Il testo parte dalla esperienza della partecipazione nel Comitato Scientifico di un ???progetto italiano??? per la Expo di Shanghai. La Expo di Shanghai ha avuto un importante valore perché nel titolo Better city-better life era contenuta l???idea che una città ???migliore??? possa essere garanzia di una più elevata qualità della vita per l???uomo contemporaneo. Il tema è sicuramente oggi al centro del dibattito internazionale ma troppo spesso ???ridotto??? a questioni tecniche ??? il risparmio energetico e l???utilizzo di fonti rinnovabili, la sostenibilità ambientale, l???uso di materiali ecocompatibili ??? che rischiano di sostituirsi ad un progetto di città (intendendo con questo termine non solo il progetto di nuova edificazione ma qualsiasi intervento di modificazione di un contesto più o meno consolidato) che abbia come obiettivo innanzitutto la costruzione di una spazialità urbana con qualità formali ed estetiche all???interno della quale rispondere a tutte le istanze che pure la vita contemporanea pone. La città torna quindi al centro della discussione, pur se in virtù di una doppia emergenza posta da un lato, nei grandi paesi che hanno conosciuto di recente fenomeni di urbanesimo di impressionanti dimensioni, dalla necessità di rendere compatibile questo processo di crescita con la qualità della vita realizzabile in ambiente urbano e dall???altro, nei paesi occidentali, in Europa e forse in particolar modo in Italia, dalla esigenza, finalmente avvertita e condivisa, di non perpetrare più danni al nostro paesaggio, anche urbano, ma di salvaguardarne ??? in alcuni casi ricostruirne ??? la antica bellezza seguendo le indicazioni che i nostri maestri ci hanno lasciato: tra gli altri Le Corbusier quando parlava del compito della architettura di riordino del presente o Mies van der Rohe quando auspicava la creazione di un ordine nella terribile confusione della nostra epoca. Più di recente è Vittorio Gregotti quello che, più di ogni altro, non rinuncia, con i suoi scritti più importanti ma anche, da architetto militante, dalle pagine dei quotidiani intervenendo sull???attualità, ad una aspra critica a quanto avviene nelle nostre città dove alla grandiosità inutile e straniante di certe realizzazioni nelle aree centrali ??? l???architettura ridotta a design ingrandito è la definizione di Gregotti ??? fa da contraltare, nelle aree periferiche, la totale rinuncia ad affrontare i problemi e a governare le trasformazioni a vantaggio, per dirla ancora con le parole del maestro milanese, della ideologia della deregolazione e della estetica della constatazione. Nel Padiglione Italia a Shanghai, sul portale di ingresso ad un ambiente espositivo al primo piano allestito dall???Istituto Nazionale per il Commercio Estero, era stata dipinta la scritta Italy of the Cities e, subito dopo, la frase Entro il 2050 due terzi della popolazione del pianeta vivrà nelle città. Il disegno della città è la chiave di volta per un brillante stile di vita. Per oltre 2000 anni l???Italia ha mostrato come costruire città che assicurino uno stile di vita di altissima qualità. Tale passato è una promessa per la costruzione della città del futuro: una risposta possibile agli interrogativi su come porsi, in epoca di globalizzazione, di fronte alle questioni della salvaguardia del patrimonio costruito. Così alla Expo è stata mostrata, con un allestimento multimediale, la città italiana come opera d???arte da ???mettere in scena??? per dire che alla nostra tradizione di ???costruttori di città??? dobbiamo continuare a guardare con attenzione, anche per trasmettere al futuro quei valori immateriali di identità e di civiltà che nella concretezza della forma urbis trovano la loro rappresentazione.

Ciudad mejor-vida mejor / Better city-better life / Visconti, Federica. - (2012), pp. 609-615. (Intervento presentato al convegno Paisaje cultural urbano e identitad territorial. 2° Coloquio Internacional RIGPAC tenutosi a Firenze nel 12-13 luglio 2012) [10.4399/978885484841245].

Ciudad mejor-vida mejor / Better city-better life

VISCONTI, FEDERICA
2012

Abstract

Il testo parte dalla esperienza della partecipazione nel Comitato Scientifico di un ???progetto italiano??? per la Expo di Shanghai. La Expo di Shanghai ha avuto un importante valore perché nel titolo Better city-better life era contenuta l???idea che una città ???migliore??? possa essere garanzia di una più elevata qualità della vita per l???uomo contemporaneo. Il tema è sicuramente oggi al centro del dibattito internazionale ma troppo spesso ???ridotto??? a questioni tecniche ??? il risparmio energetico e l???utilizzo di fonti rinnovabili, la sostenibilità ambientale, l???uso di materiali ecocompatibili ??? che rischiano di sostituirsi ad un progetto di città (intendendo con questo termine non solo il progetto di nuova edificazione ma qualsiasi intervento di modificazione di un contesto più o meno consolidato) che abbia come obiettivo innanzitutto la costruzione di una spazialità urbana con qualità formali ed estetiche all???interno della quale rispondere a tutte le istanze che pure la vita contemporanea pone. La città torna quindi al centro della discussione, pur se in virtù di una doppia emergenza posta da un lato, nei grandi paesi che hanno conosciuto di recente fenomeni di urbanesimo di impressionanti dimensioni, dalla necessità di rendere compatibile questo processo di crescita con la qualità della vita realizzabile in ambiente urbano e dall???altro, nei paesi occidentali, in Europa e forse in particolar modo in Italia, dalla esigenza, finalmente avvertita e condivisa, di non perpetrare più danni al nostro paesaggio, anche urbano, ma di salvaguardarne ??? in alcuni casi ricostruirne ??? la antica bellezza seguendo le indicazioni che i nostri maestri ci hanno lasciato: tra gli altri Le Corbusier quando parlava del compito della architettura di riordino del presente o Mies van der Rohe quando auspicava la creazione di un ordine nella terribile confusione della nostra epoca. Più di recente è Vittorio Gregotti quello che, più di ogni altro, non rinuncia, con i suoi scritti più importanti ma anche, da architetto militante, dalle pagine dei quotidiani intervenendo sull???attualità, ad una aspra critica a quanto avviene nelle nostre città dove alla grandiosità inutile e straniante di certe realizzazioni nelle aree centrali ??? l???architettura ridotta a design ingrandito è la definizione di Gregotti ??? fa da contraltare, nelle aree periferiche, la totale rinuncia ad affrontare i problemi e a governare le trasformazioni a vantaggio, per dirla ancora con le parole del maestro milanese, della ideologia della deregolazione e della estetica della constatazione. Nel Padiglione Italia a Shanghai, sul portale di ingresso ad un ambiente espositivo al primo piano allestito dall???Istituto Nazionale per il Commercio Estero, era stata dipinta la scritta Italy of the Cities e, subito dopo, la frase Entro il 2050 due terzi della popolazione del pianeta vivrà nelle città. Il disegno della città è la chiave di volta per un brillante stile di vita. Per oltre 2000 anni l???Italia ha mostrato come costruire città che assicurino uno stile di vita di altissima qualità. Tale passato è una promessa per la costruzione della città del futuro: una risposta possibile agli interrogativi su come porsi, in epoca di globalizzazione, di fronte alle questioni della salvaguardia del patrimonio costruito. Così alla Expo è stata mostrata, con un allestimento multimediale, la città italiana come opera d???arte da ???mettere in scena??? per dire che alla nostra tradizione di ???costruttori di città??? dobbiamo continuare a guardare con attenzione, anche per trasmettere al futuro quei valori immateriali di identità e di civiltà che nella concretezza della forma urbis trovano la loro rappresentazione.
2012
9788854848412
Ciudad mejor-vida mejor / Better city-better life / Visconti, Federica. - (2012), pp. 609-615. (Intervento presentato al convegno Paisaje cultural urbano e identitad territorial. 2° Coloquio Internacional RIGPAC tenutosi a Firenze nel 12-13 luglio 2012) [10.4399/978885484841245].
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