la seconda metà del XIX e la prima metà del XX secolo. Nella prima parte del saggio, incentrato sul periodo post-unitario, sono approfondite le motivazioni psicologiche, sociali ed economiche connesse all'annullamento di simboli “negativi” che conducono alla riconfigurazione di ampie parti urbane: a tale quadro di insieme possono riferirsi gli interventi di tabula rasa effettuati sulla cinta bastionata circostante Castelnuovo a partire dalla fine del XV secolo. Lo smantellamento dei bastioni e delle fabbriche di uso militare racchiuse nel recinto fortificato assume un ruolo centrale nella configurazione della città del Novecento e, con essa, della piazza Municipio, come confermano anche disegni di legge e dibattiti parlamentari avviati fin dal 1861. La seconda parte del saggio affronta le vicende delle mura aragonesi, che saranno oggetto di interventi di demolizione e trasformazione a partire dalla metà del XIX secolo, per giungere ad una fase di progressiva presa di coscienza del loro valore. Dall’apertura della nuova via dei Fossi fino alla liberazione di Porta Capuana, si evidenzia il progredire di un atteggiamento che da una sostanziale condanna delle fortificazioni, intese come ostacoli all’espansione urbana, muove verso una loro valorizzazione, ancorché fondata sulla prassi dell’isolamento del “monumento”, conducendo, come nel caso di Porta Capuana, all’estraniazione di un ambiente stratificato da molti secoli.

Le fortificazioni napoletane tra dismissione e valorizzazione (1860-1939) / Pane, Andrea; Russo, Valentina. - In: STORIA URBANA. - ISSN 0391-2248. - XXXV:136-137(2012), pp. 123-163.

Le fortificazioni napoletane tra dismissione e valorizzazione (1860-1939)

PANE, ANDREA;RUSSO, VALENTINA
2012

Abstract

La dismissione, la trasformazione e la valorizzazione delle fortificazioni costituiscono, anche per Napoli, temi trainanti nell'evoluzione urbana tra la seconda metà del XIX e la prima metà del XX secolo. Nella prima parte del saggio, incentrato sul periodo post-unitario, sono approfondite le motivazioni psicologiche, sociali ed economiche connesse all'annullamento di simboli “negativi” che conducono alla riconfigurazione di ampie parti urbane: a tale quadro di insieme possono riferirsi gli interventi di tabula rasa effettuati sulla cinta bastionata circostante Castelnuovo a partire dalla fine del XV secolo. Lo smantellamento dei bastioni e delle fabbriche di uso militare racchiuse nel recinto fortificato assume un ruolo centrale nella configurazione della città del Novecento e, con essa, della piazza Municipio, come confermano anche disegni di legge e dibattiti parlamentari avviati fin dal 1861. La seconda parte del saggio affronta le vicende delle mura aragonesi, che saranno oggetto di interventi di demolizione e trasformazione a partire dalla metà del XIX secolo, per giungere ad una fase di progressiva presa di coscienza del loro valore. Dall’apertura della nuova via dei Fossi fino alla liberazione di Porta Capuana, si evidenzia il progredire di un atteggiamento che da una sostanziale condanna delle fortificazioni, intese come ostacoli all’espansione urbana, muove verso una loro valorizzazione, ancorché fondata sulla prassi dell’isolamento del “monumento”, conducendo, come nel caso di Porta Capuana, all’estraniazione di un ambiente stratificato da molti secoli.
2012
Le fortificazioni napoletane tra dismissione e valorizzazione (1860-1939) / Pane, Andrea; Russo, Valentina. - In: STORIA URBANA. - ISSN 0391-2248. - XXXV:136-137(2012), pp. 123-163.
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