Nella storia della costruzione dei primi decenni del Novecento, la realizzazione del cinema-teatro Augusteo e della corrispondente stazione della Funicolare Centrale di Napoli costituisce un episodio significativo riguardo al complesso intreccio determinatosi, nel panorama edilizio partenopeo tra le due guerre, tra le ragioni dell’architettura e quelle dell’ingegneria. L’ardita impresa di superamento del dislivello esistente tra il centro degli affari ed il neonato quartiere del Vomero fornisce l’occasione, da un lato, per un proficuo dialogo tra esperienza tecnica e ricerca architettonica e, dall’altro, per rendere operativo, ai limiti del tessuto urbano cinquecentesco dei Quartieri spagnoli, un intervento puntuale di diradamento edilizio e di riconfigurazione delle quinte civili all’intorno. La realizzazione, a partire dal 1925, della Funicolare Centrale e del cinema-teatro Augusteo si riflette nella necessità di intervenire entro le fitte maglie del tessuto preesistente attraverso la progettazione di uno spazio libero ed aperto ai veloci flussi dei pedoni e, allo stesso tempo, di integrare la lacuna urbana determinatasi per le ampie demolizioni con un’architettura destinata al largo pubblico. Strettamente correlati appaiono, dunque, i cantieri di edificazione della stazione della Funicolare e della sala cinematografica e teatrale nel medesimo sito: in questi ultimi, figure di architetti ancora legate al linguaggio storicista incrociano la propria esperienza con il sapere tecnico dell’imprenditoria edilizia contemporanea e, soprattutto, con la ricerca tecnico-formativa del giovane Pier Luigi Nervi, impegnato con la propria impresa nella realizzazione delle strutture della sala teatrale e della stazione inferiore della Funicolare. La copertura di uno spazio dal diametro di circa trenta metri senza poter ricorrere a sostegni intermedi, la necessità di permettere il flusso dei treni al livello sottostante e di assicurare la permanenza di attività commerciali nel centro della città costituiscono sfide per l’impresa Nervi&Bartoli, da risolvere con l’impiego del cemento armato e di aggiornate tecniche di costruzione. Partendo dall’esame delle vicende edilizie connesse alla progettazione del complesso stazione-cinema, il contributo approfondisce con documentazione grafica e fotografica inedita le modalità di inserimento della costruzione di Nervi nel tessuto cinquecentesco dei Quartieri Spagnoli, esaminando, attraverso l’indagine diretta e le fonti d'archivio, le relazioni stabilitesi tra esigenze formali e problematiche strutturali. Ciò al fine di mettere a fuoco, partendo da un ardito cantiere di “ammodernamento” della città stratificata seguito da Pier Luigi Nervi, la dialettica instauratasi, nell’ambiente partenopeo tra le due guerre, tra le ragioni della conservazione e quelle del progresso tecnico-ingegneristico nonché di individuare, attraverso l'approfondimento del caso-studio napoletano, temi progettuali sviluppati da Nervi medesimo negli anni successivi.

Costruzione del moderno e città storica negli anni Venti. Pier Luigi Nervi e il cinema-teatro Augusteo in Napoli / Russo, Valentina. - (2012), pp. 180-184. (Intervento presentato al convegno Cantiere Nervi. La costruzione di un’identità tenutosi a Parma, Ferrara, Bologna nel 24-26 novembre 2010).

Costruzione del moderno e città storica negli anni Venti. Pier Luigi Nervi e il cinema-teatro Augusteo in Napoli

RUSSO, VALENTINA
2012

Abstract

Nella storia della costruzione dei primi decenni del Novecento, la realizzazione del cinema-teatro Augusteo e della corrispondente stazione della Funicolare Centrale di Napoli costituisce un episodio significativo riguardo al complesso intreccio determinatosi, nel panorama edilizio partenopeo tra le due guerre, tra le ragioni dell’architettura e quelle dell’ingegneria. L’ardita impresa di superamento del dislivello esistente tra il centro degli affari ed il neonato quartiere del Vomero fornisce l’occasione, da un lato, per un proficuo dialogo tra esperienza tecnica e ricerca architettonica e, dall’altro, per rendere operativo, ai limiti del tessuto urbano cinquecentesco dei Quartieri spagnoli, un intervento puntuale di diradamento edilizio e di riconfigurazione delle quinte civili all’intorno. La realizzazione, a partire dal 1925, della Funicolare Centrale e del cinema-teatro Augusteo si riflette nella necessità di intervenire entro le fitte maglie del tessuto preesistente attraverso la progettazione di uno spazio libero ed aperto ai veloci flussi dei pedoni e, allo stesso tempo, di integrare la lacuna urbana determinatasi per le ampie demolizioni con un’architettura destinata al largo pubblico. Strettamente correlati appaiono, dunque, i cantieri di edificazione della stazione della Funicolare e della sala cinematografica e teatrale nel medesimo sito: in questi ultimi, figure di architetti ancora legate al linguaggio storicista incrociano la propria esperienza con il sapere tecnico dell’imprenditoria edilizia contemporanea e, soprattutto, con la ricerca tecnico-formativa del giovane Pier Luigi Nervi, impegnato con la propria impresa nella realizzazione delle strutture della sala teatrale e della stazione inferiore della Funicolare. La copertura di uno spazio dal diametro di circa trenta metri senza poter ricorrere a sostegni intermedi, la necessità di permettere il flusso dei treni al livello sottostante e di assicurare la permanenza di attività commerciali nel centro della città costituiscono sfide per l’impresa Nervi&Bartoli, da risolvere con l’impiego del cemento armato e di aggiornate tecniche di costruzione. Partendo dall’esame delle vicende edilizie connesse alla progettazione del complesso stazione-cinema, il contributo approfondisce con documentazione grafica e fotografica inedita le modalità di inserimento della costruzione di Nervi nel tessuto cinquecentesco dei Quartieri Spagnoli, esaminando, attraverso l’indagine diretta e le fonti d'archivio, le relazioni stabilitesi tra esigenze formali e problematiche strutturali. Ciò al fine di mettere a fuoco, partendo da un ardito cantiere di “ammodernamento” della città stratificata seguito da Pier Luigi Nervi, la dialettica instauratasi, nell’ambiente partenopeo tra le due guerre, tra le ragioni della conservazione e quelle del progresso tecnico-ingegneristico nonché di individuare, attraverso l'approfondimento del caso-studio napoletano, temi progettuali sviluppati da Nervi medesimo negli anni successivi.
2012
9788857217000
Costruzione del moderno e città storica negli anni Venti. Pier Luigi Nervi e il cinema-teatro Augusteo in Napoli / Russo, Valentina. - (2012), pp. 180-184. (Intervento presentato al convegno Cantiere Nervi. La costruzione di un’identità tenutosi a Parma, Ferrara, Bologna nel 24-26 novembre 2010).
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