Il lavoro, pur articolandosi in esami puntuali, non perde di vista il suo fuoco: la posizione di vantaggio che il diritto originario - costituzionale, europeo e internazionale - riserva al minore è una mera promessa per le generazioni future o già una tutela per i nostri figli? L’autrice si chiede se la sovrabbondanza di fonti, poco rispettose dei principi di gerarchia, riserva e responsabilità politica, e il rincorrersi scomposto di contenuti attuino il dovere costituzionale di protezione del minore dalle manifestazioni del pensiero hard, violente o intrusive, e gli obblighi educativi, informativi e di intrattenimento, funzionali alla sua maturità di giudizio; oppure obbediscano alle ragione commerciali delle imprese di comunicazione. Alla medesima alternativa tra la torsione egoistica della regulation e la sua vocazione al common good l’Autrice sottopone anche l’assenza di disciplina che governa Internet. Rispetto a questi nuovi “linguaggi” della comunicazione e dell’incontro rimane ferma la domanda se affidare la difesa pro-activa dei minori all’eteronormazione, necessariamente di matrice sovranazionale, o lasciarla al dominio incontrastato della self-regulation, orientata dai padroni della rete. Solo se dovesse avverarsi la prima condizione, riterremo azzerata la distanza tra il dover essere costituzionale del favor minoris e l’effettività del dato normativo
Il favor constitutionis e il minore: realtà o fantasia? / DE MINICO, Giovanna. - In: POLITICA DEL DIRITTO. - ISSN 0032-3063. - STAMPA. - 2-3:(2012), pp. 233-262.
Il favor constitutionis e il minore: realtà o fantasia?
DE MINICO, GIOVANNA
2012
Abstract
Il lavoro, pur articolandosi in esami puntuali, non perde di vista il suo fuoco: la posizione di vantaggio che il diritto originario - costituzionale, europeo e internazionale - riserva al minore è una mera promessa per le generazioni future o già una tutela per i nostri figli? L’autrice si chiede se la sovrabbondanza di fonti, poco rispettose dei principi di gerarchia, riserva e responsabilità politica, e il rincorrersi scomposto di contenuti attuino il dovere costituzionale di protezione del minore dalle manifestazioni del pensiero hard, violente o intrusive, e gli obblighi educativi, informativi e di intrattenimento, funzionali alla sua maturità di giudizio; oppure obbediscano alle ragione commerciali delle imprese di comunicazione. Alla medesima alternativa tra la torsione egoistica della regulation e la sua vocazione al common good l’Autrice sottopone anche l’assenza di disciplina che governa Internet. Rispetto a questi nuovi “linguaggi” della comunicazione e dell’incontro rimane ferma la domanda se affidare la difesa pro-activa dei minori all’eteronormazione, necessariamente di matrice sovranazionale, o lasciarla al dominio incontrastato della self-regulation, orientata dai padroni della rete. Solo se dovesse avverarsi la prima condizione, riterremo azzerata la distanza tra il dover essere costituzionale del favor minoris e l’effettività del dato normativoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.