La creazione della legge ed il suo rispetto sono elementi caratterizzanti la repubblica romana sin dai suoi esordi. Essi differenziano i Romani dagli altri popoli, legittimano la loro acquisizione del potere e distinguono l’impero romano dal dispotismo orientale. La fine dell’autonoma attività della giurisprudenza, iniziata con l’età dei Severi, ha come conseguenza che la legge diventa una creazione dell’imperatore e, a partire dalla Tarda Antichità, la produzione letteraria giuridica è diversa da quella dell’età classica. Durante l’impero di Giustiniano, il processo evolutivo porta alla creazione di un organico sistema di leggi, il Corpus iuris civilis, differente dalle ultime compilazioni legislative. Le Novellae, in particolare, rappresentano la nuova letteratura giuridica sia per la lingua greca, usata per la prima volta, sia per la struttura, diversa rispetto alle precedenti costituzioni, sia per l’elaborazione stilistica. In esse la retorica è applicata come categoria formale per propagandare la humanitas dell’imperatore. Le leggi, orientate alla ragion di Stato, usano un linguaggio diverso rispetto a quello tecnico della letteratura giurisprudenziale. Nella presente indagine si intende mettere in evidenza la tecnica retorica utilizzata nelle novelle giustinianee per pubblicizzare l’ideologia politica imperiale. Il continuo ed attento impiego dei mezzi retorici ha il fine di propagandare la figura dell’imperatore anche presso le classi sociali non alfabetizzate dal momento che le leggi erano lette pubblicamente nelle piazze e sui sagrati delle chiese.

Giustiniano e la retorica del potere / Matino, Giuseppina. - In: PAIDEIA. - ISSN 0030-9435. - LXVII:(2012), pp. 203-222.

Giustiniano e la retorica del potere

MATINO, GIUSEPPINA
2012

Abstract

La creazione della legge ed il suo rispetto sono elementi caratterizzanti la repubblica romana sin dai suoi esordi. Essi differenziano i Romani dagli altri popoli, legittimano la loro acquisizione del potere e distinguono l’impero romano dal dispotismo orientale. La fine dell’autonoma attività della giurisprudenza, iniziata con l’età dei Severi, ha come conseguenza che la legge diventa una creazione dell’imperatore e, a partire dalla Tarda Antichità, la produzione letteraria giuridica è diversa da quella dell’età classica. Durante l’impero di Giustiniano, il processo evolutivo porta alla creazione di un organico sistema di leggi, il Corpus iuris civilis, differente dalle ultime compilazioni legislative. Le Novellae, in particolare, rappresentano la nuova letteratura giuridica sia per la lingua greca, usata per la prima volta, sia per la struttura, diversa rispetto alle precedenti costituzioni, sia per l’elaborazione stilistica. In esse la retorica è applicata come categoria formale per propagandare la humanitas dell’imperatore. Le leggi, orientate alla ragion di Stato, usano un linguaggio diverso rispetto a quello tecnico della letteratura giurisprudenziale. Nella presente indagine si intende mettere in evidenza la tecnica retorica utilizzata nelle novelle giustinianee per pubblicizzare l’ideologia politica imperiale. Il continuo ed attento impiego dei mezzi retorici ha il fine di propagandare la figura dell’imperatore anche presso le classi sociali non alfabetizzate dal momento che le leggi erano lette pubblicamente nelle piazze e sui sagrati delle chiese.
2012
Giustiniano e la retorica del potere / Matino, Giuseppina. - In: PAIDEIA. - ISSN 0030-9435. - LXVII:(2012), pp. 203-222.
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