Nel corso dell’età moderna i monasteri femminili hanno svolto un ruolo di prim’ordine nella costruzione e nella gestione dello spazio urbano. Essi, infatti, lo hanno ridisegnato; lo hanno qualificato con la bellezza artistica del loro manufatto; sono divenuti un elemento identificativo della collettività anche sul piano simbolico e rituale; hanno esercitato una funzione di tutto rilievo negli equilibri di forze all’interno delle comunità che li ospitavano. Guardando alle grandi trasformazioni che nel corso del Settecento stava subendo la realtà monastica femminile, l’autrice ha focalizzato la sua attenzione su una realtà periferica del Regno di Napoli, quale quella di Capua. Fra le sue mura claustrali passò e si riflesse, come in un gioco di specchi, la vita della città, con le sue alleanze, le sue strategie di potere, la sua dinamica cetuale, sullo sfondo di quella più articolata e complessa del Regno. Un posto particolare nella trattazione è stato riservato al monastero di S. Gabriele che aveva accolto le rampolle delle famiglie della nuova borghesia cresciuta all’ombra dei Borbone, ed alla sua fondatrice, Angela Marrapese, una monaca “altra”, interlocutrice di vari esponenti del mondo ecclesiastico, fra cui Alfonso Maria de Liguori, e del mondo laico, in primis della famiglia reale, di cui divenne amica e confidente. È emerso un affresco di vita monastica di provincia dove religiosità e politica hanno finito con l’intrecciarsi non solo sul terreno della gestione del “sacro” ma anche su un altro, altrettanto complesso e profondo, quale quello dei rapporti umani. Non solo. La realtà capuana, vista ed interpretata attraverso le molteplici dinamiche presenti nei suoi monasteri, si è rivelata una chiave di lettura estremamente interessante nell’aprire nuove prospettive di studio nel rapporto fra centro e periferia e fra pubblico e privato.

Monasteri di provincia (Capua secoli XVI-XIX) / Campanelli, Marcella. - (2012).

Monasteri di provincia (Capua secoli XVI-XIX)

CAMPANELLI, MARCELLA
2012

Abstract

Nel corso dell’età moderna i monasteri femminili hanno svolto un ruolo di prim’ordine nella costruzione e nella gestione dello spazio urbano. Essi, infatti, lo hanno ridisegnato; lo hanno qualificato con la bellezza artistica del loro manufatto; sono divenuti un elemento identificativo della collettività anche sul piano simbolico e rituale; hanno esercitato una funzione di tutto rilievo negli equilibri di forze all’interno delle comunità che li ospitavano. Guardando alle grandi trasformazioni che nel corso del Settecento stava subendo la realtà monastica femminile, l’autrice ha focalizzato la sua attenzione su una realtà periferica del Regno di Napoli, quale quella di Capua. Fra le sue mura claustrali passò e si riflesse, come in un gioco di specchi, la vita della città, con le sue alleanze, le sue strategie di potere, la sua dinamica cetuale, sullo sfondo di quella più articolata e complessa del Regno. Un posto particolare nella trattazione è stato riservato al monastero di S. Gabriele che aveva accolto le rampolle delle famiglie della nuova borghesia cresciuta all’ombra dei Borbone, ed alla sua fondatrice, Angela Marrapese, una monaca “altra”, interlocutrice di vari esponenti del mondo ecclesiastico, fra cui Alfonso Maria de Liguori, e del mondo laico, in primis della famiglia reale, di cui divenne amica e confidente. È emerso un affresco di vita monastica di provincia dove religiosità e politica hanno finito con l’intrecciarsi non solo sul terreno della gestione del “sacro” ma anche su un altro, altrettanto complesso e profondo, quale quello dei rapporti umani. Non solo. La realtà capuana, vista ed interpretata attraverso le molteplici dinamiche presenti nei suoi monasteri, si è rivelata una chiave di lettura estremamente interessante nell’aprire nuove prospettive di studio nel rapporto fra centro e periferia e fra pubblico e privato.
2012
9788820408602
Monasteri di provincia (Capua secoli XVI-XIX) / Campanelli, Marcella. - (2012).
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